ASD Nova 2017: Gioia ed Aschi ripartono da Matteo Costantini

“I portieri sono gli eroi solitari. Quelli che non possono sbagliare. Là, abbandonati al proprio destino sotto gli occhi dello stadio”. Così, la penna di Marco Ansaldo, apostrofava romanticamente l’immagine dell’estremo difensore. L’immagine per antonomasia di coloro che indossano una maglia diversa dagli altri. Una maglia intrisa di responsabilità e di passione. Eroi solitari. Eroi per scelta.

E così capita che sia proprio un portiere ad essere il simbolo della rinascita calcistica della Gioia sportiva.

Matteo Costantini, classe ’86, muove i primi passi nelle file degli Aquilotti giocando, nella stagione 2001/2002, a seguito del campionato allievi regionali, la finale nazionale. Notato da Giuseppe Tofani esordisce, nelle file del Cerchio, all’età di appena 16 anni, nel campionato di 2ª categoria centrando l’obiettivo playoff. È artefice della promozione in 2ª categoria del Tkm Viko prima di guadagnare, in quel di Lecce, l’accesso diretto in 1ª categoria. Il ritorno nella fila di casa, in quel di Collarmele, lo portano, appena due stagioni fa, a centrare l’obiettivo playoff, nel campionato di 2ª categoria, prima di soccombere nel doppio scontro contro il Pescina (poi vincitrice degli spareggi). Oggi Matteo ha deciso di vestire,oltre a quella da gioco, la maglia della rinascita. La maglia del futuro.

Matteo, che cosa ti ha spinto a rimetterti in gioco e a rispolverare la maglia numero 1?
Sicuramente l’amore per questo splendido sport… Sai dopo essere stato un anno fermo sentivo il bisogno del campo, il suo richiamo; sono molto contento di poter rincominciare a giocare. 

Per quanto riguarda il numero di maglia, invece, (sorride n.d.r. ) che sia quella da titolare o meno non importa: siamo tutti a disposizione di questo nuovo grande progetto è questo rende il tutto più emozionante. 

Con quel di Gioia dei Marsi hai sempre avuto un rapporto particolare. Prima quello sportivo, poi quello di vita con professione e affetti. Un sentimento che ti ha spinto, tra le altre cose, quest’anno, a vestire l’abito del dirigente. Ti saresti mai aspettato di dover rappresentare, un giorno, la rinascita?

No. Non mi sarei mai aspettato di avere parte attiva in questa sorta di rinascita. Ti dico che, sinceramente, non mi sarei mai aspettato nemmeno, in primis, che potesse finire quel che c’era… Oggi, però, partiamo dal presupposto che per noi giovani il pallone è troppo importante. Per questo e per tutte le motivazioni che rientrano nella sfera sociale, quindi, faremo di tutto, come società, per far sì che tutti i ragazzi del paese abbiano un punto di ritrovo e affinché tutti i ragazzi possano possano trarne beneficio. 

Torniamo al presente. Cosa ti aspetti da questa stagione e quale obiettivo personale si pone, oggi, Matteo Costantini?
Non mi piace parlare di obiettivi personali. Non l’ho mai fatto. Sono del parere,infatti, che gli obiettivi di gruppo, di squadra, portino poi, inevitabilmente, al raggiungimento di buone prestazioni individuali. Spero sicuramente di fare bene per il paese e per la nuova società! 

Il motore del calcio, lo sappiamo, sono le tifoserie. Ecco, alla luce di quanto detto, quanta importanza rivestono i vostri tifosi e cosa ti senti di dire loro?

Si, hai ragione, credo molto nel potere della tifoseria. Soprattutto in queste piccole realtà dove la maggior parte dei tifosi sono amici e che, per questo, ci seguono con maggior calore. Sono 3 anni, poi, che non c’era una squadra che rappresentasse gioia e aschi.. 

Siamo felici, a livello societario, di esserci adoperati per riportare entusiasmo verso lo sport! Siamo felici di aver concentrato i nostri sforzi per riformare una società importante e seria. Adesso non ci resta che unirci ed andare al campo sportivo tutti insieme per tifare la NOVA 2017!

Nessun obiettivo per Matteo, dunque, se non quello di fare bene tutti insieme. Nessun obiettivo se non quello di offrire la possibilità di una rinascita che, tradotta, vuol dire futuro. Nessuno obiettivo se non quello di guardare avanti, insieme. Perché, infondo, non c’è gioia più vera se non quella condivisa.

E allora, via, tra fango e polvere. Pronto nuovamente a combattere con se stesso. Pronto, sempre, a rimediare agli errori dei compagni, a “buttarci il guanto”. A soffrire con loro e per loro. Li, abbandonato al proprio destino sotto gli occhi tutti. Eroe solitario. Eroe per scelta. Oppure, più semplicemente, portiere.
Alex Amiconi

 

Organigramma societario:
Presidente: Carlo Longo

Vicepresidente:Vincenzo Raffaele

Segretario: Florindo Caputi

Cassiere: Floriano Moroni

Consiglieri: Marco Ciaglia e Roberto Riposati

Giocatori/dirigenti: Matteo Costantini, Nevio di Salvatore e Nicola Raffaele

Allenatore: Andrea Piccozzi


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