E’ stata una mattinata piacevole per la guida storica Bruno Di Tommaso e il gruppo di visitatori – tra popolesi, turisti e amici, lungo il percorso verso il Castello dei Duca Cantelmo, da poco ristrutturato dal Comune di Popoli in alcune zone.
Sebbene ci sia ancora diverso lavoro da fare, al momento quello realizzato permette di immaginare come fu il Castello durante il suo ruolo di torre di avvistamento.
La riscoperta delle nostre radici e tradizioni è molto importante per una realtà come quella popolese che di storia ne ha molta: lo stesso Di Tommaso ha riportato importanti aneddoti circa il primo insediamento di Popoli e i seguenti periodi storici.
Esistono diversi reperti archeologi che testimoniano insediamenti del Paleolitico e del Neolitico nella località delle Svolte e di San Callisto; così come ci sono i segni del primitivo villaggio degli Italici Peligni, durante quel periodo storico anche Popoli partecipò alla Guerra Sociale (91-88 a.C.) con la Lega Italica.
Numerosa e lunga è la storia che circonda Popoli, fino a riportare la denominazione di “chiave dei Tre Abruzzi”, poiché per la sua posizione geografica è a confine con quello sulmonese, con quello pescarese e con quello maiellano di Chieti.
Ma l’importanza principale di mattine come questa è la consapevolezza del patrimonio storico e culturale che una realtà come Popoli ha, così come altri e diversi borghi nel circondario.
Essenziale per l’entroterra è valorizzare questi importanti aspetti in un turismo propositivo (e non solo estivo), che porti entrate al paese e conferisca il meritato lustro che i nostri borghi abruzzesi meritano.
Per questo obiettivo è essenziale una strategia di pubblicità e di organizzazione all’interno degli stessi paesi, perché solo in questo modo – avendo cura dell’eredità lasciataci, possiamo evitare che le nostre realtà vengano vinte dal tempo e dai cambiamenti demografici ed economici.
Nel caso specifico Popoli può contare su un’eredità ambientale e naturale vasta, le Terme che le valgono l’appellativo popolare di “città termale”; così dalle Sorgenti di Capo Pescara fino agli importanti fiumi che attraversano la città e vengono ammirati da connazionali e turisti stranieri.
Guardare in questa chiave le nostre realtà locali, scoprendole grazie alla sagacia ed esperienza di chi già conosce, è la giusta risposta reattiva al futuro: tradizione ed identità contro la rovina.