Mi ha lasciato senza parole la morte del giovane orso investito stanotte sull’Autostrada A25. Il triste destino che ha segnato la vita del povero animale mette ancora una volta in evidenza quanto siano urgenti gli interventi che ho chiesto in Senato ai primi di maggio con una interrogazione sugli attraversamenti, da parte della fauna selvatica, proprio dell’autostrada dove si è verificato quest’ultimo incidente.
Nel mio intervento avevo chiesto che nel rinnovo dei piani economico-finanziari dei concessionari autostradali fosse prevista anche la realizzazione di ecodotti, cioè di passaggi protetti dedicati agli animali selvatici. Allo stesso tempo, avevo chiesto di rafforzare e alzare le recinzioni nei punti più critici, fino ad almeno 200 centimetri, per evitare che alcuni animali come l’orso possano arrampicarsi e scavalcarle. Nella seconda metà di luglio Autostrada dei Parchi e Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise hanno siglato un accordo per 84 km di nuove recinzioni, a protezione di fauna selvatica e viaggiatori. Ma senza rinnovo del piano economico-finanziario per i tratti abruzzesi delle autostrade non partono i lavori. Anche per questo, il povero orso investito stanotte non ha fatto in tempo a trovare reti che proteggessero la sua preziosa vita.
Quest’ultimo incidente, con il terzo orso morto tra il 1991 ed oggi, scuote la comunità abruzzese che nella specie endemica protetta dell’orso bruno marsicano ha il suo simbolo, conosciuto a livello internazionale. Per il suo enorme valore ecologico e di biodiversità non possiamo permetterci di perderne neanche un esemplare in un modo così assurdo.
Per questo auspico che si arrivi con grande urgenza alla rimodulazione del piano economico-finanziario di A24 e A25 per procedere con gli investimenti a tutela della vita selvatica che rende l’Abruzzo un luogo unico al mondo. In questo senso, procederò nei prossimi giorni a sollecitare le Istituzioni interessate.