Napoli. Giuseppe Poetini era tornato a casa dove aveva riabbracciato sua moglie ed i suoi 2 figli dopo 6 mesi passati a lavorare come chef su una nave da crociera. Un malore, l’emoglobina bassa e la gastroscopia, il 31 ottobre, al Maresca di Torre del Greco. Giuseppe ha un’ulcera al duodeno. Deve esere ricoverato in un reparto di rianimazione, date le sue gravi condizioni, ma al Maresca non c’è e così il 4 novembre giunge all’Ascalesi: un posto c’è. Giuseppe sta meglio e viene ricoverato nel reparto di medicina mail giorno dopo, domenica 5 novembre, le sue condizioni si aggravano nuovamente. Deve fare un’altra gastroscopia ma il reparto, il sabato e la domenica, è chiuso. Tutti si mettono alla ricerca di un altro ospedale, il terzo, che possa finalmente accoglierlo e garantirgli tutto quello di cui ha bisogno. Il sì arriva dal Cardarelli, dove Poetini arriva in condizioni migliori, è lucido e risponde alle domande dei medici. Quando la famiglia lo raggiunge, però, la sua situazione si è aggravata e Giuseppe muore.
Un’odissea durata 5 giorni, dove l’uomo è stato ricoverato in 3 ospedali diversi e dove l’inefficienza del sistema sanitario gli ha tolto la vita. E’ stato aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti.