Preg.mo Ministro dell’Interno, dott. Matteo Salvini,
con la presente, in qualità di rappresentante dell’Associazione cittadina ‘Pescara – Mi piace’, di Pescara, Le rappresento la grave situazione di degrado e di insicurezza che ormai vive la città di Pescara, governata dal 2014 dal centrosinistra e dal sindaco Marco Alessandrini.
Da mesi, purtroppo, il capoluogo adriatico è vittima di fenomeni delinquenziali di vario tipo contro i quali l’Amministrazione comunale non intende, o non è capace, di adottare efficaci metodi di contrasto. Quasi tutte le vie della città, a partire da quelle del centro, le cosiddette ‘vie dello shopping’ e del commercio, sono alla mercè del fenomeno della prostituzione, con ragazze, anche giovanissime, che già dalle 17 sono in strada per trovare possibili clienti. I cittadini hanno più volte sollecitato l’Amministrazione comunale chiedendo l’installazione di telecamere, quali utile deterrente, e di controlli adeguati, ma dal 2014 a oggi il sindaco Alessandrini non ha ritenuto opportuno adottare un solo strumento di contrasto. Alla prostituzione si somma il fenomeno dei senzatetto che ogni giorno, dalle 19 in poi, prendono possesso proprio delle vie più centrali e, armati di cartoni o giacigli di fortuna, preparano il proprio ‘letto’ per la notte sotto portici, dentro i portoni dei condomini, oltre che sotto i tunnel della stazione ferroviaria centrale, creando, evidentemente e inevitabilmente, una situazione di degrado diffuso e di insicurezza generale, contro la quale la stessa Amministrazione Alessandrini, nonostante l’ampia documentazione fotografica consegnatagli, non ha inteso e non intende in futuro adottare provvedimenti adeguati di tutela dei cittadini e del loro diritto alla sicurezza e al riposo. Situazione molto grave se pensiamo poi che Pescara è una delle poche città a essere dotata anche di un dormitorio pubblico, con 80 posti letto, realizzato anche con il contributo pubblico del Comune, con la passata amministrazione di centrodestra, e oggi gestito dalla Caritas, dove però i senzatetto stanziali non hanno più ricovero dopo che la struttura è stata riconvertita a CAS. In particolare, nel corso di alcune riunioni tenute anche con le Associazioni di categoria dei Commercianti, è stato proposto al sindaco di impiegare sul territorio in maniera massiccia la squadra ‘cosiddetta’ speciale della Polizia municipale, gruppo GIONA, anche con l’applicazione del DASPO urbano, ma, al solito, il sindaco Alessandrini ha rifiutato qualunque tipo di azione amministrativa.
L’inerzia del Comune, ovviamente, ha semplicemente favorito la recrudescenza e il peggioramento di tali situazioni di degrado, tanto che in pochissimi mesi, sempre nel cuore centrale della città, addirittura in pieno giorno, si sono registrati fatti di cronaca di gravità inaudita, come due stupri di giovani donne, una delle quali ritrovata uccisa sotto il tunnel ferroviario, diversi omicidi tuttora irrisolti, e risse in pieno centro, addirittura nei giardini pubblici, oltre che in periferia a opera di bande di extracomunitari-cittadini stranieri comunitari e gruppi Rom locali, quasi clan in lotta tra loro per il possesso del territorio.
Tale situazione, oltre a rinfocolare gli ovvi e giustificati timori dei cittadini, sta facendo scendere il coprifuoco su tutta la città dov’è ormai difficile trovare gente a spasso già dal tardo pomeriggio, tanto che alcune attività commerciali hanno autonomamente scelto di chiudere le serrande addirittura alle 18. Tali situazioni, qui riassunte brevemente, sono ovviamente tutte facilmente rintracciabili e documentabili attraverso i reportage giornalistici. L’ultimo dei quali racconta addirittura dell’aggressione di una giovane coppia di fidanzatini in pieno giorno, in pieno centro, quale fenomeno di ‘bullismo’ generalizzato, prova, in realtà, che ormai Pescara è città di microcriminalità diffusa.
Chiaramente è ormai evidente che l’amministrazione del sindaco Alessandrini non è stata e non è capace di fronteggiare tali situazioni con gli strumenti più idonei che ha pure in proprio possesso. Per tale ragione chiediamo il suo autorevole intervento per aiutare Pescara a rialzare la testa e a tornare a essere la città sicura, bella, piacevole, vivibile che era sino a quattro anni e mezzo fa. Ovvero, le chiediamo di valutare la possibilità di assegnare alla nostra città alcune unità dell’Esercito cui delegare il controllo di sezioni specifiche del nostro territorio, dando dunque modo alle Forze dell’Ordine di poter concentrare i propri sforzi su altre zone. Tale dispositivo era già operativo su Pescara, almeno dal 2008 al 2014, quando il capoluogo adriatico poteva contare sulla disponibilità di 11 unità dell’Esercito che si occupavano del controllo dell’ordine pubblico nella zona tutt’attorno alla stazione ferroviaria centrale, nelle cosiddette aree di risulta, 13 ettari di superficie utilizzati come parcheggio, e nelle aree della periferia-via Tiburtina, nei pressi dell’aeroporto regionale. Le chiediamo, dunque, di verificare il possibile ripristino di tale attività al fine di aiutare Pescara a uscire da una spirale di violenza che non ha precedenti nell’ultimo trentennio.
Ringraziandola per l’attenzione, si porgono cordiali saluti