SANTILLI: “IL NO ALLA CHIUSURA DELLA RSA DI CELANO NON DEVE GIUNGERE SOLO DALLA POLITICA LOCALE CELANESE”

“La politica solo celanese, ha fatto fino in fondo e continuerà a farlo, il proprio dovere. Stiamo assistendo ad uno scaricabarile inutile, controproducente e dannoso per i cittadini che, in ultima istanza, sono quelli più penalizzati dal depauperamento in atto nel nostro territorio, nel più completo silenzio delle istituzioni regionali ed ex parlamentari, impegnate e distratte invece nella campagna elettorale, rivendicando alcuni addirittura solo la originarieta’ MARSICANA e CELANESE, ma evidentemente non nelle sue tante problematiche reali, come quello del servizio socio-sanitario della RSA celanese”.

Così il Sindaco di Celano Settimio Santilli, che non ci sta al trasferimento della Rsa di Celano in quel di Fontecchio. Proprio non gli va giù, né tantomeno i richiami al solo intervento della politica locale che in realtà può ben poco, visto che il servizio socio-sanitario viene gestito direttamente da ASL e Regione.

“Mi viene da pensare – continua il Sindaco – che chi oggi reclama la partecipazione solo della politica locale in merito alla vicenda della Rsa di Celano è stato poco attento allo svolgimento dei fatti ed alle iniziative che sono state intraprese fin dal momento in cui sono venuto a conoscenza, attraverso i pazienti e articoli di stampa, del piano di trasferimento della struttura sanitaria. Nelle ore immediatamente successive, come Sindaco ho convocato un incontro con i dirigenti della Rsa, Dott. Carlo Ramponi e Dott. Gianni Iacutone, per essere informato dettagliatamente del contenuto e delle determinazioni del piano stesso. Dopo che l’incontro ha visto una chiusura totale da parte degli stessi dirigenti a rivedere le proprie posizioni, ho ritenuto necessario inviare una lettera all’Assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci, al Responsabile del servizio socio-sanitario Germano De Sanctis, al direttore della Asl Rinaldo Tordera ed al Prefetto dell’Aquila per richiedere un incontro urgente al fine di salvaguardare la struttura celanese, il servizio per i pazienti e il personale ospedaliero operante.”

“A questo punto – afferma ancora Santilli – sono io che voglio chiedere come mai, visto il trand dell’invecchiamento della popolazione abruzzese, da una parte vengono annunciati in pompa magna 525 nuovi posti letto nelle strutture socio assistenziali abruzzesi relativamente alla rete per la non autosufficienza, alla disabilità, alla riabilitazione ed alle dipendenze patologiche con 60 nuovi posti letto destinati alla residenza assistita di Montereale, e dall’altra viene ulteriormente penalizzata una porzione di territorio interno, tenendo conto che nella Rsa di Celano sono ospitati pazienti e vi prestano servizio lavoratori anche non residenti a Celano? Mi sembra, invece, di assistere ad un chiaro disegno politico di ridimensionamento che favorisce alcune zone a discapito di altre. Non era possibile, al fine di garantire la continuità e la fruibilità del servizio riconvertire la struttura celanese in hospice e in assistenza extraospedaliera come chiesto dalla stessa dirigenza della RSA? Perchè lo stesso De Sancitis che ha autorizzato il trasferimento della RSA da Celano a Fontecchio per mancanza di richieste, ora fa un nuovo piano per distribuire questi 525 nuovi posti letto? E’ evidente allora che le richieste ci sono e c’erano e potevano essere benissimo distribuite alla struttura celanese, così come sta per avvenire per quella di Fontecchio e Montereale”

“Da Sindaco, insieme alla mia Amministrazione comunale, stiamo facendo la nostra parte, a fianco dei cittadini, dipendenti e degli stessi pazienti della struttura celanese che già soffrono di particolari patologie e disagi, ai quali non sarebbe il caso aggiungere anche quelli di natura logistica ed economica a causa del lungo viaggio di trasferimento a Fontecchio. Sono sempre più convinto – conclude il Sindaco – nel ribadire il mio NO al trasferimento ed al mantenimento del servizio a Celano, e farò quanto di tutto in mio potere legale per farlo. Mi auguro al contempo di non essere il solo, insieme alle sigle sindacali, a fare queste rivendicazioni”.

Non mi limito solo a dire NO alla chiusura della RSA, ma a dare la più completa disponibilità anche economica, sia per tenerla aperta, sia per creare un’alternativa sempre locale di servizio per i pazienti ed ecco perché ho chiesto un tavolo aperto con Regione ed ASL e chiederò a questo punto alla stessa direzione della clinica Immacolata, quale riconversione eventualmente adotteranno per gli attuali locali ospitanti la RSA, perché i posti letto del comune di Celano non sono un mercificio a disposizione del cinismo politico.”

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