L’emendamento alla legge di stabilità presentato ieri dal governo, e ancora in attesa di approvazione, non cambia di una virgola la posizione del PD in merito alla petrolizzazione e alle politiche energetiche: il PD è, e resta, il partito del petrolio! La prova è lo stesso emendamento presentato: se da una parte bloccherebbe Ombrina e pochissime altre concessioni in Italia, dall’altra non vieta le trivellazioni entro le 12 miglia consentendo lo sfruttamento dei giacimenti nelle aree già autorizzate; non solo, ma l’emendamento non elimina il carattere di pubblica utilità delle trivellazioni a terra e di tutte le opere connesse, con tutte le conseguenze del caso per quello che riguarda gli espropri, e non intacca la possibilità per le società petrolifere di avere il titolo unico per ricerca ed estrazione degli idrocarburi.
La verità è che questo emendamento nasce unicamente per due motivi: 1) il basso prezzo del petrolio, che attenua le pressioni delle società petrolifere e rende al momento poco conveniente l’estrazione; 2) la paura del PD di dover affrontare una campagna referendaria difendendo, apertamente, la lobby del petrolio. Per il resto nulla è cambiato nel partito di maggioranza, che resta lo stesso dello Sblocca Italia, del voto favorevole al Decreto Passera (quello che ha sbloccato Ombrina) e della bocciatura di tutte le proposte che il Movimento 5 stelle ha presentato in questi anni in parlamento.
I probabili vincitori di questa battaglia sono unicamente i cittadini, che con una tenacia senza precedenti non hanno mai rinunciato a lottare per un futuro diverso e per la difesa del proprio territorio. Il M5S è stato, è e sarà sempre con i cittadini; il PD è stato, è e sarà sempre il partito del petrolio.
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