“E’ il momento di rimettere in moto la procedura per l’effettiva costituzione dell’Abruzzo Film Commission. La base di partenza c’è, ed è l’ottima legge promossa dal consigliere Pierpaolo Pietrucci, approvata nel corso della scorsa legislatura. La Regione riprenda quel percorso, bruscamente interrotto”, dichiara il segretario del Partito Democratico abruzzese Michele Fina.
Il consigliere regionale Pietrucci ricorda che “la legge venne approvata con il consenso anche dell’allora opposizione, e si fece in tempo ad avviare un percorso proficuo anche grazie all’ottimo lavoro degli uffici, coordinati da Francesco Di Filippo. Purtroppo il cambio di governo ha coinciso con lo stop. Finora, dall’insediamento del nuovo governo regionale, ci si è limitati a qualche proclama. Occorre tornare al lavoro: servono risorse, e bisogna rimettere in moto le procedure, a cominciare dai bandi necessari alle produzioni per venire a girare sul territorio”.
Il segretario del Pd Abruzzo Fina sottolinea che “l’industria dell’audiovisivo è tra quelle che potrebbero meglio contribuire alla ripartenza dell’economia, anche sui territori. Il distanziamento sociale infatti non inficia del tutto la fruizione, visto che la distribuzione può avvenire anche su piattaforme alternative rispetto alle sale cinematografiche, come la televisione e lo streaming. Inoltre una Film Commission in Abruzzo, costruita sulla base di esempi virtuosi come quello pugliese, può trovare nuove ragioni di esistere da questa fase di transizione: penso al controllo del rispetto delle regole sanitarie, che può essere ad essa demandato. Ma soprattutto il sostegno al comparto audiovisivo attraverso una Film Commission può essere un formidabile strumento di stimolo e rilancio economico, sia perché permetterebbe la promozione del territorio a beneficio del turismo (è impressionante leggere le stime di quanto produzioni come quelle di Don Matteo in Umbria o del Commissario Montalbano in Sicilia abbiano portato in termini di visibilità dei luoghi dove si sono svolte), sia perché può trascinare tutto un indotto costituito dall’ospitalità, dall’accoglienza, dalla ristorazione, dagli artigiani che lavorerebbero per le produzioni. L’Abruzzo ha carte importanti da giocare: la bellezza dei suoi paesaggi, la vicinanza rispetto a Roma: può diventare il grande set non urbano della capitale. Il governo regionale, che rivendica autonomia e capacità di stimolo sulla cosiddetta fase due, riprenda un percorso avviato, realmente utile, al di fuori della propaganda: quello dell’Abruzzo Film Commission”.