IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE
– Secondo te, quel bambino con il pigiama a righe è ebreo?
– No, credo sia armeno, o forse… forse è istriano.
– Aspetta che guardo meglio io da qui. È sicuramente bosniaco.
– Semmai sarà kosovaro!
– Per me è serbo.
– Ma no! È un nativo americano.
– Sbagliate tutti, è un maori.
– Che dici!? E’ tibetano o cambogiano! Sì, sì, cambogiano!
– E’ siriano. Si-ria-no!
– Mah… veramente io sono indeciso. Mi pare più curdo.
– Io penso sia georgiano.
– A me sembra proprio herero, però, guardandolo meglio, potrebbe essere anche ruandese, o meglio, congolese.
– Su, andiamo, si vede che arriva dalla Sierra Leone.
– Dall’Angola, no?
– Magari proviene proprio da Boko Haram.
– Per me, arriva certamente dalla Liberia.
– Macché! È palestinese.
– Guardate che quel bambino è iraqeno.
– Ehi tu, laggiù, non dici nulla? Tu lo dovresti vedere bene da lì, no?! Come è quel bambino? Cristiano, mussulmano, ateo, buddista, induista… eh, come è? Puoi descriverlo? Nero, bianco, indio, mulatto… com’è?
– Allora?
– Dite a me? Beh, io davvero non saprei come aiutarvi. No, assolutamente. Non saprei proprio cosa rispondervi. Io… io vedo soltanto un bambino.
“Per tutti i genocidi del mondo”
Non ci sarà nessun futuro, nessun miglioramento sociale, nessuna Pace mondiale, se non si informa correttamente il popolo e se non si prendono le distanze da bandiere e cliché.
Genocidi nel mondo al 2010 – Fonte National Geographic