A Montereale, nell’aquilano, il terremoto che ha colpito reatino ed ascolano ha causato crolli, danni ed il ritorno delle tendopoli nel comune dell’alto Aterno. Montereale si trova a 30 chilometri da Amatrice ed è composto da 36 frazioni, alcune confinanti con il Lazio e sparse su un territorio di circa 104 chilometri quadrati. Dunque oltre ai danni del terremoto del 2009, Montereale si trova ad affrontare un’altra emergenza sismica seppur di dimensioni inferiori rispetto a 7 anni fa e rispetto ad Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto.
Dall’ANSA apprendiamo della situazione del Comune dell’Alto Aterno che riporta le dichiarazioni del sindaco Massimiliano Giorgi che si ritrova costretto a sospendere il programma di ricostruzione approvato nel dicembre 2015 e che avrebbe visto il via proprio a fine agosto. “Sarò costretto a sospendere il piano di ricostruzione” dice il primo cittadino Giorgi all’ANSA che prosegue “Da subito, al momento della scossa delle 3,36 del 24 agosto scorso si è attivato il piano di Protezione civile. Stiamo allestendo le tende. Nelle quattro frazioni più grandi ci sono le tensostrutture, come a Marana e a Paganica, nelle frazioni più piccole si stanno allestendo le classiche tendopoli della Protezione Civile”. Sulla sede del Municipio Giorgi dichiara che “Il Comune era già inagibile e noi eravamo in uno stabile provvisorio. Adesso ci siamo dovuti spostare nella palestra. La frazione di Santa Lucia è quella che ha subito più danni. È stata completamente evacuata. La notte del sisma c’erano un centinaio di persone, a fronte di 10 residenti fissi”. E, in merito alla riunione della Commissione Grandi Rischi: “Non è arrivato nessun allarme diretto né dalla Protezione Civile né dalla Prefettura e non c’è nessuno stato di allerta. Dove dormo? Nella capanna di legno costruita da mio padre, io mia moglie, mio figlio di 10 anni, i miei genitori e mio fratello. La notte è il momento più drammatico.”
(V.C.)