Tagliacozzo (AQ). 300 persone barricano il ‘Miramonti’, Maurizio Di Marco Testa: un candidato sindaco ‘senza giacca’

La dichiarazione: «Sono un candidato sindaco ‘senza giacca’, nel senso che non voglio apporre muri divisori tra me e la mia gente. Il sindaco, secondo la mia personale opinione, è un cittadino comune fra tutti i suoi concittadini, un padre di famiglia fra molti genitori, che ha l’unica responsabilità piacevole in più di essere il portavoce di una comunità. Oggi si gioca una partita fondamentale: io non resterò a guardare».
Nella propria comunità di appartenenza, qualsiasi uomo si sente a casa. Soprattutto chi, quella stessa casa, l’ha vista crescere in cinque lunghi anni amministrativi, senza mollare mai la bussola del ben fare. Maurizio Di Marco Testa scende nuovamente in campo e lo fa in una maniera assai consona al suo personale modo di intendere la Politica (scudo di molti, ma arma tagliente di nessuno). Torna a combattere con la sua gente in una maxi-cena con più di 300 partecipanti. L’altro ieri sera, due sale stracolme del Ristorante ‘Miramonti’, sito presso la città d’arte di Tagliacozzo, hanno accolto la nuova squadra amministrativa dell’aspirante sindaco.

 

Un uomo, un padre di famiglia, ma soprattutto un presente vicino di casa, e non solamente un attento politico ed un personaggio pubblico. 12 candidati fanno parte della nuova lista civica dal nome evocativo di ‘Il paese che vorrei’, che lo vede come attore co-protagonista in una squadra assai variegata ed energica di professionisti. Alla mano, un programma elettorale quinquennale con aspirazione ‘europea’. La folla, l’altro ieri sera, è stata attenta, presente, vispa, ma soprattutto «vicina all’uomo Maurizio e al suo team tutto nuovo composto, in misura eguale, da giovani innamorati della Politica e da veterani saggi dell’Amministrazione».

 

«Tutti conoscono la mia storia, – ha asserito il candidato sindaco – ma molti di meno conoscono la grande energia risorgiva che mi è esplosa dentro e che mi ha convinto a non cedere e a tornare in campo più forte di prima. Oggi stringo di nuovo nei pugni le redini di una lista civica, ‘Il paese che vorrei’. – ha affermato – Due sono stati i valori di base che hanno permesso al mio spirito di rialzarsi da terra: l’abbraccio della mia famiglia e il calore onorevole della gente. Azzardo una parola: io, oggi, posso dire, di essere risorto». Una lista, quella di Di Marco Testa, che non è scesa a compromessi, ma che si è basata solo sulle proprie forze.

 

Tante le giovani new entry nella nuova squadra forgiata da Di Marco Testa: esperienza e genuinità originale convivono nella nuova lista. Un gruppo rinnovato, ricercato e, in un certo senso, anche ritrovato. «Ritroviamo, di fatti, – ha affermato Di Marco Testa – entità politiche veterane di Tagliacozzo come Angelo Poggiogalle, primo fautore della nuova squadra amministrativa e Paolo Rapo, che tanta parte ha avuto nella crescita concreta e spirituale della città e Antonio Amicucci. È l’amore per la propria terra natale che sta spingendo in avanti questa compagine politica, sorta come l’alba, in una notte. Noi abbiamo il calore della gente che ci supporta, non ci serve altro», ha aggiunto il candidato sindaco.

 

Vincenzo Rubeo, Enrica Piccozzi, Angelo Di Marco, Alessandra Ricci, Alessandra Rubeo, Enrica Mironti, Antonio Amicucci, Andrea Grossi, Giuliano Di Marcello e Sandro Tabacco: questi sono gli altri nomi e cognomi che vanno ad integrare una lista che chiede semplicemente e solamente un rapporto diretto con la cittadinanza nell’azione amministrativa. Il candidato sindaco ha lasciato un’orma importante nella storia recente della città. Il suo percorso politico ed umano è stato affrontato sempre a viso aperto e senza perdere mai la bussola del bene collettivo e nutrito verso il prossimo. «Il nostro piano amministrativo – ha commentato Di Marco Testa – pone sul piedistallo delle urgenze, in primo luogo, l’Ospedale locale e, quindi, i servizi sanitari, la rivisitazione in chiave accrescitiva dell’ANFFAS e, di conseguenza, di tutti i servizi sociali, i giovani e il lavoro, vissuto, però, con vocazione europea, grazie al programmato ‘Sportello Europa’ per l’internazionalizzazione delle imprese, unicum in zona Marsica, il futuro prossimo di ‘Villa Bella’, il locus amoenus di Tagliacozzo e la vocazione turistica della città, ma in formato 2.0. Il mio motto, – ha concluso il candidato sindaco – che vale anche per tutta la città di Tagliacozzo e le sue 10 frazioni è: avanti tutta! Avanti con la testa, con il cuore, ma soprattutto con il coraggio di guardarsi in volto alla pari e di migliorarsi vicendevolmente. Il mio sorriso, oggi, arriva dopo tante notti insonni; il mio sorriso, oggi, è tutto per la nuova Tagliacozzo che intendo costruire, ossia il paese che realmente vorrei per la mia gente».

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