“Un programma di governo che guarda ai giovani e al lavoro è un programma che guarda al futuro di un Paese. Come Partito Democratico abbiamo già fatto molto in questi anni, prima con Renzi e poi con Gentiloni. Un milione di posti di lavoro in più dal febbraio 2014 ad oggi, di cui più della metà a con contratti a tempo indeterminato, sono un risultato storico, che rivendichiamo con orgoglio. Anche nel nostro Abruzzo il jobs act ha dato risultati più che soddisfacenti: 53mila posti di lavoro in più dal 2014, che ci portano ad una quota di occupati pari a 512mila” ha detto Rapino.
“Sappiamo, però, che c’è ancora molto da fare. I punti cardine del nostro programma sono:
- salario minimo universale, una misura di civiltà per combattere l’opportunismo dei lavoretti sottopagati e dei contratti pirata, una tutela fondamentale per tanti giovani;
- il lavoro di qualità deve costare meno alle aziende, quindi ridurre il costo dei contributi dall’attuale 33 per cento al 29 per cento e introdurre una buonuscita compensatoria, che l’impresa dovrà pagare ad un lavoratore che non viene stabilizzato;
- puntare sulla formazione, consci del fatto che il mondo cambia e con esso le tecnologie e le necessità delle aziende. A tal proposito, siamo convinti che il lavoratore debba ricevere un “codice personale di cittadinanza attiva”, nel quale confluirà un conto personale della formazione per un monte ore complessivo minimo iniziale di150 ore.
E ancora, incentivare una delle peculiarità del nostro territorio: l’agricoltura, tutelando il reddito degli agricoltori, dei pescatori, dei produttori a partire dalla formazione dei prezzi e sull’equa distribuzione del valore nelle filiere, ma, al contempo, favorire in questi settori il ricambio generazionale, attraverso il potenziamento di strumenti concreti come i mutui a tasso zero e una corsia preferenziale per riportare all’agricoltura terre pubbliche.
Per quanto concerne le politiche di attivazione, invece, ci impegniamo a introdurre una tessera gratuita di 6 mesi per i trasporti pubblici, valida nell’arco di 50km dalla sede di residenza, destinata a tutti i Neet e i disoccupati nei primi 6 mesi dalla dichiarazione di disponibilità al lavoro. Un sostegno concreto a chi cerca un impiego e insieme un incentivo a mettersi in gioco.
Per tutelare i giovani lavoratori che contribuiscono dobbiamo preservare la stabilità finanziaria del sistema e al contempo dare delle garanzie sul loro futuro previdenziale, soprattutto per chi ha carriere lavorative saltuarie e precarie. Proponiamo una pensione contributiva di garanzia, costituita da un livello di reddito pensionistico minimo di 750 euro mensili, garantito alle persone che sono interamente nel sistema contributivo al compimento dell’età di vecchiaia, grazie a un’integrazione a carico dello Stato. Fatti e non parole, che si traducono in un’idea precisa di Italia e di Abruzzo.”