Vicinanza e la solidarietà alla comunità della Valle Roveto e Marsicana duramente e colpita dai recenti eventi meteorologici. Con questo spirito domenica 25 ottobre 2015 il WWF Abruzzo Montano sarà presente con un banchetto informativo a Civitella Roveto all’interno della manifestazione “Lungo le Antiche Rue”, evento che rientra nell’ambito della campagna clima promosso dal WWF “Save the Climate, Save the Humans”
Obiettivo dell’iniziativa è quello di informare, sensibilizzare ed attivare i cittadini sui comportamenti e sull’adozione di gesti e stili di vita quotidiana che possono dare un contributo concreto nella lotta al cambiamento climatico, tra cui l’utilizzo dei mezzi pubblici, la scelta di prodotti alimentari sostenibili, le nostre abitudini domestiche.
“Il clima del nostro Pianeta è stato soggetto a cambiamenti intensi, ai quali la specie umana si è spesso adattata ma, negli ultimi decenni, ha subito dei cambiamenti repentini senza precedenti.
L’utilizzo di combustibili fossili per le auto e i camion, per il riscaldamento negli edifici e per le centrali elettriche, per le produzioni industriali, le attività minerarie, l’incenerimento dei rifiuti, la deforestazione, le coltivazioni e gli allevamenti intensivi sono i responsabili delle emissioni di inquinanti in atmosfera” scrivono nel comunicato di presentazione dal WWF Abruzzo Montano.
“Queste enormi emissioni antropogeniche di gas serra, (anidride carbonica, metano, ossidi di azoto NOx, idrofluorocarburi HFC, perfluorocarburi PFC e esafluoruro di zolfo SF6), di composti organici volatili VOC, di ossidi di zolfo SOx, hanno alterato la composizione chimica dell’atmosfera.
Sostanze presenti nelle piogge acide che provocano l’acidificazione di corsi d’acqua, laghi e oceani; che danneggiano la vegetazione ed il suolo di natura calcarea: l’acido solforico, presente nelle piogge acide, corrode il carbonato di calcio e lo trasforma in solfato di calcio, cioè in gesso”.
Dal WWF ricordano che l’aumento della temperatura terrestre determina profondi mutamenti a carico del clima sia a livello planetario sia locale, come la riduzione della superficie dei ghiacciai del Pianeta.
Dal 1992 il WWF monitora e protegge la “Last Ice Area”, ghiacciaio perenne dell’Artico, dove nel marzo 2015 è stata osservata la più bassa estensione invernale mai registrata dalle rilevazioni satellitari pari a 14.280 milioni di km quadrati e gli esperti prevedono che, con un trend analogo del riscaldamento globale, nel 2050 il mare Artico sarà praticamente privo di ghiacci nei mesi estivi.
Anche la superficie dei ghiacciai Alpini Italiani si è ridotta del 40%, passando dai 609 Km quadrati del 1989 agli attuali 368. Stessa sorte per i ghiacciai della Patagonia, dell’Himalaya, dell’Alaska, serbatoi di acque dolci di tutto il pianeta, fondamentali per la vita, per l’equilibrio degli Oceani, per la mitigazione del clima con la Corrente del Golfo, che nasce dal Golfo del Messico.
Lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello dei mari incomberebbero sulle grandi metropoli costiere, come Miami, New York, Shangai, Bangkok, Londra, Amsterdam, ma anche sulla nostra vulnerabile Venezia.
“Queste evidenze e scenari sono stati presentati nel Quinto Rapporto (2013-2014) realizzato dall’autorevole Comitato Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC), e dimostrano che, in diverse regioni del mondo, il cambiamento climatico è già in atto con un’evidente riduzione dei raccolti e del pescato negli oceani, fattori d’insicurezza alimentare e di inasprimento delle condizioni socio-sanitarie e ambientali, con conseguenze imprevedibili anche per i paesi più civilizzati” proseguono. “L’aumento della temperatura media della Terra è in stretta relazione con l’accentuazione dei fenomeni metereologici estremi, eventi di siccità ed ondate di calore sostituite da precipitazioni improvvise con intensa piovosità, aumento dei disastri naturali con inondazioni, alluvioni e frane con perdite di vite umane ed ingenti danni economici.
Eventi purtroppo che sembravano avvenire e colpire posti remoti del Pianeta, ma che, purtroppo, si sono verificati devastanti e luttuosi anche nel nostro territorio marsicano il 14 Ottobre scorso
Situazioni climatiche aggravate da scelte politiche dissennate che permettono l’incuria e l’abbandono del territorio, il consumo e l’impermeabilizzazione del suolo, la deforestazione delle colline e le attività estrattive, la cementificazione dei margini dei fiumi e le edificazioni incontrollate e condonate. Politiche energetiche con rigurgiti verso combustibili fossili, trivellazioni, e gassificatori in cerca di approdo nella Marsica come in altri territori, o inceneritori come la Centrale Powercrop di Avezzano, che dovrebbe “divorare” 275.000 tonnellate annue di legna dalle nostre foreste, ed “espellere” in atmosfera 758 tonnellate di sostanze inquinanti tra NOx, SOx, COx, PM10, Acido cloridrico e Ammoniaca”.