In merito all’articolo apparso su quotidiani locali e on line, l’amministrazione comunale di San Benedetto dei Marsi chiarisce la questione dell’annullamento delle delibere relative alle tariffe TARI e all’aliquota Irpef.
Innanzitutto si smentisce che il Ministero dell’Economia abbia diffidato l’amministrazione comunale ad annullare in autotutela gli atti che approvavano tali imposte, ossia le Delibere n.15 e n.20 del 7 settembre del 2015; in realtà l’amministrazione sarebbe stata invitata a rimuovere tali provvedimenti.
Inoltre, il Comune di San Benedetto dei Marsi chiarisce l’intricata questione dell’approvazione del Bilancio 2015.
Secondo l’amministrazione, infatti, l’invito in questione non è giunto a seguito della valutazione da parte del Ministero dell’Economia, della posteriorità delle delibere in esame rispetto all’adozione del Bilancio del 2015; delibere che poi il Ministero avrebbe anche respinto.
In primis, il Ministero non ha respinto il Bilancio, non essendo quest’ultimo sottoposto al vaglio del Governo nazionale, ma, in quanto atto di programmazione delle entrate ed uscite per l’anno successivo, è monitorato da un apposito ufficio interno di revisione.
Il solo motivo per cui una delibera può essere invalidata dal Ministero è che le delibere non possono essere adottate oltre il termine fissato, cioè per l’approvazione del bilancio di previsione.
Per dovere di cronaca, sono stati molti i Comuni in Italia che hanno ricevuto la stessa lettera del Ministero, in quanto quest’anno non ci sono state le proroghe di cui negli anni passati ci si è sempre avvalsi.
In secondo luogo, a specificazione del primo punto, non corrisponderebbe al vero che le delibere siano posteriori all’adozione del Bilancio 2015: quest’ultimo, infatti, è stato approvato con la Delibera n. 24 del 7 settembre 2015, la quale è successiva alle Delibere n. 15 e 20, istitutive di TARI e Irpef.
Terzo punto è “l’annullamento delle delibere” di cui sopra: l’annullamento dei provvedimenti, non porterebbe al grave disavanzo di cui si è parlato nell’articolo, ma solo alla riapplicazione delle tariffe del 2014.
Per parlare di disavanzo, bisognerebbe aspettare il 30 aprile 2016, ma non è nemmeno detto; non è scontato che tutte le maggiori entrate previste siano già state accertate, per cui nel rendiconto, l’aumento, una volta revocato, potrebbe non essere percepito.
L’ amministrazione comunale ribadisce, infine, che le delucidazioni sopra riportate giungono con l’intento di ristabilire la verità delle cose e per riportare il dibattito politico all’interno del Consiglio Comunale, fuori da polemiche e da strumentalizzazioni.