Una delibera della Asl di Pescara di circa 400 mila euro per permettere nell’ospedale Santo Spirito del capoluogo adriatico gli interventi di Chirurgia Elettiva, ovvero tutti quegli interventi senza carattere di urgenza che i chirurghi effettueranno fuori dalla turnazione di lavoro. Interventi che però, come sottolineano il consigliere regionale Domenico Pettinari, Vice presidente della commissione sanità, e il capogruppo in consiglio comunale di Penne Luca Falconetti, potrebbero essere svolti negli orari regolari di lavoro nelle strutture vicine di Popoli e Penne, senza gravare sulle casse pubbliche della Asl. “Negli ospedali di Popoli e Penne” spiega Pettinari “ci sono tutte le attrezzature all’avanguardia e necessarie per gli interventi di ortopedia, reparti che in questi due nosocomi sono sempre stati un’eccellenza. Inoltre, le liste d’attesa sono di un mese scarso a fronte di quelle dell’ospedale pescarese che vanno dai 6 ai 12 mesi. Dunque perché sperperare 400mila euro circa di soldi pubblici per caricare ulteriormente l’ospedale di Pescara, facendo lavorare tra l’altro il personale fuori dagli orari di lavoro, mentre altre strutture sono libere ed a disposizione?
Una buona razionalizzazione dell’offerta sanitaria pubblica” commenta ancora Pettinari “dovrebbe puntare ad usare tutte le risorse a disposizione, ed invece sembra esserci un disegno mirato alla diminuzione dei pazienti delle aree interne. Lo scopo è di giustificare declassamenti e chiusure delle strutture di Popoli e Penne?”.
“Gli interventi in chirurgia elettiva per la maggior parte sono le Artroscopie, la chirurgia protesica, l’alluce valgo, il tunnel carpale, e la chirurgia della spalla, interventi che i due ospedali di Popoli e Penne potrebbero svolgere con professionalità ed eccellenza, ma che la Asl di Pescara incanala nel già affollatissimo ospedale di Pescara spendendo soldi pubblici in una scelta non giustificata.
Pertanto” continua Pettinari “chiediamo che ci sia una razionalizzazione dei pazienti in tutti gli ospedali della provincia affinché si scongiuri l’idea che dietro la chiusura di determinate strutture, come Popoli e Penne, ci sia un disegno ben preciso di boicottaggi e di scientifico depotenziamento del numero dei pazienti con il fine di giustificare chiusure che senza interventi come questo palesemente non avrebbero ragione di esistere”.
“A Penne – conclude il capogruppo del M5S in consiglio comunale Luca Falconetti – ci sono le strutture e soprattutto un personale medico e infermieristico di Ortopedia di primissimo livello. È assurdo pensare che la ASL spenderà 400.000 euro per degli interventi fattibili a Penne, per poi procedere con la riduzione dei reparti proprio per motivi economici”.