L’Aquila / Per la Libertà in Europa il 9 Maggio è il Giorno della Vittoria della Russia sul nazismo nella Grande Guerra Patriottica (1941-1945), la festa per eccellenza più sentita dai Russi, quando tutti i pensieri sono rivolti ai 30 milioni di Caduti, all’immenso impegno dei civili e dei militari sovietici nella Seconda Guerra Mondiale (1945-2018). In media su 100 giovani russi della classe 1922-1925 tornarono vivi dalla guerra soltanto in tre. “Attenzione! Parla e trasmette Mosca”. Arde la Fiamma perenne nella sala del memoriale “La madrepatria chiama” a Volgograd. Arde sul Milite Ignoto al Giardino di Alessandro del Cremlino di Mosca. Hurrah! Vittoria! Gloria ai Veterani della Grande Guerra Patriottica! Putin presenta la nuova Senate Limousine alla cerimonia di inaugurazione al Cremlino per il suo quarto mandato presidenziale. È di fabbricazione russa. Nami produrrà diversi modelli di Aurus: limousine, berlina, Suv e mini-van. Da Settembre 2018 per tutti o quasi. Più di tredicimila militari russi sfilano sulla Piazza Rossa. Il nostro dovere di cittadini europei nel giorno del 73mo anniversario e in ogni 9 Maggio è non lasciare che vengano dimenticate le grandi imprese dei nostri padri, nonni e bisnonni della Russia per l’Europa. “La Russia è aperta al dialogo su tutte le questioni di sicurezza globali ed è pronta ad un partenariato costruttivo ed equo in nome dell’armonia, della pace e del progresso del pianeta. Anche oggi – dichiara il Presidente Vladimir Putin – è vivo il ricordo del mostro che è stato sconfitto, perchè si basa sulle stesse caratteristiche di allora, come nazionalismo, minacce agli altri stati, pretese di esclusione. Il mondo è fragile, mai come oggi sapremo garantire la sua sicurezza solo se sapremo ascoltare e dialogare. La Russia è pronta al dialogo con tutti gli altri Paesi sui temi della sicurezza globale. La pace è fragile e la guerra è sempre una sfida alla vita stessa, a tutto ciò che è bene. Ricordiamo la tragedia delle due guerre mondiali. Non bisogna essere ciechi e lasciarsi trasportare dallo stesso vecchio egoismo e dall’intolleranza, dal nazionalismo aggressivo e dalle pretese di eccezionalità che sono dietro le nuove minacce”. Fu l’Unione Sovietica a determinare 73 anni fa l’esito della Seconda Guerra Mondiale, sebbene in Occidente a scuola e all’università si insegna altro! Dalle tribune russe sventola il vessillo della Vittoria, a salutare il volo dei caccia Sukhoi Su34 della pattuglia acrobatica degli Strizhy. Per questo il 9 Maggio sulla Piazza Rossa di Mosca ha luogo la Parata della Vittoria e milioni di persone scendono in strada con i ritratti dei propri cari sfilando nel Reggimento degli Immortali. La Russia e molti Paesi dell’Est Europa festeggiano il Giorno della Vittoria il 9 Maggio, mentre l’Europa Occidentale l’8 Maggio. Tuttavia, la differenza è molto più grande di un solo giorno sul calendario storico della resa germanica. In verità, a causa della Russofobia. Alla fine della Parata della Vittoria si verifica un piccolo incidente. Mentre Putin si sposta dalla Piazza Rossa verso il monumento al Milite Ignoto, un veterano di guerra cerca di avvicinarsi al Presidente russo, infrangendo il cordone di sicurezza. L’anziano viene bloccato dalle guardie del corpo che cercano di portarlo via. Putin però se ne accorge, prontamente interviene, si avvicina al veterano, gli stringe la mano e lo invita a incamminarsi con lui verso il giardino Aleksandrovsky. Il parco museo dedicato alla Battaglia di Stalingrado, combattuta tra il 17 Luglio 1942 e il 2 Febbraio 1943, tra i nazisti e l’Armata Rossa, e la scultura “La madrepatria chiama”, sono i simboli di Volgograd, sul fiume Volga in Russia. A Volgograd, la già eroica Stalingrado, da Giugno si combatterà sul campo di calcio per la gloria dello sport Fifa per eccellenza. A Volgograd si giocheranno quattro partite del campionato mondiale di calcio, che vedranno protagoniste le nazionali di tre continenti. Gruppo G: Tunisia/Inghilterra 18/06 ore 21; Gruppo D: Nigeria/Islanda 22/06 ore 18; Gruppo A: Arabia Saudita/Egitto 25/06 ore 17; Gruppo H: Giappone/Polonia 28/06 ore 17. Nei giorni in cui rotolerà il pallone sul tappeto verde della Volgograd Arena. La Coppa del Mondo Fifa di calcio si svolgerà in Russia dal 14 Giugno al 15 Luglio 2018. Le partite della fase a gironi si giocheranno in 11 città: Kaliningrad, San Pietroburgo, Mosca, Nizhny Novgorod, Kazan, Saransk, Samara, Ekaterinburg, Volgograd, Rostov e Sochi. Ma la Grande Guerra Patriottica (1941-1945) è ancora ignorata dal cinema d’autore e dai canali mondiali di distruzione delle migliori opere cinematografiche. Correva l’Anno Domini 1945. Dopo quella di Reims, le forze germaniche firmano a Berlino la resa davanti ai Russi. Sono le ore 23 dell’8 Maggio. A Mosca in Russia è l’1:00 AM del 9 Maggio. La Parata della Vittoria è la festa della nuova Europa liberata dal nazifascismo. Una festività che dovrebbe essere civile continentale. Sempre. Insieme alla Russia. Oggi la libertà é di nuovo in pericolo!
(di Nicola Facciolini)
“La Russia è aperta al dialogo su tutte le questioni di sicurezza globali ed è pronta ad un partenariato costruttivo ed equo in nome dell’armonia, della pace e del progresso del pianeta. Anche oggi è vivo il ricordo del mostro che è stato sconfitto, perchè si basa sulle stesse caratteristiche di allora, come nazionalismo, minacce agli altri stati, pretese di esclusione. Il mondo è fragile, mai come oggi sapremo garantire la sua sicurezza solo se sapremo ascoltare e dialogare. La Russia è pronta al dialogo con tutti gli altri paesi sui temi della sicurezza globale. La pace è fragile e la guerra è sempre una sfida alla vita stessa, a tutto ciò che è bene. Ricordiamo la tragedia delle due guerre mondiali. Non bisogna essere ciechi e lasciarsi trasportare dallo stesso vecchio egoismo e dall’intolleranza, dal nazionalismo aggressivo e dalle pretese di eccezionalità che sono dietro le nuove minacce” (Presidente Vladimir Putin). Hurrah! Vittoria! Gloria ai Veterani della Grande Guerra Patriottica! Per la Libertà in Europa il 9 Maggio è il Giorno della Vittoria della Russia sul nazismo nella Grande Guerra Patriottica (1941-1945), la festa per eccellenza più sentita dai Russi, quando tutti i pensieri sono rivolti ai 30 milioni di Caduti, all’immenso impegno dei civili e dei militari sovietici nella Seconda Guerra Mondiale (1945-2018). Arde la Fiamma perenne nella sala del memoriale “La madrepatria chiama” a Volgograd. Arde sul Milite Ignoto al Giardino di Alessandro del Cremlino di Mosca. Più di tredicimila militari russi sfilano sulla Piazza Rossa. Il nostro dovere nel giorno del 73mo anniversario è non lasciare che vengano dimenticate le grandi imprese dei nostri padri, nonni e bisnonni della Russia per l’Europa. Per questo il 9 Maggio sulla Piazza Rossa di Mosca ha luogo la Parata della Vittoria e milioni di persone scendono in strada con i ritratti dei propri cari sfilando nel Reggimento degli Immortali. La Russia e molti Paesi dell’Est Europa festeggiano il Giorno della Vittoria il 9 Maggio, mentre l’Europa Occidentale l’8 Maggio. Tuttavia, la differenza è molto più grande di un solo giorno sul calendario storico della resa germanica. In verità, a causa della Russofobia. A Mosca splende il sole nella mattina primaverile del 9 Maggio 2018. È il 73mo anniversario della Vittoria. Significa che a differenza dell’anno scorso la parata militare che inizia alle 10 ora locale (le 9 in Italia) si conclude con il volo degli aerei e degli elicotteri militari. Alla 73ma Parata della Vittoria partecipano più di 13mila soldati, mezzi militari di terra e aerei di tutte le divisioni delle Forze Armate della Federazione Russa. Anche i reggimenti d’onore dei reparti delle forze dell’ordine. Sulle tribune gremite della Piazza Rossa la folla attende l’inizio della Parata. Il Presidente russo Putin, al suo quarto mandato dopo il giuramento del 7 Maggio, insieme al primo ministro Medvedev giunge sulla Piazza Rossa con ospiti illustri: il Presidente serbo Aleksandr Vucic ed il Primo Ministro di Israele Benjamin Netanyahu. “Attenzione! Parla e trasmette Mosca”. Con questo tradizionale comando si apre la Parata della Vittoria Anno Domini 2018. Il Ministro della Difesa della Federazione Russa, il generale dell’Esercito Sergey Shoigu, dopo il segno della Croce di Cristo, a bordo di un’auto Zil-41041 Аmg, numero di serie 001, accoglie la parata. A comandarla è il comandante capo delle truppe di terra, il Generale Colonnello Oleg Salyukov, sulla ZIL 002. Sergei Shoigu passa in rassegna le varie unità delle Forze Armate russe: i primi sono proprio i soldati delle truppe di terra. Risuona uno dei momenti simbolo della Parata: i soldati esclamano tre volte “Hurrah!”. In risposta al Ministro della Difesa, che di fronte ad ogni reggimento sulla Piazza Rossa pronuncia la frase di saluto: “Salve Tovarishi! Mi congratulo con voi per il 73mo anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica!”. Il Ministro della Difesa e generale dell’Esercito russo Sergey Shoigu, terminato il passaggio attorno ai reggimenti delle Forze Armate, si dirige verso la tribuna centrale per il rapporto al Presidente e comandante supremo delle Forze Armate della Federazione Russa, Vladimir Putin, e sempre con il saluto militare dichiara: “I soldati della Guarnigione di Mosca sono pronti”. Il Presidente Putin lo ringrazia e prende la parola alle 10:15 AM ora di Mosca. “Mi congratulo con tutti voi per questa Festa che era, è e sarà sempre la festa più cara per le nostre famiglie – dichiara Putin – simbolo della nostra enorme nazione. Vittoria! Questa parola oggi, 73 anni fa riecheggiò in tutto il mondo. Fu la vittoria del nostro soldato e del nostro popolo. Ha difeso l’onore e l’indipendenza della patria, grazie a coraggio e forza. Oggi si cerca di riscrivere la storia: noi non lo permetteremo mai. Il popolo sovietico non si è piegato quando altri paesi hanno preferito l’onta della capitolazione o ancora prima della subordinazione ai tedeschi. Stalingrado, Mosca, Kursk, Leningrado, i nostri soldati hanno liberato le capitali europee, sono arrivati fino a Berlino. Tutti avevano una sola patria, combattendo fino all’ultimo proiettile, all’ultima goccia di sangue. Ogni famiglia ha i suoi eroi, che vivono con noi e marciano con noi tra le fila del Reggimento Immortale. Anche oggi è vivo il ricordo del mostro che è stato sconfitto, perchè si basa sulle stesse caratteristiche di allora, come nazionalismo, minacce agli altri stati, pretese di esclusione. Il mondo è fragile, mai come oggi sapremo garantire la sua sicurezza solo se sapremo ascoltare e dialogare. La Russia è pronta al dialogo con tutti gli altri paesi sui temi della sicurezza globale”. Sì, la Russia è aperta al dialogo per garantire stabilità e sicurezza globali, rimarca il Presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso a Mosca in occasione dell’anniversario della Vittoria sulla Germania nazista. “La Russia è aperta al dialogo su tutte le questioni di sicurezza globali ed è pronta ad un partenariato costruttivo ed equo in nome dell’armonia, della pace e del progresso del pianeta”, annuncia Putin. Il Presidente russo sottolinea che “la pace è fragile e la guerra è sempre una sfida alla vita stessa, a tutto ciò che è bene. Ricordiamo la tragedia delle due guerre mondiali. Non bisogna essere ciechi e lasciarsi trasportare dallo stesso vecchio egoismo e dall’intolleranza, dal nazionalismo aggressivo e dalle pretese di eccezionalità che sono dietro le nuove minacce”, rileva Putin. Fu l’Unione Sovietica a determinare 73 anni fa l’esito della Seconda Guerra Mondiale, sebbene in Occidente a scuola e all’università ci abbiano sempre insegnato altro! “Qualcuno – avverte Putin – sta ora cercando di cancellare questa impresa, ma la Russia non lo permetterà”. Grazie anche alla Grande Enciclopedia Russa che ogni città e famiglia europea deve custodire nelle proprie biblioteche pubbliche e private. “Oggi cercano di cancellare l’impresa del popolo che ha salvato l’Europa – rileva Putin – e il mondo dalla schiavitù, dalla distruzione, dagli orrori della Shoah, di distorcere gli eventi della guerra, di mettere nel dimenticatoio i veri eroi, di riscrivere e trasformare la stessa storia. Non permetteremo mai che questo accada. Putin sottolinea che la sconfitta dei nazisti è stata una grande vittoria. “Questa è una parola a lungo attesa che ha fatto il giro del mondo e di tutti i Paesi, tutti i popoli sapevano in quel momento che era stata l’Unione Sovietica ad aver determinato l’esito della Seconda Guerra Mondiale, questa grande impresa è stata resa possibile dal sacrificio reso dei nostri soldati e della nostra gente”, rimarca il capo di Stato russo, sottolineando che tutto questo valeva la perdita di vite insostituibili. “Proprio per questo – dichiara Putin – è nostro dovere conservare la memoria del valore dei soldati che hanno sacrificato la propria vita per il bene della vita degli altri, di tutti i valorosi soldati del secondo fronte, del contributo alla vittoria della coalizione anti-hitleriana, della fratellanza di coloro che hanno resistito al nazismo”. Putin assicura che “il Paese sarà sempre orgoglioso del fatto che il popolo sovietico non si è arreso, non si è piegato di fronte ad un nemico crudele, mentre alcuni Paesi hanno preferito la vergognosa resa, il compromesso ipocrita o la collaborazione diretta con i nazisti”. Il capo di Stato russo rimarca il fatto che è stato il popolo sovietico a combattere fino alla morte, mentre nessun altro Paese ha subìto un’invasione simile, non ha evacuato sotto il fuoco degli aggressori milioni di civili e migliaia di fabbriche che quasi subito hanno iniziato a produrre equipaggiamenti e armi per l’esercito. “È stato davvero fatto l’impossibile: nessuno pensava a sé stesso – ricorda Putin – sia le donne sia i bambini lavoravano eroicamente. Per il bene della patria, con lo scopo di vincere, per il bene di quelli che difendevano il Paese e le loro famiglie nell’inferno della guerra. Non si può misurare il coraggio dei nostri soldati: dal soldato semplice al maresciallo tutti hanno combattuto, nel gelo e nel caldo, in piccoli e grandi reggimenti, ognuno faceva parte della Patria per questo tutti erano importanti”. Putin ricorda come le truppe sovietiche abbiano conseguito vittorie decisive nelle battaglie di Mosca e Stalingrado, nelle battaglie di Kursk e sul fiume Dniepr, come abbiano rotto l’assedio di Leningrado, liberato capitali europee e preso parte alla battaglia finale per Berlino. Il Presidente Putin aggiunge che non era importante dove si era nati, di quale nazionalità o fede si fosse, in che parte del Paese si viveva prima della guerra: tutti avevano una sola Patria e per essa hanno combattuto fino all’ultimo proiettile, fino all’ultima goccia di sangue. Dichiara il Presidente Putin: “Citizens of Russia, Veterans, soldiers and seamen, sergeants and master sergeants, warrant officers and chief warrant officers, officers, generals and admirals, Congratulations on Victory Day! This holiday has always been and will always be the dearest, most sacred day for each family, for all our huge country, a day of national pride and eternal unfailing memory. Seventy-three years ago, the Great Patriotic War ended, Nazism was crushed and its atrocities, outrages and barbarity were terminated, and plans for world domination were defeated. We must cherish the memory of the courage of the warriors who gave their lives, of all our soldiers and the brave fighters of the Second Front, of the contribution made by the anti-Hitler coalition countries, of the brotherhood-in-arms of those who stood up against Nazism. The defeat of the Nazis was a tremendous triumphant Victory. This long-awaited word immediately circled the planet. All countries, all people back then understood that the outcome of World War II was determined by the Soviet Union, that this great sacrificial feat was achieved by our soldiers and our people. It gained Victory at the cost of the hardest, irreplaceable losses; it defended the honour and independence of our homeland thanks to unparalleled courage on the frontlines and on the home front. However, attempts are made today to cross out this deed of the people who saved Europe and the world from slavery, from the horrors of the Holocaust, to distort the events of the war, to bury the true heroes in oblivion, to forge, rewrite and corrupt history itself. We will never let this happen. We must cherish the memory of the courage of the warriors who gave their lives, of all our soldiers and the brave fighters of the Second Front, of the contribution made by the anti-Hitler coalition countries, of the brotherhood-in-arms of those who stood up against Nazism. We will always take pride in the fact that the Soviet people stood its ground and did not yield to the cruel enemy, while some countries preferred the disgrace of capitulation, hypocritical compromise or direct cooperation with the Nazis. Our people fought to the death. No other country repelled such an invasion, evacuated under enemy fire millions of people and thousands of factories, which practically off the wheels started manufacturing equipment and munitions for the front. The impossible was achieved. Nobody thought of themselves and everyone worked heroically, including women and children. For the Motherland, for Victory. For those who were defending our country, their families in the thick of the war. May 9 unites generations through a history of courage. Each family has its own heroes, who live on in our hearts. They are with us in the ranks of the Immortal Regiment. The courage of our warriors is immeasurable. All of them, from a private to a general, fought in the cold and the heat, in small and large battlefields. Each military line was part of the Fatherland, and for that reason, every one of them was the most important. Our troops won great victories in the decisive Battles of Moscow and Stalingrad, in the battles near Kursk and on the Dnieper, broke the siege of Leningrad and liberated European capitals. They took Berlin in the conclusive assault. Their background did not matter throughout that time: where they came from, what their ethnicity or religion was, which region of the vast country they lived in before the war, and whether they were drafted to join the army or volunteered for the front. Everyone had one Motherland. Everyone fought as much as they could, until the last round, until the last drop of blood. May 9 unites generations through a history of courage. Each family has its own heroes, who live on in our hearts. They are with us in the ranks of the Immortal Regiment. We bow to the cherished memory of all those who did not come back from the war, to the sons, daughters, fathers, mothers, grandfathers, husbands, wives, sisters, fellow-soldiers, relatives and friends. We mourn the veterans who passed away. Let us observe a minute of silence”. Segue un minuto di silenzio. “Friends, in June 1941, war entered every home, separating loved ones, many of them – forever. It orphaned and bereaved hundreds of thousands of children, destroying hopes and plans, incinerating towns and villages. Russia is open for dialogue on all issues related to ensuring global security; it is ready for a constructive equal partnership for the sake of agreement, peace and progress on the planet. War is always a challenge to life itself and to all the best it offers. We remember the tragedies of the two world wars; the lessons of history do not let us “go blind”. New threats bear the same old ugly features: selfishness and intolerance, aggressive nationalism and claims to exclusiveness. We are aware of the seriousness of these threats. It is important for all countries, all humankind to realise that peace is very fragile, and its stability is enhanced by our common commitment to hear, trust and respect each other. Russia is open for dialogue on all issues related to ensuring global security; it is ready for a constructive equal partnership for the sake of agreement, peace and progress on the planet. Esteemed veterans, our gratitude to you knows no limits; our hearts speak about it now. A military parade will be held in honour of your services to the Fatherland. Your lives, scorched by the war, are an eternal example for all generations. We bow to your fierce loyalty to the Motherland. We are honoured to be your heirs. We understand the extent of this responsibility and we will never let you down. Pride in your deed makes us stronger. Now a new generation of victors is in the ranks, and they will march through the country’s main square. We will always follow your testament, your traditions. We will continue to work hard, to achieve success for the sake of Russia’s prosperity and power. The light of your victories, your bravery and your words will encourage us along this road. Happy holiday! Congratulations on the day of the Great Victory! Hooray!” (http://en.kremlin.ru/events/president/news/57436). Al termine del discorso del Presidente Putin viene osservato un minuto di silenzio in memoria dei Caduti nella Grande Guerra Patriottica. Risuonano le note dell’inno nazionale della Federazione Russa (https://www.youtube.com/watch?v=SdYFFo_tsfk&feature=share). Subito dopo prende il via la Parata vera e propria, con la sfilata delle truppe. Aprono l’evento i giovani musicisti dell’Accademia Militare Musicale del Ministero della Difesa russo di Mosca diretti dal generale colonnello Valeriy Khalilov. Sulla Piazza Rossa sfilano gli alfieri con le insegne della Vittoria, la bandiera nazionale della Federazione Russa e delle Forze Armate della Russia. Sfilano sulla Piazza Rossa i giovani cadetti dell’Accademia Suvorov di Tver. In più di 75 anni di vita questa istituzione ha formato 16mila futuri generali. Davanti alla tv migliaia di ex ufficiali in tutta la Russia ricorderanno con piacere i momenti spesi tra le mura delle accademie intitolate al generale che combattè anche in Italia contro Napoleone. È poi il turno degli allievi della Scuola Superiore Navale Nakhimov di Sebastopoli (Crimea Russa) chiamati nel futuro al compito di tenere alto il valore della Flotta Russa. Una prima volta sulla Piazza Rossa! Sono i cadetti della Guardia Nazionale della Federazione Russa. Sfilano sul porfido della Piazza Rossa i rappresentanti del movimento giovanile militare patriottico “Yunarmia”. Fondato nel 2015, è presente in tutte le regioni della Russia e conta tra le sue fila 200mila tra ragazzi e ragazze. La rassegna dedicata alle nuove leve delle Forze Armate russe vede poi gli allievi dell’Accademia Militare Generale della Federazione Russa, che compie quest’anno un secolo di vita ed annovera fra i suoi diplomati ben 2000 premiati con le onorificenze di “Eroe della Russia” ed ancora prima “Eroe dell’Unione Sovietica”. È la prima volta sulla Piazza Rossa anche per gli allievi dell’Accademia di Difesa contraerea “Maresciallo Vasilevskiy”. I diplomati manovano tutti i complessi di difesa antimissile e antiarea in dotazione a tutte le divisioni delle Forze Armate russe di terra, di aria, di spazio e di flotta. Davanti alle tribune della Piazza Rossa fanno il loro ingresso gli allievi delle Accademie “Gagarin” e “Zhukov” delle Forze Aerospaziali Russe. Da queste formazioni provengono molti degli effettivi impegnati in Siria nella guerra contro l’Isis ed in altri punti caldi. Tocca poi agli uomini delle Forze missilistiche russe, agli ingegneri specialisti, agli allievi dell’Accademia Militare Aerospaziale “Alexander Mozhaysky” di San Pietroburgo. I primi sono gli allievi della Flotta del mar Baltico, dell’Istituto Politecnico Militare “Ammiraglio Ushakov” di Novorossiysk. Tra di loro ci sono i futuri ufficiali ed ingegneri della Flotta Russa. Poi è la volta degli allievi della Scuola per Ammiragli dell’Accademia Militare Navale “Nakhimov” di Sebastopoli, da dove sono usciti gli attuali comandanti di tre delle quattro flotte russe e della flottiglia del Mar Caspio. “Dove siamo noi, c’è la vittoria”. È questo il motto della Fanteria Marittima russa rappresentata dalla 61ma Brigata “Kirkenes” della Flotta del Nord. Sulle note di “Katyusha” sfilano le donne soldato delle Forze Armate russe: la loro arma più pericolosa è la bellezza. Tra di loro ci sono le ragazze allieve dell’Università Militare del Ministero della Difesa russo e della Scuola Superiore di Logistica Militare di Volsk. Sulla Piazza Rossa sfilano i Berretti Celesti, i paracadutisti delle Truppe Aviotrasportate della 331ma Brigata del Reggimento “Kostroma”. C’è poi l’ennesima prima volta sulla Piazza Rossa per gli uomini del reggimento d’onore della Polizia Militare delle Forze Armate della Federazione Russa, attualmente impegnati nelle operazioni militari speciali per garantire la sicurezza dei civili e l’ordine pubblico delle città e dei villaggi della Repubblica Araba di Siria. I salvatori di città come Aleppo, Damasco e Homs. Sulla Piazza Rossa sfilano gli uomini della MCS, la Protezione Civile Russa. Ogni giorno per tutto l’anno sono impegnati in prima linea nel fronteggiare le emergenze umanitarie e le catastrofi naturali in Russia e nel resto del Mondo. Il loro motto è: “Sempre allerta!”. È poi la volta di uno dei reparti d’élite delle Forze Armate russe, la divisione operativa “Dzerzhinsk” che negli anni della guerra partecipò alla difesa di Mosca e del Caucaso. Ancora un esordio. Il territorio della Russia è al sicuro grazie a loro: sono i soldati russi delle truppe di frontiera. A rappresentarli sulla Piazza Rossa sfilano gli uomini dell’Accademia della FSB di Mosca. Quest’anno le truppe di frontiera festeggiano un secolo di vita. Siamo così quasi alla conclusione della prima parte della 73ma Parata della Vittoria, quella dedicata alle truppe: sfilano ora sulla Piazza Rossa i soldati della Quarta Divisione carri armati di Kantemir e della 27ma Brigata dei fucilieri motorizzati “Sevastopol’skaya” che nel 1944 liberò le città della Crimea. È il momento dei mezzi militari. Gli ultimi a sfilare sulla Piazza Rossa sono le guardie d’onore del Cremlino, seguite dalla orchestra militare della Guarnigione di Mosca, diretta dal tenente Timofey Mayakin, che cura l’accompagnamento musicale della Parata. Ma, ecco, sulla Piazza Rossa appare il simbolo della Vittoria della Grande Guerra Patriottica: il leggendario carro armato T-34. Si passa poi alla tecnica moderna con i mezzi blindati Tayfun, Tigr-M, il complesso anti carri armati “Kornet”, i blindati di nuova generazione Kurganec-25, i mezzi cingolati delle truppe artiche “Тоr-М2DT”. Transitano i mezzi di nuova generazione: i carri armati T-14 Armata, T-72 B3, di supporto “Terminator” e l’artiglieria delle truppe di terra. La colonna motorizzata della 147ma Divisione “Simferopoli” sulle note della canzone militare Katyusha conduce sulla Piazza Rossa il mezzo di artiglieria “Koalizia-SB” e l’obice automatico “MSTA-S”. Sfilano poi gli imbattibili missili Iskander e lanciamissili “Buk-M2”. Tre nuovi mezzi sono per la prima volta sulla Piazza Rossa: i blindati “Tigr”, “Patrul” e “Uran”. Anche i missili nucleari strategici intercontinentali YARS fanno bella mostra di se sulla piazza Rossa. I complessi mobili YARS sono tra i mezzi di base in dotazione dei reparti mobili delle forze missilistiche russe. Conclude la Parata il segmento aereo. Annullata lo scorso anno per il maltempo, quest’anno chiudono in bellezza la Parata del 9 Maggio i mezzi dell’Aviazione russa: l’elicottero Mil MI-28N apre il segmento aereo della Parata della Vittoria. Poi è la volta del “Cacciatore Notturno” che vola sulla Piazza Rossa; dopo gli elicotteri tocca agli aerei: i caccia di sesta generazione Su57, i MiG 29 SMT e l’avveniristico “affonda portaerei” caccia bombardiere tattico MiG31K armato con i nuovi missili ipersonici Kinzhal presentati da Putin lo scorso 1° Marzo per farsi ascoltare Oltreoceano. Il “Terminator-2”, arma di nuova generazione irrompe per la prima volta sulla Piazza Rossa. Ha quattro batterie di lancio per i nuovi missili guidati Ataka 9M120, un’armatura spessa e una mitragliatrice coassiale da 30 mm in grado di penetrare le difese pesanti. Può anche individuare e bloccare automaticamente i bersagli, prima che un operatore decida se sparare o meno. L’Esercito russo ha ricevuto il suo primo gruppo di droni da battaglia che possono sganciare bombe. I nuovi killer volanti sono chiamati “Korsar” e sono disponibili in due versioni: alate o con doppie pale rotanti come un elicottero. Il primo è un mostro da 200 chili fatto di materiale estremamente leggero ma resistente, che non solo può essere usato per missioni di intelligence ma anche condurre operazioni di attacco contro bersagli terrestri, con missili guidati e non guidati. L’unica differenza tra le due macchine è che la versione a elica può atterrare ovunque (anche se è più lenta) mentre il killer alato ha bisogno di una pista. Questi droni possono anche eliminare veicoli blindati leggeri e possono trasportare bombe fino a 200 chilometri di distanza. Il Su57 è la risposta russa al Raptor americano F22 della Lockheed Martin Boeing, ed è stato creato per superare tutti i moderni sistemi di difesa aerea, per prendere il controllo dei cieli, distruggendo gli aerei nemici quando necessario, bersagliandoli contemporaneamente copiosamente. L’aereo russo può volare fino a una velocità di 2.600 chilometri orari grazie al nuovo motore creato nel 2017. È inoltre equipaggiato con una serie di nuove bombe e missili nascosti all’interno del corpo del velivolo, cosa che aiuta a mantenere un basso profilo nei radar nemici. La Parata del 9 Maggio prosegue con il volo degli aerei strategici che solcano il cielo di Mosca: il caccia a lungo raggio TU-160 M accompagnato da quattro bombardieri TU-22 M3. Poi è la volta dei caccia Sukhoi Su34, i protagonisti della vittoria russa contro l’Isis per la liberazione della Siria. Dalle tribune sventola il vessillo della Vittoria, a salutare il volo dei caccia Su34 della pattuglia acrobatica degli Strizhy. Sei bombardieri Su25 disegnano il Tricolore russo nel cielo di Mosca sopra la Piazza Rossa. L’ultima parte della Parata è in musica. Le truppe abbandonano la Piazza Rossa sulle note della canzone “Noi siamo l’esercito del Popolo” (My Armiya Naroda). Non del “selfie”! Il “rompete le righe” è diramato alle ore 10:14. Sulla Piazza Rossa viene diffuso l’annuncio: “La Parata della Vittoria è conclusa. Gloria ai Veterani della Grande Guerra Patriottica”. Il Presidente Putin scende dalle tribune sulla piazza e saluta uno ad uno i comandanti dei reggimenti che hanno sfilato. Anche il Presidente serbo Aleksandr Vucic ed il Primo Ministro di Israele Benjamin Netanyahu salutano i veterani di guerra sulla tribuna della Piazza Rossa mentre per le strade di Mosca decine di migliaia di persone si preparano a sfilare nel corteo del Reggimento Immortale, con le foto dei propri cari caduti in guerra. Netanyahu porta la sua. Ma alla fine della Parata della Vittoria si verifica un piccolo incidente. Mentre Vladimir Putin si sposta dalla Piazza Rossa verso il monumento al Milite Ignoto, nel giardino di Alessandro, un veterano di guerra cerca di avvicinarsi al Presidente russo, infrangendo il cordone di sicurezza. L’anziano viene bloccato dalle guardie del corpo che cercano di portarlo via. Putin però se ne accorge, prontamente interviene, si avvicina al veterano, gli stringe la mano e lo invita a incamminarsi con lui verso il giardino Aleksandrovsky. L’incidente, commentato dal portavoce del Presidente, Dmitry Peskov, viene definito una “accidentale casualità. Il Presidente ha già detto della necessità di escludere tali situazioni in futuro”. Alla cerimonia di deposizione delle corone di fiori partecipano i veterani della Grande Guerra Patriottica, ma anche Benjamin Netanyahu, Aleksandar Vucic e il Primo Ministro russo Dmitry Medvedev. I soldati del Reggimento Presidenziale depongono corone di fiori rossi presso la Tomba del Milite Ignoto a nome dei capi di Russia, Israele e Serbia. Poi i leader dei tre Paesi si avvicinano al monumento per onorare la memoria dei Caduti in guerra con un minuto di silenzio. Partecipano anche la “speaker” del Consiglio Federale, Valentina Matviyenko, lo “speaker” della Duma di Stato, Vyacheslav Volodin, il Capo dello “staff” presidenziale Anton Vaino, il Ministro Sergei Shoigu e il Presidente della Corte Costituzionale Valery Zorkin. Il Giorno della Vittoria in Russia è una celebrazione prima di tutto del popolo e quindi di Stato. È così che, secondo i dati ufficiali, la pensa la maggioranza dei Russi. Senza esagerare, si può ragionevolmente sostenere che questa sia la festa europea più importante per i Russi. In Occidente, però, facciamo finta di non capire questa grande attenzione per il 9 Maggio di ogni anno. Ad esempio, i parlamentari britannici fissano senza tante cerimonie un incontro con l’ambasciatore russo il 9 Maggio forse perché non sanno che in Russia il Giorno della Vittoria non si festeggia nello stesso giorno della Gran Bretagna oppure perché semplicemente non lo ritengono così importante. Le differenze di data sono puramente tecniche. L’atto di resa incondizionata della Germania nazista entrò in vigore alle 00:01 del 9 Maggio 1945, ora di Mosca, quando in Europa era ancora l’8 maggio. Mentre la differenza legata al significato di questa celebrazione è abissale per gli abitanti delle ex repubbliche sovietiche, per gli inglesi e gli americani. Nessuna delle parti implicate in quella terribile guerra ha subìto perdite così grandi (30 milioni di persone) come quelle dell’Unione Sovietica. Non esiste alcuna famiglia in Russia che la guerra abbia risparmiato! In Europa occidentale si preferisce dimenticare. Quanti vecchi, donne e bambini furono massacrati dai conquistatori nazisti del territorio sovietico! “Venne condotta una barbara distruzione dei civili in ottemperanza al piano OST di Hitler in tutte le repubbliche dell’Urss che subirono l’occupazione straniera. In tutto furono deliberatamente uccisi più di 7,4 milioni di civili nei territori occupati”, si ricorda nella ricerca statistica curata dal colonnello generale Krivosheev. Senza contare gli oltre 6 milioni di morti russi durante i bombardamenti, le fucilazioni di massa, la fame, il freddo e le malattie che ne decimarono a milioni. Ma forse gli europei, gli italiani e gli americani non sono a conoscenza nemmeno di queste perdite umane. Per questo motivo in Occidente il 9 Maggio è solo il giorno in cui si conclude l’ennesima guerra mondiale da loro scatenata. Mentre per i Russi è davvero una festa che commuove il mondo libero intero. Il nostro dovere di cittadini europei è non lasciare che vengano dimenticate le grandi imprese dei nostri padri, nonni e bisnonni. Per questo il 9 Maggio sulla Piazza Rossa ha luogo la Parata della Vittoria e milioni di persone scendono in strada con i ritratti dei propri cari sfilando nel Reggimento immortale. Per mantenere la memoria. Sia in Russia sia in Occidente sia in Oriente. Noi dobbiamo la nostra vita a ciascuno dei milioni di eroici soldati sovietici e russi, a ciascuno di coloro che ha combattuto per la vittoria contro il nazismo. E con noi intendo Russi, Tatari, Uzbeki, Inglesi, Cechi, Cinesi e anche quei tedeschi e italiani che festeggiano l’8 Maggio il Giorno della Vittoria sul nazifascismo. La marcia Reggimento degli Immortali di nuovo ha fatto il giro del mondo. L’evento è iniziato nel 2012 in Russia per commemorare i soldati sovietici che hanno partecipato alla lotta contro il nazismo. Il Reggimento degli Immortali si fonda sulla volontà nazionale di ricordare gli eroi del passato, riunendosi in una Parata durante la quale i cittadini portano le immagini dei loro antenati che hanno partecipato alla Grande Guerra Patriottica, la Seconda Guerra Mondiale dei Russi. Recentemente questa bellissima iniziativa ha preso piede anche in Italia. Quest’anno grazie allo sforzo delle associazioni culturali italo-russe sparse sul territorio, la marcia si è tenuta a Roma, Napoli, Milano e nelle piccole città italiane. Nella Città Eterna l’evento si è svolto il 5 Maggio. Secondo l’ultima Risoluzione delle Nazioni Unite, la processione Reggimento degli Immortali è stata definita come un movimento popolare e di iniziativa civica, con l’obiettivo di unire tutti coloro che non sono indifferenti al destino del mondo. “Il movimento del Reggimento degli Immortali – spiega Irina Vikhoreva, organizzatrice del corteo romano – invoca tutte le persone non indifferenti a ricordare che ogni guerra ci porta solo il male e la distruzione. Spetta a noi, i cittadini di oggi, portare il nostro rispetto davanti ai nostri caduti e verso il nostro futuro sereno e pacifico. Il Reggimento degli Immortali è uno strumento per non dimenticare il passato e che non sottovaluta nemmeno gli alleati che hanno combattuto insieme ai sovietici. Tra di loro ci sono i discendenti dei Paesi della coalizione anti-hitleriana: partigiani italiani, spagnoli, polacchi, ungheresi, bulgari e tanti altri, che uniti tutti insieme sono stati capaci di contrastare i nazisti e, alla fine della guerra, sono divenuti vincitori. Il prezzo più caro per la Vittoria è stato pagato dal popolo sovietico che ha perso, in Caduti, circa 28 milioni di persone. In media su 100 giovani della classe 1922-1925 sono tornati vivi dalla guerra soltanto in tre. Perciò la Russia, come erede dei valori sovietici, ha deciso di riunire le forze del bene nel mondo per rafforzare la pace che, al giorno d’oggi, è fragile. Negli scorsi 5 anni le cerimonie di celebrazione della Vittoria Sovietica si sono tenute presso una delle scuole romane in lingua russa. Ma il movimento del Reggimento degli Immortali sta crescendo e le mura della scuola gli stanno ormai strette. Proprio per dare spazio alle sempre più numerose richieste di partecipazione da parte dei concittadini delle ex Repubbliche sovietiche gli organizzatori dell’evento sono usciti in strada. Le autorità romane sono state imparziali. Gli organizzatori hanno presentato una richiesta in regola con le normative vigenti in Italia e il centro storico è stato concesso in base al numero delle persone partecipanti. Grazie al coordinamento del Reggimento degli Immortali nel mondo quest’anno le iniziative commemorative – osserva Irina Vikhoreva – sono largamente aumentate. Solo nel Nord Italia hanno aderito ufficialmente all’iniziativa le città di Venezia, Bolzano, Bologna, Torino e Milano, e al Centro Sud, Roma e Napoli. Quest’anno gli organizzatori del Reggimento degli Immortali nel mondo a Roma hanno dichiarato l’adesione di 350 partecipanti. Gli inviti sono stati spediti a 36 ambasciate, firmatari della Risoluzione di Ginevra di cui sopra, a tutte le scuole con l’insegnamento della lingua russa, alle tre università romane, alle due parrocchie ortodosse di Roma, alle varie associazioni culturali che promuovono rapporti bilaterali positivi fra l’Italia e la Russia. Quest’anno, come l’anno scorso, gli organizzatori del corteo, che ha avuto luogo il 5 Maggio 2018 alle ore 15 nei pressi di Castel Sant’Angelo, hanno rispettato la richiesta dei partecipanti giunti da Perugia, Firenze, Pescara, L’Aquila, Lamezia, Bari sull’orario pomeridiano di svolgimento, per agevolare i loro spostamenti dalle città italiane. La novità è stata la scelta di Sabato invece di Domenica per poter permettere ai numerosi credenti ortodossi la loro partecipazione sia al corteo del Reggimento degli Immortali sia alla messa mattutina domenicale, fatto trascurato nel 2017”. Questa importantissima pagina della storia mondiale viene molto spesso messa a tacere in Occidente. “Dopo soli 70 anni, la generazione moderna ha dimenticato l’incredibile prezzo che venne pagato per la libertà dell’umanità e, nascondendosi dietro le parole di questa libertà, conduce la rinascita dell’ideologia nazista in Europa, permette di tenere processioni e fiaccolate che inneggiano alle “SS” sulle nelle vie delle sue città principali. Questo fenomeno crescente – avverte Irina Vikhoreva – può essere fermato solo dagli sforzi congiunti di diplomatici professionisti e diplomazia popolare, la cui vivida espressione è il Reggimento degli Immortali. E noi, nel nostro piccolo, facciamo ciò che possiamo per mantenere viva la memoria di quei tragici e gloriosi giorni. Io racconto la storia di Grishanin Dmitrij Konstantinovich, classe 1922. Un giovane ragazzo come altri, semplice servitore della Patria, che si distinse in numerosi atti eroici, tre dei quali furono premiati con medaglie. Il primo atto fu salvare il proprio comandante coprendolo con il proprio corpo e, nello stesso momento, riuscendo a colpire per primo il cecchino nascosto. Il secondo atto di eroismo fu quello di incitare i compagni a lanciarsi in un attacco contro le linee nemiche in un momento di sconforto generale per la mancanza di munizioni. Il terzo, un mese prima della Vittoria, fu richiamare il fuoco dell’artiglieria amica su di sè, mentre era accerchiato dai nemici. Dmitrij Konstantinovich morì qualche mese dopo la fine della guerra a seguito delle numerose ferite subite durante i combattimenti, che risultarono invalidanti e provocarono conseguenze incurabili”. Molti ignorano la Storia. Il parco museo dedicato alla Battaglia di Stalingrado, combattuta tra il 17 Luglio 1942 e il 2 Febbraio 1943, tra i nazisti e l’Armata Rossa, e la scultura “La madrepatria chiama”, sono i simboli di Volgograd, sul fiume Volga in Russia. A Volgograd, la già eroica Stalingrado, da Giugno si combatterà sul campo di calcio per la gloria dello sport Fifa per eccellenza. A Volgograd si giocheranno quattro partite del campionato mondiale di calcio, che vedranno protagoniste le nazionali di tre continenti. Gruppo G: Tunisia/Inghilterra 18/06 ore 21; Gruppo D: Nigeria/Islanda 22/06 ore 18; Gruppo A: Arabia Saudita/Egitto 25/06 ore 17; Gruppo H: Giappone/Polonia 28/06 ore 17. Nei giorni in cui rotolerà il pallone sul tappeto verde della Volgograd Arena. La Coppa del Mondo Fifa di calcio si svolge in Russia dal 14 Giugno al 15 Luglio 2018. Le partite della fase a gironi si giocheranno in 11 città: Kaliningrad, San Pietroburgo, Mosca, Nizhny Novgorod, Kazan, Saransk, Samara, Ekaterinburg, Volgograd, Rostov e Sochi. Ma la Grande Guerra Patriottica (1941-1945) è ancora ignorata dal cinema d’autore e dai canali mondiali di distruzione delle migliori opere cinematografiche. Il 7 Maggio 2018 si è celebrato il quarto giuramento di Putin quale Presidente della Federazione Russa. La cerimonia di inaugurazione si è svolta nel Gran Palazzo del Cremlino, precisamente nella Sala Andreevskij, che prende nome dal più alto riconoscimento dell’Impero russo: l’Ordine di Sant’Andrea Apostolo il Primo chiamato da Gesù Cristo. La sala era stata ridisegnata durante il periodo sovietico, ma nel 1993 su richiesta di Eltsin lo spazio è stato riportato alla bellezza originale. All’epoca dell’Impero russo, la sala veniva usata per eventi solenni come le incoronazioni. “Lunedì 7 maggio 2018 Vladimir Putin farà il giuramento e si insedierà per il quarto ed ultimo mandato come presidente della Federazione Russa”, ricorda il segretario permanente dell’Accademia di Francia Hélène Carrère d’Encausse sulle pagine di Le Figaro. L’Occidente, come al solito russofobo, interpreta l’evento a modo suo. Per coloro che “preferiscono le caricature al ragionamento” è il “trionfo del dittatore” e la conferma che “in Russia esiste una democratura che rappresenta una minaccia per i Paesi vicini e la pace nel mondo”, ricorda l’esperta francese folgorata sulla via di Hillary Clinton che pare abbia paragonato Vladimir Putin ad Hitler! Tuttavia, essenzialmente, la rielezione di Vladimir Putin testimonia il sostegno che gode dalla maggioranza dei Russi, pare convinta l’autrice dell’articolo. È stato confermato dai sondaggi pre-elettorali ed oltre il 76% degli elettori ha votato Putin per conferirgli il nuovo mandato al Cremlino. Come sottolineato da Hélène Carrère d’Encausse, la stabilità politica è di fondamentale importanza nella società russa. “Il sostegno dei Russi a Vladimir Putin è in parte dovuto al ricordo del caos degli Anni ‘90 e alle paure per il crollo del Paese e al ritorno della confusione interna”. Gli europei dovrebbero smettere di vedere Vladimir Putin come uno stereotipo di dittatore e ammettere che il suo potere gode del sostegno della maggioranza dei cittadini Russi, scrive alla vigilia dell’insediamento al Cremlino, Hélène Carrère d’Encausse. Oggi dipende dalle azioni dei leader europei se la Russia rimarrà parte dell’Europa o si volterà verso l’Asia, avverte l’autrice dell’articolo di Le Figaro. Russia Today ha seguìto ogni istante della cerimonia del Presidente Putin, filmandolo dal suo Ufficio mentre indossa la giacca per recarsi al Gran Palazzo del Cremlino. Dopo il giuramento Putin raggiunge il piazzale della Cattedrale dove assiste alla parata del Reggimento del Cremlino. Per poi partecipare ad una breve funzione religiosa che si svolge nella cattedrale dell’Annunciazione, all’interno del Cremlino, alla presenza di Sua Santità Kirill. “I compiti che ci attendono, le decisioni urgenti che dobbiamo prendere, senza esagerare – dichiara il Presidente Vladimir Putin dopo aver pronunziato le 33 solenni parole del giuramento come prevede la Costituzione russa all’Articolo 82 – sono storiche. Determineranno il destino della Patria per i decenni a venire. Affrontiamo un duro lavoro, che richiederà la partecipazione dell’intera società russa, il contributo attivo di ciascuno di noi, di tutte le forze politiche e civili responsabili, unite dalla sincera preoccupazione per la Russia” (https://www.youtube.com/watch?v=tMEq87u-OMU&feature=share). Il capo di Stato russo afferma che, assumendo l’incarico di Presidente della Russia, è profondamente consapevole della sua responsabilità colossale nei confronti del popolo e del Paese. E del mondo. “In questo momento, assumendo l’incarico di Presidente della Russia, in particolare sono profondamente consapevole della mia enorme responsabilità nei confronti di ciascuno di voi, di fronte a tutti i nostri cittadini di varie nazionalità, della responsabilità per la Russia, un Paese di grandi vittorie e successi con mille anni di storia dello Stato russo e dei nostri antenati. Il loro coraggio, il duro lavoro, l’unità invincibile, l’atteggiamento sacro verso la propria terra d’origine sono un esempio di eterna devozione alla patria”, afferma Putin alla cerimonia di insediamento al Cremlino, ritenendo “un proprio debito e il senso della propria vita fare di tutto per la Russia per il suo presente e per il suo futuro, pacifico e prospero”. Putin parla poi delle restrizioni finanziarie russe ad altri Paesi. “La principale fonte del nostro benessere e prosperità è la non limitazione di aiuto ad altri Paesi, la giusta scelta di politica economica e, di conseguenza, sociale. Per quanto riguarda aiutare o non aiutare, prima di tutto, abbiamo bisogno di concentrarci sui nostri interessi, e quando diamo a qualcuno supporto, dobbiamo avere un approccio pragmatico”, rivela Putin alla riunione plenaria della Duma di Stato, aggiungendo che, fornendo il supporto necessario “o mercato per i prodotti per creare e aumentare il potere d’acquisto in un determinato paese, o creare cooperazione, creare competenze in altri Paesi, che servono per un comune lavoro, e finiscono per ottenere l’effetto economico complessivo, si crea ciò che si chiama sinergia”. Nel discorso presidenziale di inaugurazione, Putin dichiara: “Citizens of Russia, ladies and gentlemen, friends, I salute all the citizens of our great nation and compatriots living abroad, all those who are watching the broadcast of this ceremony and all those present here today, in the historic halls of the Kremlin and on the ancient Cathedral Square. As I am about to take office as the President of Russia, I am keenly aware of the immense responsibility towards each and every one of you, and towards our entire multi-ethnic nation. I am aware of my responsibility towards Russia, a country of magnificent victories and accomplishments, towards the history of the Russian state that goes back centuries and towards our ancestors. Their courage, relentless work, undefeatable unity, and the way they sanctified their homeland are eternal examples of their dedication to their Fatherland. I believe that it is my duty and the meaning of my entire life to do everything for Russia, its present and future, to ensure that it is peaceful and prosperous, to preserve and perpetuate our great people, and bring prosperity to every household in Russia. Let me assure you that just as before I will devote my life and my work to serving the people and our Fatherland. This is my outmost aspiration. I would like to thank the citizens of Russia for their unity, for believing that together we can change many things for the better. Let me extend my gratitude to you one more time. Thank you for the sincere support I received from the citizens of Russia at the presidential election. I view this support as a huge political asset and a reliable moral backing. This support is a sign of faith and a sign of hope that Russia will continue to build up its strength while its people will live better. This support is also essential for asserting our positions on the international stage and for taking resolute action for promoting far-reaching, positive change within the country. Russia must be a modern and vibrant country ready to take up the challenges of time and respond to them with all its energy in order to consistently build up its leadership in areas where our positions have been traditionally strong. At the same time, we need to work with confidence and diligence and to harness all our willpower in areas where we have yet to achieve the results we aspire to, where a lot has yet to be done. The way forward is never easy. It is always a challenging journey. But there is only one thing history never forgives: indifference and inconsistency, slackness and complacency, which rings especially true today, at this turning point in history, as the entire world is undergoing rapid change. The objectives we face and the decisions we will be called upon to take are without exaggeration historic in their scale. They will determine the future of our Fatherland for decades to come. We have a lot of hard work ahead of us that will require the entire Russian society to come together. Every one of us, all responsible political forces and civil society movements, united by the fact that they sincerely care for Russia, must be proactive in these efforts. We need breakthroughs in all areas of life. I strongly believe that only a free society that is open to all new and cutting-edge advances, while rejecting injustice, ignorance, crass conservatism and bureaucratic red tape, is callable of achieving these breakthroughs. We must cast aside everything that constrains people, prevents them from fully unleashing their potential and their talents, becoming a barrier for the development of the entire nation. Friends, this year we will be marking the 25th anniversary of the Russian Constitution. It stresses the unconditional primacy and priority of the rights and freedoms of Russian citizens. It is the harmony between free individuals, responsible civil society and a strong, active and democratic state that creates a solid foundation for the development of Russia. We have coped with the most difficult economic and social problems. We have realised that, while changing with the world, we should not break away from our own roots, our own history and multinational culture. We have understood that all our beauty and strength are in our distinctness and unity. We have learned to uphold our interests and revived pride in our homeland and our traditional values. Experience shows that today, too, we must cherish what has been achieved and, based on this to move only forward. Of course, we should keep pace with the global changes and organise our breakthrough development agenda so that no obstacles or circumstances could prevent us from determining our future on our own and only on our own and from implementing our boldest plans and dreams. But at the same time, we are open to dialogue. Along with our partners, we will actively promote our integration projects and build up business, humanitarian, cultural and scientific ties. We are in favour of equitable and mutually beneficial cooperation with all states in the interests of peace and stability on our planet. Russia is a strong, active and influential participant in international life; the country’s security and defence capability are reliably assured. We will continue to pay the necessary, close attention to these issues. But now, we must use all the opportunities available to us primarily to address the most vital domestic development objectives, to achieve an economic and technological breakthrough, and to enhance competitiveness in the spheres that determine the future. A new quality of life, wellbeing, security and health are what constitutes our main goals and the focus of our policies. Our reference point is Russia for the people, a country of opportunities for self-fulfilment for each person. I strongly believe that everyday challenges people face and demands they have are directly linked to the goals we have as a nation. In fact, this is the only way to put in place the needed conditions for promoting creativity and development, and creating an atmosphere of shared responsibility, support and trust in society, which is essential. Every person must understand that only our proactive engagement in the country’s affairs can add new momentum to renewal. No one will do it for us, since all of us, the citizens of Russia, are the main force of change. The more people in all walks of life, professions and authority realise the importance of the role they must play in improving how we live, the more effective and rapid will our progress be. State and municipal authorities have a special responsibility. People have every right to expect matters that cause them concern to be resolved without delay, to have their proposals, observations and demands treated with due attention, so that such things as reputation, honour, generosity and openness become a norm of life for the officials at all levels of government. We must give more freedom to entrepreneurs and researchers, to creative and active people who care, and to all who want to reinvent the world. For me, this is a guarantee of continuity in our strategy and efforts to promote steady development in Russia. I look forward to novel ideas and approaches, to the audacity of young people and their ability to lead the change. I hope that young people will remain true to the values of truth and justice that guided the older generation, and that the knowledge, experience and wisdom of the preceding generations will be relevant for today’s young. By having all people who care for their country and its future work together we will definitely deliver on our objectives and achieve breakthroughs in research and technology. Together, we can bring to fruition large-scale initiatives to upgrade and improve cities and villages and develop regions across Russia. We will be proactive in conducting a modern social policy that caters to the needs of every individual and every Russian household, improves the quality of education and healthcare. We will pay special attention to supporting the traditional family values, motherhood and childhood, so that more and more wanted and healthy babies are born in Russia who go on to become smart and talented people. It will be they, our children, who will take up our efforts to develop the country, and achieve even greater success than their parents, while respecting the history of our Fatherland. Friends, As head of state I will do everything to build up Russia’s might, prosperity and glory, and to live up to the expectations and hopes of the country’s citizens. We know that in the 1990s and early 2000s, apart from the far-reaching and necessary historical changes, our homeland and its people went through harsh challenges. Much, though far from all has been restored. Not all the wounds of the past have been healed yet, not all challenges have been overcome. There are new complex tasks ahead of us, and we will have to work hard to deliver on them. We have to act without delay. That said, we remember all too well that throughout its history, which reaches back centuries, Russia faced a number of dark periods and challenges, and rose like a phoenix from the ashes every time, achieving heights that seemed unattainable to others. Those challenges served as a stepping stone for Russia, setting the stage for the next major breakthrough. I am confident that we will achieve a breakthrough this time as well, since we are a powerful team that can deliver on any tasks, even the most daunting ones. Let the love for the Fatherland and all the best there is in people inspire each and every one of us to improve ourselves in order to succeed as individuals and for the benefit of our families, and to work hard for the benefit of our homeland. There is no doubt that we will succeed! This is what I believe. I will do everything in my power to achieve this. Thank you” (https://www.youtube.com/watch?v=R1ViaaeFjdo&feature=share). Durante la cerimonia di insediamento del Presidente Putin, fa il suo debutto la nuova limousine presidenziale, la “Senate Limousine” interamente prodotta in Russia. Dmitry Shchuugorev, autore del film del nuovo corteo presidenziale, racconta ai media russi che esiste anche una versione berlina della Senate Limousine, la Senate, ed afferma che presto sarà presentato al pubblico anche un minibus della stessa famiglia. “Si chiamerà Arsenal. Tutti i modelli di questa famiglia porteranno i nomi delle torri del Cremlino”, spiega Shchuugorev. La nuova limousine presidenziale è lunga 6 metri e 62 centimetri, larga 2 metri, e alta 1,695 metri. “Monta un motore V8 da 4,4 litri e 598 cavalli”, aggiunge Shchuugorev. Il ministro russo dell’Industria e del Commercio, Denis Manturov, fa sapere che da Settembre 2018 inizierà l’accettazione degli ordini per commercializzare le nuove vetture russe che potrebbero essere consegnate già a fine anno. Il prezzo si aggira intorno ai 10 milioni di rubli, poco più di 130mila euro, “ma sicuramente più economico, almeno del 20%, di Rolls-Royce e Bentley”, osserva il ministro che aggiunge: “entro la fine dell’anno le auto della serie Cortezh andranno a sostituire tutti i veicoli presenti nella flotta presidenziale. Questo è un progetto di qualità, promettente dal punto di vista della implementazione di quei parametri che erano originariamente ordinati da noi. Pertanto, è stato molto trepidante vedere il presidente usare quest’auto durante la cerimonia di insediamento”, rivela Manturov. Dopo anni di attesa, finalmente viene mostrata al mondo in occasione dell’inaugurazione del nuovo mandato al Cremlino. Anche i privati danarosi potranno presto acquistarla. Il giorno dell’inaugurazione presidenziale è un grande evento per ogni Capo di Stato, e Vladimir Putin, insediato per la quarta volta il 7 Maggio 2018, non fa certo eccezione. Oltre a parlare alla nazione e a ricevere congratulazioni, Putin mostra anche qualcosa di nuovo, vale a dire una limousine presidenziale di fabbricazione russa creata appositamente per lui. Uscendo dal Palazzo “Numero 1” del Cremlino, Putin si siede a bordo di una lussuosa macchina nera che lo accompagna al Gran Palazzo del Cremlino dove ha avuto luogo la cerimonia ufficiale. Questa nuova auto presidenziale, messa appunto nell’ambito del progetto Kortezh (Parata) è stata interamente progettata e prodotta in Russia. In precedenza Putin usava delle Mercedes (una è persino in vendita, se volete un usato sicuro) ma ha deciso di passare alle auto di fabbricazione nazionale. Il progetto Kortezh era in corso dal 2013, sviluppato dalla compagnia russa Nami. “Il veicolo ha superato tutti i test necessari per dimostrare che è sicuro per il Capo dello Stato”, assicurano i funzionari all’agenzia di stampa Tass. Si prevede che i veicoli del tipo Kortezh debbano sostituire le auto straniere nella flotta di veicoli statali. A Settembre 2018, dunque, le versioni commerciali dell’auto putiniana saranno messe in vendita al pubblico. Nami produrrà diversi modelli di Aurus. Il nome ufficiale della gamma di veicoli di classe premium pare provenga dalla fusione delle parole Aurum e Russia: sarà questo il nome ufficiale della gamma di veicoli di classe premium: limousine, berlina, Suv e mini-van. E, pensare, questa è la Russia di oggi in Europa e nel mondo. Correva l’Anno Domini 1945. Dopo quella di Reims, le forze germaniche firmano a Berlino la resa davanti ai Russi. Sono le ore 23 dell’8 Maggio. A Mosca in Russia è l’1:00 AM del 9 Maggio. Per questi motivi la Parata della Vittoria è la festa della nuova Europa liberata dal nazifascismo. Una festività che dovrebbe essere civile continentale. Sempre. Insieme alla Russia. Oggi la libertà é di nuovo in pericolo!
© Nicola Facciolini