“Nella tradizione cristiana il digiuno ha un posto molto importante e particolare: è una privazione che si offre per rendere gradita a Dio la preghiera”. Lo sostiene l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, il quale, si legge sul Servizio di Informazione Religiosa, ha proposto agli uomini e alle donne di buona volontà di unirsi a lui per una giornata di digiuno.
“Il terremoto continua a scuotere le nostre terre e accresce nelle persone tensione e paura, incertezza del futuro e scoraggiamento. Tutti, nelle diverse zone della nostra diocesi, abbiamo esperimentato la paura e la precarietà e tanti portano le conseguenze di questi eventi dolorosi. Per questo – ha spiegato monsignor Boccardo – sentiamo ancora di più il bisogno di elevare a Dio onnipotente una preghiera accorata e confidente perché si calmino le forze della natura e sia restituito alle nostre popolazioni un tempo di serenità e di pace”.
“Non facciamo digiuno per raccogliere soldi, ma per chiedere al Signore, creatore dell’universo, di intervenire anche sulle forze della natura. Non è Dio che manda il terremoto: ma Lui, che ha dato origine al mondo, regolato poi dalle leggi della natura che fanno il loro corso, può intervenire per il bene del creato. Con questo gesto – ha concluso l’arcivescovo – vogliamo allora chiedere al Signore di avere misericordia di queste popolazioni e di questa terra ferite dal terremoto. Sarà anche un momento che ci aiuta a capire l’essenziale e a renderci conto che non tutto quello che facciamo è necessario”.
Redazione