«Lo Spirito è vita e dove c’è lo Spirito c’è libertà»
E’ morto a Napoli, all’età di 79 anni Padre Vittorio Liberti, gesuita, protagonista del rilancio dell’azione pastorale, di evangelizzazione e di promozione umana dei Gesuiti nella Diocesi, nell’Università e nella Città dell’Aquila tra gli anni ’70 e ’90.
Anni straordinari nei quali le Chiese locali – a volte con difficoltà e resistenze – si aprivano alle novità del Concilio Vaticano II: Padre Vittorio visse intensamente queste novità aiutando tutti coloro che incontrava – giovani, studenti, scout, portatori di handicap, cittadini – a scoprire la bellezza e la forza del Vangelo e, soprattutto, il volto di un Dio diverso da quello fino ad allora presentato da un cattolicesimo tradizionale precettistico e devozionale.
La Chiesa dei Gesuiti, la Cappella Universitaria, il Collegio Universitario d’Abruzzo, erano i luoghi dove era possibile incontrarlo, per partecipare ai suoi incontri di Catechesi, di Lectio Divina, ma anche alle discussioni sui temi più scottanti dell’attualità sociale e culturale, oppure semplicemente per un colloquio spirituale, eccellendo padre Vittorio nell’accompagnamento delle persone nel discernimento della volontà di Dio.
Da Gesuita, non aveva paura del mondo, del confronto e del dialogo con le persone culturalmente e politicamente distanti, anticipando allora, in un momento di aspri conflitti sociali, l’azione pastorale che oggi distingue Papa Francesco.
«Cercare e trovare Dio in tutte le cose» questo era il significato profondo della sua testimonianza informata allo spirito ignaziano, mai disincarnata, mai disgiunta dalla promozione umana, dall’attenzione ai poveri e agli emarginati. Grazie a lui nacque la “Comunità XIV Luglio”, che fu davvero una innovativa esperienza in grado di coinvolgere in una dimensione comunitaria anche disabili e portatori di handicap, valorizzandone la dignità umana. Da tale esperienza contribuì alla nascita dell’Associazione “Abitare Insieme” per la realizzazione di una struttura di accoglienza per famiglie e portatori di handicap.
Andato via dall’Aquila, ha ricoperto importanti incarichi nella Compagnia di Gesù e nella Chiesa, sempre conservando la sua sagace ironia napoletana, con la quale sapeva misurare le umane cose, dando ad esse il vero significato e il giusto valore.
In occasione dell’ottavario della sua morte, quanti lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene, lo ricorderanno con una celebrazione liturgica che si svolgerà l’1 febbraio alle ore 19.00 presso la Chiesa di San Mario alla Torretta celebrata da padre Lino Dan sj.