Abbiamo appreso solo da poco dell’esistenza di un grande progetto che trasformerà drasticamente una parte importante del nostro territorio, quella che da Pizzone apre le porte del versante molisano del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Il 7 agosto 2023, mentre in molti eravamo in ferie e gli uffici pubblici erano deserti, ENEL ha fatto pervenire una comunicazione ai comuni dell’area, annunciando che ben presto sarà realizzata una nuova centrale idroelettrica, denominata Pizzone II, con una potenza di 300 MW. Una struttura imponente, che con un tracciato di chilometri di gallerie sotterranee e cavi aerei, invasive opere murarie a vista, cumuli di scarti e materiali di risulta darà il triste benvenuto a visitatori e abitanti alle porte del Parco Nazionale, ai monti della Meta. Come associazioni, abitanti e imprese del territorio che operano in modo sostenibile nel rispetto della natura, del paesaggio e delle comunità locali non siamo stati minimamente interpellati ed esprimiamo il nostro sgomento per le modalità e le tempistiche con le quali abbiamo dovuto apprendere la notizia! Come comunità siamo inoltre molto preoccupati circa la vicinanza degli elettrodotti alle abitazioni e alle masserie per via dei ben noti effetti collegati alla salute relativi a esposizioni prolungate. Non siamo contro la realizzazione dell’opera a prescindere! Pur avendo avuto poco tempo per consultare la documentazione progettuale, ci dichiariamo a favore della produzione di energia rinnovabile e pulita. Tuttavia, averci trascurato ci insospettisce e ci fa porre alcuni quesiti sull’equilibrio idrogeologico dell’area, sulle trasformazioni del paesaggio, sulla convivenza tra gli abitanti e la grande opera, sull’impatto devastante sulla già minacciata fauna selvatica. Sappiamo bene che non darà lavoro se non a pochi professionisti delle città, ma anzi avrà un impatto sul tessuto socioeconomico significativo poiché metterà in discussione le attività ricettive e ricreative faticosamente realizzate in questi anni proprio grazie all’esistenza dei laghi di Castel San Vincenzo e Montagna Spaccata. Temiamo poi per la tenuta del terreno che sarà traforato per chilometri, per l’attacco alla biodiversità dell’area (il territorio di Pizzone è molto frequentato dagli orsi!) e alle comunità faunistiche dei bacini lacustri, per le drastiche trasformazioni al paesaggio. Il lago di Castel San Vincenzo e quello della Montagna Spaccata, ad esempio, non saranno più quelli che, ormai, siamo abituati a vedere e ad utilizzare come bagnanti, come animatori culturali e operatori del turismo. Dovremo assistere a continui abbassamenti dei livelli dell’acqua e repentini allagamenti. Probabilmente non potremo nemmeno più affacciarci sulle loro sponde! Chiediamo dunque ad ENEL di convocare urgentemente un tavolo di consultazione alla presenza di tutti i portatori di interesse, le amministrazioni comunali, il Parco Nazionale, le associazioni e ogni singolo abitante. Il progetto dev’essere illustrato nel dettaglio e discusso con chi, quotidianamente, dovrà convivere con rumori, traffico e cemento.
FIRMATO, LE ORGANIZZAZIONI: WWF OA Molise, WWF Abruzzo, Società Italiana Storia della Fauna, CAI Sottosezione di Montaquila-Valle del Volturno, Sentieri Aperti Pizzone, Centro Indipendente Studi Alta Valle del Volturno – APS, Osservatorio Alto Volturno, Associati Malatesta, Aranova APS, Associazione culturale “Circolo della Zampogna APS”, Forum Ambientalista, Parco Turistico Oasi delle Mainarde, Molisè Rafting, Azienda Apistica Marruca, Amici del Volturno ASD, Pesca ambiente Molise, APS Colli a Volturno, Fipsas Isernia, Collettivo divergente, Comitato Albanova Volturni, Innautura Sport e Cultura, Attraverso il Molise ASD-APS, ASD cascate del volturno.