SULLA FRANA DI CASOLI DI ATRI (E SU ALTRO) UNA SOLA VERITÀ

La replica del Sottosegretario Regionale Mario Mazzocca alle dichiarazioni del Sindaco Astolfi

 

Pescara.    Sono allibito nell’ascoltare le dichiarazioni fatte dal Sindaco di Atri Gabriele Astolfi, durante un comizio elettorale, sull’operato del sottoscritto circa la frana di Casoli di Atri. Non tanto per rispondere alle classiche menzogne che certa politica ama sventolare, senza contraddittorio, ma per fare chiarezza verso quei cittadini che ad oggi non hanno ancora risposte certe sul loro futuro abitativo. È una delle prerogative di Sottosegretario che sono tenuto ad esercitare soprattutto in quei casi in cui una serie di interventi di carattere politico sui quotidiani finiscono per offuscare invece di chiarire lo stato delle cose.

Un modus operandi utilizzato anche da Astolfi, il quale sul palco di Atri si vanta di avermi minacciato per telefono per via di un incontro organizzato dal sottoscritto e dal mio staff con il legale incaricato dai condomini casolani (presenti in delegazione), e di possedere le registrazioni dei dialoghi dello stesso. Mi viene quasi da sorridere: attenzioni e scrupoli così puntuali Astolfi non li aveva mai dimostrati prima verso il sottoscritto e il governo regionale nonostante la drammatica situazione che diversi suoi concittadini vivono a causa della frana.

Ma, alla luce delle puntuali informazioni assunte presso i competenti uffici regionali e commissariali e i documenti allegati, il sorriso si tramuta in disgusto quando ascolto non una ma tre palesi menzogne.

La prima. Egli afferma che sul tema del dissesto atriano la Regione non abbia fatto quello che doveva. Mente. Dall’attuale governo regionale il Comune di Atri risulta essere beneficiario di diversi finanziamenti. I primi in ordine di tempo si concretizzarono come di seguito:

1)   con Determina di concessione n.27/2 del 24 gennaio 2017, la Regione concede un finanziamento di 400mila euro per un “Intervento di consolidamento e risanamento idrogeologico nel territorio comunale – Viale Gran Sasso S.P. n. 553″ attualmente in fase di esecuzione;

2)   con Delibera di Giunta n.165 del 6 aprile 2017, la Regione concede un finanziamento di 450mila euro per realizzare ” Opere di consolidamento versante S. Ilario finalizzate al ripristino della viabilità tratto ex SS 523“. In una nota del marzo scorso la Regione invitava il Sindaco a porre in essere le attività di competenza nelle more della predisposizione degli atti di concessione.

I competenti uffici regionali, per altro, nonostante l’impegno assunto dall’Amministrazione comunale al riguardo, sono ancora in attesa di un riscontro tecnico-amministrativo per la chiusura di due interventi di consolidamento relativi al periodo di programmazione 2000-2006!

La seconda. Sulla frana di Casoli di Atri egli sostiene come, al di là della “lettera di D’Alfonso”, mancherebbero “soltanto i soldi”. O mente o ignora. Il Commissario per la Ricostruzione in sede di “Cabina di Coordinamento”, con Verbale n.64 del 24 maggio 2018 approva definitivamente la specifica “Ordinanza dissesti idrogeologici“, atto ufficiale che dispone il finanziamento di 4,55 milioni di euro per l’intervento specifico sulla frana di Casoli di Atri, dopo che il Vice Commissario Luciano D’Alfonso, con nota del 24 maggio scorso, indicava la stessa come intervento prioritario. Attualmente la detta ordinanza commissariale si trova al vaglio della Corte dei Conti per il prescritto parere e la consequenziale pubblicazione.

La terza. Egli afferma che il progetto per la frana di Casoli di Atri è presente sulla Piattaforma ‘Rendis’, cioè il repertorio nazionale degli interventi eseguiti, progettati o semplicemente presentati dagli enti in difesa del proprio suolo. O mente o ignora. Nella banca dati RENDIS-WEB la frana di Casoli di Atri non c’è! Nella detta piattaforma è inserita un’unica richiesta in Comune di Atri per 650mila euro, relativa ad opere di consolidamento in varie località (Via Caserta, C.da Cona Nord, C.da Torroni, Via Rampa Frazione Casoli, C.da Brecciarola) per i cui ambiti di intervento, per altro, si rendono opportuni approfondimenti tecnici da parte dell’Amministrazione comunale.

Tuttavia, la cosa che mi lascia davvero basito non sono né le falsità di cui sopra, né vedere ed ascoltare un Sindaco vantarsi di aver minacciato un membro dell’esecutivo regionale. No! È il fatto che dalla semplice visione della bozza progettuale predisposta dai tecnici incaricati dal Comune di Atri, avvenuta in una riunione ufficiale presso gli uffici della Presidenza regionale, ho avuto modo di rilevare come nella stessa non si evinceva il benché minimo riferimento al tema della soluzione dei gravi danni subiti dagli edifici interessati dal movimento franoso, se gli stessi siano in qualche modo ‘riparabili’ ovvero, come sembra, da delocalizzare. Eppure, nella richiamata Ordinanza Commissariale, l’intervento sulla frana di Casoli di Atri denominato “Messa in sicurezza di un fenomeno franoso  su un’area ad alto rischio idrogeologico”, oltre ad indicare il soggetto attuatore (Comune), individua quale “Ente proprietario”, oltre al Comune stesso ed alla Provincia di Teramo anche i Privati. Giustamente. Noi riteniamo, al pari del Commissario della Ricostruzione, che le istituzioni debbano farsi carico di individuare soluzioni praticabili nel pieno rispetto della norma.

Ai cittadini di Casoli e all’opinione pubblica atriana le dovute e serene deduzioni. Agli altri le puerili minacce. Nel frattempo il sottoscritto continuerà ad interagire con tutti, nessuno escluso, per trovare soluzioni a questa ed altre questioni dopo gli esiti delle valutazioni fatte dagli organi preposti.

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