Sono 300mila gli euro destinati in bilancio comunale alla verifica di vulnerabilità sismica sulle scuole. Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, ha chiarito alcune questioni sollevate nella giornata di ieri.
“Ai 300mila, va precisato, si aggiungono i 144mila già impegnati a dicembre 2016. Mi pare molto curioso che tale particolare sia sfuggito ad alcuni solerti consiglieri di opposizione. Gli incarichi relativi alle prime dieci scuole – ha detto ancora Biondi – sono stati tutti affidati e sono già state eseguite le indagini e le relazioni geologiche, mentre sono in corso tutte le prove sui materiali.
Contavamo di avere i risultati prima dell’apertura delle scuole ma, a causa di lungaggini burocratiche legate agli affidamenti, li avremo solo a fine settembre. Per le restanti undici scuole sono in corso le procedure di affidamento di incarico, per i quali sono disponibili 300mila euro ma solo dal 13 aprile scorso, data di approvazione del bilancio”. Nel frattempo è stata predisposta una richiesta di finanziamenti, stanziati dal decreto legge 50/2017, relativamente ai progetti di adeguamento sismico, per un totale di 1 milione 300mila euro da destinare alle scuole per le quali risulterà un indice di vulnerabilità inadeguato.
“Nel bilancio di previsione 2017/2019 – ha proseguito il sindaco dell’Aquila – sono disponibili 720mila euro per interventi prioritari di adeguamento degli edifici scolastici che contiamo di integrare con la prossima programmazione.
Le verifiche di vulnerabilità sugli edifici strategici, e dunque anche scolastici, sono obbligatorie dal 2013. Mi sarei aspettato da parte di chi, in 8 anni, sul problema delle scuole, non ha mosso un dito quando era in maggioranza e al governo della città (lasciando un’eredità pesantissima a chi è arrivato dopo), un minimo di capacità di lettura tecnica dei documenti di programmazione economica e finanziaria e un maggiore sentimento di collaborazione verso una questione che riguarda indistintamente tutta la comunità. Se all’unione non si può ambire, almeno il pudore di tacere per evitare di disorientare gli aquilani e dare informazioni fuorvianti”.