La notizia dell’anziana che ha dovuto aspettare 40 minuti per un’ambulanza sta facendo il giro dell’Abruzzo. E’ il capogruppo M5s alla Regione Riccardo Mercante a sottolineare la gravità dell’accaduto: “Che il piano sanitario disegnato da D’Alfonso e Paolucci facesse acqua da tutte le parti lo abbiamo ripetuto a gran voce ed in tutte le sedi. Ma doverne constatare i tragici effetti, soprattutto quando in gioco ci sono la salute e l’incolumità stessa delle persone, è tutt’altra cosa”.
Questo il commento del Consigliere del M5S, Riccardo Mercante, che spiega: “Due giorni fa in un ristorante di Mosciano Sant’Angelo è accaduto un episodio che mi ha lasciato esterrefatto. Una donna è stata colpita improvvisamente da un malore ed è stato subito avvertito il 118. Nonostante si trattasse di un problema gravissimo segnalato con il codice rosso che ha rischiato di provocare la morte della signora in questione, attualmente ricoverata in gravi condizioni ed alla quale auguriamo una pronta guarigione, l’ambulanza è arrivata dopo quaranta minuti. Un tempo lunghissimo ed inaccettabile in situazioni come questa dove è necessario intervenire immediatamente e dove anche un solo minuto può fare la differenza. Se l’ambulanza ha impiegato quaranta minuti per percorrere la breve distanza tra Mosciano e Giulianova – aggiunge il capogruppo – non oso immaginare cosa potrebbe accadere nell’ipotesi in cui una situazione di urgenza si verificasse in località più distanti e più difficili da raggiungere. È evidente che la rete dell’emergenza, così come strutturata, non funziona.
Come già accaduto di recente per i parti di urgenza negli ospedali di Atri e Penne che, dopo la chiusura dei punti nascita, non hanno avuto tragiche conseguenze solo grazie alla disponibilità degli operatori sanitari, l’episodio di due giorni fa dimostra chiaramente come la rete assistenziale di D’Alfonso sia assolutamente inadeguata. Razionalizzare – ha concluso Mercante – come sto continuando a ripetere da mesi, non significa tagliare servizi e prestazioni ai cittadini, ridurre i reparti, depotenziare gli ospedali ma solamente efficientare e migliorare il sistema sanitario riducendo il più possibile gli sprechi. Non si può pensare di ridurre l’assistenza sanitaria mettendo a rischio la vita degli abruzzesi, da un lato, e conservare poltrone e privilegi, dall’altro. Altrimenti episodi come quello di Mosciano, frutto proprio di questa scellerata politica dei tagli, si verificheranno sempre più spesso lasciando i cittadini in balia del proprio destino”.
Redazione ilfaro24.it