La breve cerimonia si è stata aperta dalla benedizione religiosa officiata da Padre Emmanuel Essiet dopo la quale gli amici, da sempre organizzatori dell’evento, giunto alla 3ª edizione, hanno voluto ricordare Claudio leggendo una commovente lettera alla madre presente all’iniziativa.
“Cara mamma, scrivo a te che sei la mia luce, la mia gioia, la mia origine sulla terra. La vita l’ho amata come ho amato te: la tua fedeltà, la tua sofferenza, il tuo attaccamento alle cose più care. La vita l’ho amata anche se poteva ferirmi o umiliarmi a volte. Penso che ognuno di noi provi la stessa paura di essere maltrattato, di non essere capito e di perdere le cose a cui si tiene di più, ma io ho sempre reagito con la vitalità, l’energia, la passione per l’amicizia, l’allegria. Ho nascosto il mio dolore, molte volte, per non urtare quello spirito di sopportazione che ti faceva andare avanti, seppur arrancando, ma senza privarti del sorriso. Il tuo sorriso è stato il mio baluardo, qualcosa da difendere prima che la crudeltà di un attimo mi travolgesse. A volte tutto si consuma in un attimo: i progetti, i sacrifici di una vita, le eterne promesse: tutto polverizzato. Ma noi siamo figli di stelle, polvere, materia, magnetismo, legami chimici, ultrasuoni, pensieri, ideali. Continuiamo a vivere sempre e stabiliamo legami dall’ Assoluto alla terra perciò ti chiedo, mamma cara, di continuare a guardarmi li e riconoscermi negli occhi del cielo di mille stagioni perché io sarò lì e veglierò su di te, sempre. Il tuo Claudio”.
Il conseguente lancio delle lanterne che ha tenuto tutti i presenti, bambini soprattutto, con il naso all’insù è stato un modo per ricordare Claudio, come sottolineano spesso gli amici, con il sorriso.
Alex Amiconi