Quando abbiamo lavorato al Codice degli Appalti in Senato, ho sottoscritto convintamente un emendamento della collega senatrice del Movimento 5 Stelle Giulia Lupo per mantenere attiva e senza ambiguità la clausola sociale che obbliga le ditte che subentrano negli appalti a riassumere tutto il personale precedentemente impiegato. Purtroppo, questo nostro allarme rimase inascoltato ed oggi il problema si è riproposto, questa volta amplificato dalla giusta preoccupazione dei sindacati. È per questo che alla Camera dei Deputati il Movimento 5 Stelle ha di nuovo presentato un suo emendamento per garantire lavoratrici e lavoratori più deboli, legati agli appalti ad alta intensità di manodopera. Se la clausola sociale diventasse facoltativa e non obbligatoria, ad essere colpiti sarebbero le migliaia di lavoratrici e lavoratori che svolgono servizi essenziali come pulizia e sanificazione, mense, vigilanza in ospedali, strutture socio-sanitarie, scuole, uffici pubblici.
Per il Movimento 5 Stelle il diritto al lavoro è un impegno preciso programmatico e parlamentare puntellato da più proposte, dal salario minimo alla procura nazionale per la sicurezza sul lavoro. In questo impegno concreto e imprescindibile non può certamente mancare la riattivazione dell’obbligo della clausola sociale. La giusta semplificazione che abbiamo sostenuto per sbloccare cantieri e opere attese da decenni non può penalizzare lavoratrici e lavoratori.