RECENSIONE DI “NEL SILENZIO DI UN VERSO”, DI MATHIAS BURATTO

Una scommessa vera e propria quella di Mathias Buratto che, al giorno d’oggi, osa e si confronta con un mondo che sembra ormai il riflesso sbiadito su di uno specchio. L’autore, contro qualsiasi logica se non quella del cuore, ha pubblicato una silloge di poesie. Anche in questo caso ne esce vincitore tanto che ha dell’incredibile la versatilità che ha dimostrato. Poesie sia nel senso comune del termine, quelle romantiche e che anelano all’eterno per poi sfociare in quelle ermetiche, molto più coincise e libere all’interpretazione.

Ho molto apprezzato l’introduzione scritta che anticipa ogni poesia, un modo per entrare nel cuore e nell’anima del giovane autore nel momento in cui ha scritto ogni verso. Un modo per entrare a far parte del processo creativo ed emozionale, un modo per farsi avvolgere non soltanto dalle parole, che già fanno molto, ma dal contesto vero e proprio. Al giorno d’oggi sono in molti a sostenere che la poesia, una delle più rare e complete forme d’arte, è morta ma, e posso dirlo con un sorriso disegnato sulle labbra, non è assolutamente così e questa pubblicazione ne è la conferma. In ogni rigo si respira un’aria passata, una lingua o per meglio dire alcune parole che riportano a un italiano arcaico e dimenticato, la ragione per cui è la lingua più bella del mondo.

Questa silloge non è soltanto una raccolta di versi pregni ed evocativi di significato ed emozioni, ma un vero e proprio viaggio a ritroso nel nostro passato fino a incontrare i grandi poeti che si studiano a scuola.

Una lettura imprescindibile non soltanto per imparare a conoscere appieno la variegata e completa ars poetica dell’autore, ma per sorprendersi innanzi a emozioni che si dicono svanite. Link alla silloge:Nel Silenzio di un Verso

About Redazione - Il Faro 24