I gatti, insieme ai cani, per gli italiani sono animali da compagnia che non temono rivali. Ma il felino di casa nostra, negli ultimi anni, ha superato il suo amico/rivale, il cane, nella presenza all’interno delle nostre abitazioni. Di carattere apparentemente schivo e distaccato, ha saputo comunque conquistare il cuore di milioni di persone in tutto il mondo, al punto che, l‘International Fund for Animal Welfare (IFAW), nel 2002, ha indetto la giornata internazionale del gatto. In molti paesi, tale ricorrenza cade l’8 agosto, ma in Italia il 17 febbraio. La scelta di questa data è da attribuire ad un sondaggio effettuato su una rivista specializzata: è stato preferito febbraio perché è il mese del segno zodiacale dell’Acquario, ritenuto da sempre il segno degli spiriti liberi, proprio come i gatti. Il giorno 17, invece, è stato scelto per sfatare tutti i miti che hanno accompagnato la storia di questo felino. A ricordare questa ricorrenza, a molti sconosciuta, ci ha pensato anche “L’Abruzzese fuori sede”, e lo ha fatto alla sua maniera, sulla sua seguitissima pagina facebook con un suo solito simpatico post:
“Oggi è la “Festa del gatto”, scine, pure la festa del gatto ci sta.
E questa è sempre la giornata giusta per ricordare che in Abruzzo teniamo un gatto tutto nostro, noto scientificamente come Felis Silvestris, meglio noto come gatto forastico, nonché ‘ATTA PUZZE, ma pure Mar-Hattone e/o Mariattone e/o ‘ATTARRONE//ATTARRò; in zona L’Aquila credo JATTONE.
Il gatto selvatico, ‘nzomme, qui immortalato in una rara apparizione nel PNALM da Antonio Macioce Photographer.
Una bestia sacra sovente omaggiata da proverbi agricoli, del tipo:
1) Fije di hatte, surge acchiappe.
2) Ti facce fa “gne gne” come na hatte.
3) Frije lu pesce e ‘uarde la hatte.
4) Frustallà, frusta via, frishte!
5) La hatte furiose fa li fije cicate.
6) Si come la hatte di Giacomine: la sere è morte, la matine è vive.
7) Ecc. ecc. scine ca scine.
Auguri agli amici #forastici.”