CELANO. 66 anni fa, esattamente il 30 aprile del 1950, Antonio Berardicurti e Agostino Paris, vennero uccisi in piazza IV Novembre mentre manifestavano per il loro diritto a lavorare. L’eccidio di Celano rappresenta ancora oggi una delle pagine più buie e dolorose della storia nazionale.
Erano gli anni in cui povertà e miseria erano il comune denominatore della quasi totalità degli italiani. Nel fucino così come nella altre zone rurali d’Italia, movimenti contadini appoggiati dai partiti di massa (P.C.I. e P.S.I.), iniziavano a lottare per rivendicare il loro diritto al lavoro e alla libertà, manifestazioni e azioni mirate contro Torlonia, che portarono il 30 aprile a Celano ad una riunione presso il Comune della commissione di collocamento a lavoro.
Tutti si erano mobilitati, quel giorno in piazza IV Novembre una folla si era radunata pacificamente davanti il palazzo municipale dove si stavano stilando le liste dei primi braccianti che sarebbero dovuti scendere nel fucino per lavorare. Tanta la tensione che c’era nell’aria,ma la gente non era in tumulto, si trattava del lavoro, di riportare a casa un pezzo di pane per sfamare le famiglie.
In città erano presenti anche i carabinieri molti dei quali venuti da fuori, guardie dei Torlonia ed ex fascisti, tutti armati. All’improvviso iniziarono a sparare verso la piazza all’indirizzo dei lavoratori inermi, sul selciato rimasero privi di vita Antonio Berardicurti 35 anni e Agostino Paris 45 anni, insieme a loro si contarono anche molti feriti.
Un evento gravissimo, due lavoratori morti, colpiti da dei vigliacchi i quali non seppero fare di meglio che sparare contro della gente disarmata. Tra i presenti l’onorevole Giancarlo Cantelmi, noto avvocato di Celano allora giovane segretario del PCI della sezione locale e uno di capi storici delle lotte nel fucino. I colpi erano i dirizzati proprio a lui, personaggio scomodo che dava fastidio che andava eliminato . Cantelmi si salvò per puro caso, riuscì infatti a trovare riparo tra i pali dell’illuminazione pubblica che si trovavano adagiati in piazza a terra in quanto dovevano essere posizionati proprio in quei giorni.
L’eccidio di Celano ebbe una risonanza nazionale, la notizia venne battuta dai più grandi quotidiani, tra questi l’Unità che in un edizione speciale gli dedicò la prima pagina.
Domani Celano ricorderà questo triste e tragico evento, sicuramente ci sarà la deposizione di fiori sulla tomba dei due martiri del lavoro, celebrazione che dovrebbe tenersi nel pomeriggio il condizionale è d’obbligo considerando che dal comune non sono arrivate notizie in merito.