Dichiarato il “non luogo a provvedere” sullo stato di adottabilità del minore V.D. con revoca della sospensione della responsabilità genitoriale per entrambi i genitori.
La vicenda si è originata nel mese di aprile 2021, quando il minore V. veniva alla luce con diversi problemi di salute, congeniti e non, che facevano sì che il minore non presentasse un normale incremento di peso ponderale.
In particolare, al momento della nascita il minore presentava ipoglicemia, ipocalcemia, una emorragia oculare, insufficienza tricuspidale, dotto arterioso impervio, oltre ad una lieve insufficienza polmonare.
Tuttavia la madre, C.T., 36 anni, ed il minore, venivano comunque dimessi dopo soli tre (3) giorni a causa dell’emergenza da Covid-19 che imponeva la “liberazione di letti ospedalieri”, trascurando le condizioni di salute del minore V. che sin dall’inizio apparivano molto serie.
Dopo soli cinque (5) giorni dalle dimissioni la madre, scrupolosa ed attenta alle esigenze del figlio, decideva di recarsi presso il Pronto Soccorso di Avezzano, stante il fatto che non riusciva ad alimentare il minore.
A questo punto inizia l’incubo: gli operanti di neonatologia dell’Ospedale di Avezzano segnalavano erroneamente lo stato di abbandono del minore ed immediatamente venivano attivati i Servizi Sociali da parte del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila, con l’aperura del procedimento di adottabilità del piccolo e la sospensione della responsabilità genitoriale per entrambi i genitori.
Scatta la battaglia legale volta a cristallizzare il grossolano errore compiuto dal centro di Neonatologia di Avezzano, che ha trascinato un intero nucleo familiare in balia degli assistenti sociali che volevano a tutti i costi dimostrare l’incapacità dei genitori nella gestione del minore.
Tuttavia, dopo il monitoraggio da parte degli assistenti sociali, degli psicologi e del gruppo di “educativa familiare”, il curatore del minore chiedeva la revoca della dichiarazione di adottabilità “proprio sulla base dell’assenza di pregiudizi per il minore”.
Il Giudice del Tribunale per i Minorenni di L’Aquila, sulla base delle relazioni acquisite e sulla base delle memorie e produzioni documentali da parte della difesa dei genitori, ha ritenuto di “dover escludere la dichiarazione dello stato di abbandono del minore”, in quanto “la sussistenza dello stato di abbandono morale e materiale del minore non piò fondarsi esclusivamente sulla episodicità di un mancato accudimento, soprattutto in una situazione di oggettiva difficoltà dovuta soprattutto alle condizioni di salute del minore che richiedeva uno sforzo maggiore ed inesigibile senza l’ausilio di una struttura sanitaria e comunque trattavasi di una situazione transitoria legata alle circostanze avverse riscontrate al momento della nascita”.
Queste le parole del Giudice del Tribunale per i Minorenni di L’Aquila, Dr. Italo Radoccia, pronunciatosi con sentenza del 23.09.2021 e pubblicata in data 01.10.2021.
Ora la famiglia è nuovamente riunita, il minore è tornato sotto la responsabilità di entrambi i genitori ed è stato archiviato il procedimento di adozione.
La difesa di entrambi i genitori è stata rappresentata dall’Avvocato Alessandra Di Renzo del Foro di Avezzano.