“Una situazione disastrosa, che rispecchia pienamente l’azione politica dall’attuale Amministrazione”. Così Giovanni Di Pangrazio, leader dell’opposizione in Consiglio ad Avezzano, sullo stato del pronto soccorso dell’ospedale avezzanese. Una stilettata che Giovanni Di Pangrazio argomenta a fondo, e non fa sconti a De Angelis, ricordando le battaglie cruciali condotte, al tempo nel ruolo di sindaco, per il presidio marsicano.
“La morte dello stimato dottor Franco Cardilli, primario di Pronto Soccorso, è stato un avvenimento tragico e inatteso, che ha privato il presidio di una figura fondamentale. Inattesi però non sono stati certo i pensionamenti del dottor Vincenzo Paciotti, primario di Diabetologia, del dottor Raniero Di Giovambattista, primario di Cardiologia, del dottor Giovanni De Blasis, primario di Chirurgia Vascolare, il trasferimento del dottor Giovanni Passalaqua, primario di Radiologia: assenze cui si aggiungono tante altre carenze in organico e che, in mancanza di una definitiva sostituzione con nomina a primario, non fanno altro che confermare il progetto distruttivo che si va delineando. Il continuo spostamento all’Aquila delle urgenze, oramai non più garantite ad Avezzano, rafforza un costante clima di sfiducia tra i cittadini costretti a subire le conseguenze della mancanza di un efficace servizio di assistenza in città e, oltre il danno la beffa, devono fare i conti, per la necessità di spostarsi, anche con l’aumento dei pedaggi autostradali. Basti pensare che il reparto trasfusionale, riaperto nel luglio 2016, dopo la realizzazione di lavori di ristrutturazione, è attualmente dotato di un impianto aerazione e dispone di una migliore e più appropriata disposizione degli spazi, in funzione dei servizi da erogare. Lascia perplessi perciò che, ancora oggi, si continui a trasferire il sangue da Avezzano all’Aquila con l’impiego di autisti, quando il reparto dispone di macchinari che sarebbero soltanto da resettare e personale professionalmente adeguato alla lavorazione del sangue. Le conseguenze della stato in cui versa il nostro presidio sono note a tutti, soprattutto a quei cittadini che hanno dovuto ricorrervi in prima persona per le cure. Abbiamo conoscenza diretta di persone che, colte da emorragie cerebrali, hanno dovuto affrontare un viaggio disperato per la salvezza, lottando contro il tempo per la necessità di essere assistiti con urgenza. Purtroppo ci si sta abituando a una precarietà di situazioni che ci vogliono imporre come normalità. Il Pronto soccorso è al collasso con file interminabili e pazienti che rimangono per ore in attesa di essere visitati, in un ambiente non idoneo e con poco personale sanitario a disposizione. Tra l’altro è stata chiusa Osservazione Breve, il che fa aumentare ancora di più i disagi per i pazienti. Avevamo creato un gruppo di lavoro, in sinergia con gli “addetti ai lavori”, per monitorare le esigenze della sanità marsicana, avevamo lottato per portare Emodinamica e Stroke ad Avezzano, unica città abruzzese oltre ai capoluoghi di Provincia ad avere i servizi salvavita. Le battaglie per mantenere attiva ad Avezzano Neurochirurgia, contro la volontà del professor Galzio e contro i politici aquilani, sono note a tutti ma oggi dell’argomento non si parla più. É fondamentale ripristinare un gruppo di lavoro, che includa esperti e operatori del settore e che sia massimamente rappresentativo dell’intera Amministrazione, perché la salute e la sanità sono, senza dubbio, il bene comune primario, così da affrontare in modo efficace le gravi carenze che affliggono il servizio sanitario nella Marsica, operando d’intesa con i Sindaci del territorio, in particolare con Tagliacozzo e Pescina. Tutelare il diritto fondamentale alla salute è dovere di tutta la politica, e sono perciò certo che vi sarà la disponibilità e l’impegno di tutti perché siano garantiti i servizi essenziali ai cittadini avezzanesi e marsicani”.