SÌ DEL CONSIGLIO ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA SU BUSSI. LEGNINI E BLASIOLI: VOGLIAMO SCRIVERE UNA PAGINA CHIARA E DEFINITIVA SULLA PIÙ GRAVE AGGRESSIONE ALL’AMBIENTE E ALLA SALUTE MAI VERIFICATASI IN ABRUZZO”

Il Consiglio Regionale approva l’istituzione della Commissione d’inchiesta sulla bonifica della discarica di Bussi proposta da Giovanni Legnini e sottoscritta dai gruppi di centrosinistra con l’adesione del Presidente del Consiglio Regionale Sospiri e dei gruppi di centrodestra. Astenuti i soli consiglieri del Movimento Cinque Stelle. 

“Ringrazio i Consiglieri che hanno sottoscritto e votato questa deliberazione che attua l’art. 24 dello Statuto, che disciplina l’istituto della Commissione di inchiesta – ha dichiarato il consigliere Giovanni Legnini. “La Commissione di inchiesta oggi deliberata dovrà indagare e relazionare al Consiglio Regionale, al Comune di Bussi e a tutti i Comuni interessati, e soprattutto ai cittadini abruzzesi, sul perché fino ad oggi non è stata ancora avviata la bonifica del sito né la reindustrializzazione dello stesso. Dovrà inoltre individuare quali sono gli impedimenti che si frappongono alle attività necessarie a mettere in sicurezza l’ambiente e la salute dei cittadini.   Sono passati 12 anni dalla scoperta del più grave fenomeno di inquinamento verificatosi in Abruzzo; ne sono trascorsi 8 e mezzo dall’approvazione della proposta di legge, e dallo stanziamento, che io stesso ho proposto, di 50 milioni di euro per la bonifica; dopo circa 3 anni dalla firma dell’Accordo di Programma tra Regione, Ministero dell’Ambiente, Comune di Bussi e Solvay, e un anno e mezzo dall’aggiudicazione dei lavori, è tutto fermo. Eppure il Ministro dell’Ambiente annunciò sei mesi fa che non vi erano ostacoli e che l’avvio degli interventi era imminente: ma da allora nulla è accaduto.”

“Mi auguro che l’istituenda Commissione di inchiesta nella sua collegialità, con il concorso di tutti, possa scrivere una pagina chiara e definitiva sulla più grave aggressione all’ambiente e alla salute mai verificatasi in Abruzzo, tanto più alla luce del Quinto rapporto nazionale della Società Italiana di Epidemiologia, che contiene valutazioni preoccupanti riguardo all’impatto sulla salute dei residenti. Mi auguro che la Commissione si metta subito al lavoro e possa concludere rapidamente le attività di indagine, provvedendo ad acquisire tutti gli atti e le valutazioni dei soggetti pubblici competenti e delle associazioni e organizzazioni rappresentative degli interessi generali”. 

“Penso che sia importante istituire una commissione d’inchiesta su Bussi, perché ci sono ancora aspetti da chiarire, c’è molto lavoro ancora da fare e perché è utile fare lobbying abruzzese per far partire la bonifica– aggiunge il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli– È importante averlo fatto e che a farlo sia stato proprio Giovanni Legnini, artefice e finanziatore della bonifica di Bussi nel 2009. Vogliamo sapere perché gli studi epidemiologici sono i grandi assenti del processo in corte d’Assise di Chieti; vogliamo sapere che bonifica è prevista e dire a gran voce che la somma stanziata non è sufficiente; chiediamo perché la manutenzione del capping non viene più effettuata da Solvay dal 2018 e che problemi ci sono per le 700mila utenze a Valle di Bussi (Chieti e Pescara compresi); cosa prevede la reindustrializzazione di Bussi e come si concluderanno i tanti contenziosi aperti: quello civile con Edison e quello tra Edison e la Provincia di Pescara in Consiglio di Stato.  Le domande, dunque, sono davvero tante e la provincia di Pescara merita risposte certe, come le meritano tutti gli abruzzesi, su quella che fu definita la più grande discarica di rifiuti tossici d’Europa e che un terzo delle acque, sia superficiali (fiumi Tirino e Pescara) sia sotterranee, della regione si concentrano proprio in quest’area”.  

La discarica dei veleni a Bussi sul Tirino (Pescara), 13 luglio 2015. ANSA/ ELEONORA SASSO

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