Purtroppo dobbiamo contare un altro animale morto e un altro scampato pericolo per le persone che viaggiano sull’autostrada A25. Dopo il giovane orso marsicano ucciso un mese fa, un altro cervo è morto sull’asfalto, in seguito al quinto incidente con fauna selvatica in circa due mesi. Per fortuna, questa volta senza ulteriori conseguenze per automobilisti in transito.
Da settembre ad oggi, sul tratto autostradale Torano-Pescara che attraversa territori di grande interesse naturalistico caratterizzati dalla presenza due parchi nazionali e un parco regionale, in media è stato investito un animale selvatico ogni due settimane con un bilancio di un orso e due cervi uccisi, due cervi feriti ed i passeggeri di una smart finiti in ospedale.
Da mesi chiedo di rimodulare e sbloccare il Piano Economico Finanziario di Strada dei Parchi, scaduto nel 2013, per procedere ai necessari investimenti per la sicurezza di animali e persone. Come ho sottolineato nella mia interrogazione depositata in Senato lo scorso mese di maggio, le attuali recinzioni sono del tutto insufficienti e nei piani economici dei concessionari vanno previsti passaggi protetti per gli animali selvatici, i cosiddetti “ecodotti”.
Nelle mie numerose interlocuzioni ho riscontrato disponibilità a intervenire e nuove barriere sono state annunciate su un tratto di 84 chilometri, grazie ad un accordo dello scorso mese di luglio tra Strada dei Parchi e Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Tuttavia, le opere di messa in sicurezza del tratto autostradale non potranno essere realizzate fino a quando il Governo non aggiornerà il piano economico finanziario del concessionario.
Il quinto impatto in due mesi tra veicoli in transito sulla A25 e fauna selvatica dimostra che gli abruzzesi non possono attendere ancora. L’Abruzzo merita più attenzione e il suo patrimonio faunistico va tutelato con estrema urgenza insieme alla sicurezza di chi utilizza le autostrade per lavoro o per turismo. Cosa si sta aspettando ancora?