“Rami di palma secchi spezzati dal vento e sparsi ovunque, tra bottiglie di plastica vuote e abbandonate, addirittura cestini anch’essi di plastica gettati qua e là, e ovunque rovi, erba alta e pietre. È una vera discarica di rifiuti il presunto giardino che circonda l’attuale Museo del Mare, sul lungofiume di Pescara, che, al primo raggio di sole, si è mostrato in tutto il suo degrado e abbandono a chi si reca nella struttura che, peraltro, sembra chiusa, con le grandi finestre sporche e l’aria di completa dismissione. Una vergogna per un’amministrazione comunale che si riempie la bocca di annunci, investimenti, di cosiddetti ‘eventi culturali e turistici’ e che poi lascia morire proprio una struttura simbolo del nostro mare. Sottoporrò il ‘caso’ alla Commissione Lavori pubblici chiedendo un sopralluogo sul posto per capire dove siano finiti i 4milioni e mezzo di euro del Masterplan passati in Consiglio comunale nel maggio 2017 e destinati addirittura alla ‘ricostruzione e all’ampliamento’ della struttura culturale e soprattutto per capire se oggi il Museo sia o meno aperto al pubblico, visto che lo scorso 12 marzo è anche scaduta la convenzione con l’Associazione Anteo che avrebbe garantito le attività nel Museo nelle giornate del sabato e della domenica”. Lo ha ufficializzato il Coordinatore cittadino di Forza Italia Guido Cerolini che, raggiunto dalle segnalazioni dei cittadini, ha effettuato un sopralluogo dall’esterno presso il Museo del Mare.
“Che quella struttura posta accanto al Mercato ittico sia il ‘Museo del Mare’ di Pescara lo indica, di fatto, solo la scritta esterna, perché non c’è nulla che dia l’idea di essere dinanzi a un Museo: non ci sono attività, i cancelli e le porte sono chiusi, non ci sono visitatori, le luci sono spente e tutt’attorno lo stesso giardino versa in un degrado che indica mesi di incuria e disattenzione – ha sottolineato il Coordinatore Cerolini -. E a colpire sono proprio le condizioni del verde attorno all’edificio: ovunque ci sono rifiuti, in alcuni casi si tratta dei rami delle palme spezzati dal vento e che nessuno si è preoccupato di raccogliere e gettare via; accanto ci sono bottiglie di plastica, cestini di ogni forgia e dimensione, cartacce, pietre, e poi rovi cresciuti in modo selvaggio e non tagliati oltre che l’erba alta che corre parallela alla passerella pedonale. Desolanti le condizioni del fabbricato, con le enormi vetrate completamente sporche a rendere in modo evidente il segno dell’abbandono. E poi, ciliegina sulla torta, a far da sottofondo il rumore assordante dell’impianto di sollevamento che, in teoria, dovrebbe alimentare la vasca d’acqua che circonda il fabbricato, e che oggi contiene acqua verdastra e maleodorante, frutto, supponiamo, della fermentazione delle alghe. Senza dimenticare le sbarre della recinzione addirittura piegate, segno di una eventuale intrusione o comunque di un danneggiamento al quale nessuno ha posto rimedio. In altre parole, il Museo del Mare versa in condizioni vergognose e la responsabilità è interamente del sindaco Alessandrini e della sua giunta. Ma a questo punto i conti non ci tornano: era appena il maggio 2017 quando il sindaco Alessandrini ha portato in Consiglio comunale la delibera per annunciare il maxi-finanziamento di 4milioni e mezzo di euro per la ‘ricostruzione e ampliamento del Museo del Mare’, fondi del Masterplan regionale-Fondo di Sviluppo e Coesione della Regione Abruzzo. Dopo quella delibera ci aspettavamo di vedere gli effetti speciali della giunta Pd, ci attendevamo di vedere i progetti, di leggere della gara d’appalto, di assistere all’apertura del cantiere e oggi pensavamo di vedere ruspe a lavoro. E invece nulla: il Museo è chiuso e tutt’attorno non si muove un granello di polvere, non si vede un’impalcatura, né tantomeno un operaio. Chiaramente – ha sottolineato il Coordinatore Cerolini – quella delibera era la solita ‘bufala’ politica del duo Alessandrini-D’Alfonso, l’ennesima manciata di fumo gettata negli occhi dei pescaresi, ma alla lunga le bugie hanno le gambe corte e le opere non ci sono. Accertata la verità, però, è chiaro che il Museo del Mare non può vivere in quella condizione di imbarazzante degrado e per questo investirò della problematica il Presidente della Commissione consiliare Lavori Pubblici Teodoro chiedendo la convocazione di un sopralluogo urgente sul sito del Museo del Mare, alla presenza dei tecnici del Comune, per capire cos’abbia determinato un tale abbandono. Nel frattempo chiediamo che l’area esterna al Museo venga sottoposta a immediata bonifica, ma chiediamo anche di sapere se il Museo sia o meno effettivamente aperto al pubblico e chi gestisca le attività di accoglienza e guida nella struttura visto che lo scorso 12 marzo è scaduta la convenzione con l’Associazione Anteo che per sei mesi, dal 12 settembre 2017, si era accollata l’onere delle aperture di sabato e domenica della struttura”.
Coordinatore cittadino Forza Italia
Guido Cerolini