Correva l’anno 1947 ed era da poco terminata la Seconda guerra mondiale. L’intera comunità dell’Altipiano delle Rocche si riuniva creando una festa di rinascita e speranza per far fronte alle ferite che il conflitto aveva provocato. E quale miglior modo se non utilizzando i regali che la natura ha da sempre offerto a questo territorio? I tanto amati narcisi che crescono spontaneamente nelle piane di questo gioiello immerso nelle montagne abruzzesi, nel Parco Regionale Sirente Velino. All’inizio i carri, trainati dai buoi, erano costituiti da rimorchi allargati con assi di legno e tavole, ricoperti di erba e di muschio, decorati semplicemente con ramoscelli di salici e da migliaia di narcisi profumati.
Col passare del tempo e lo sviluppo di ingegnosi meccanismi, la costruzione dei carri si è affinata, ma rispetto al passato i valori di questa manifestazione non sono cambiati. Questo stesso spirito ha contraddistinto la comunità rocchigiana, e non solo, in questo periodo in cui la famosa Festa poteva essere a rischio. La voglia di stare insieme e di mandare avanti le tradizioni ha fatto sì che la Festa del Narciso, giunta alla sua 73esima edizione, si farà. Carico di volontà il un nuovo direttivo della Pro Loco di Rocca di Mezzo, capeggiato da Sandro Argentieri, si è fatto portavoce di un messaggio di unione e collaborazione, affinchè dopo oltre 70 anni i narcisi continuassero ad essere protagonisti di una tradizione che non può interrompersi. Il prossimo 2 giugno i carri allegorici, tappezzati di bianchi narcisi, sfileranno per le strade e le piazze del paese e incanteranno gli spettatori con l’intenso profumo dei fiori, le spettacolari sceneggiature e le singolari strutture.
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