M5S – DECRETO TERREMOTO, SU ZONE FRANCHE TUTTO RINVIATO, PARLAMENTO ZITTITO

Il governo rimanda misure per imprese e lavoratori del Cratere a un futuro decreto sullo sviluppo che sarà “caricato” sul Def 2018-2020. I conti del governo non tornano e a pagarne le spese sono le aree colpite dal sisma e dall’eccezionale nevicata i gennaio.

 

ROMA, 16 marzo 2016 – “Nell’attesa di conoscere l’emendamento promesso dal governo per l’allargamento del cratere, emendamento che sarebbe dovuto arrivare questa mattina ma che ancora non è stato presentato, per le zone franche tutto è rimandato a data da destinarsi. Imprese e i lavoratori delle zone colpite dal terremoto e dalle eccezionali nevicate dovranno ancora aspettare i comodi di un governo che fa confusione sui conti pubblici e che non sa battere i pugni  in Europa per ottenere quello che serve per quei territori. Siamo infatti venuti a sapere, durante la discussione del decreto terremoto, che le questioni relative a detassazione e defiscalizzazione non saranno discusse durante questo provvedimento, ma diventeranno oggetto di un apposito decreto che sarà varato nelle prossime settimane. Nel frattempo i nostri emendamenti vengono bocciati. Il Parlamento ancora una volta è stato messo all’angolo e viene impedito di dare un contributo costruttivo”.

 

Così i deputati del MoVimento 5 Stelle Vacca, Colletti e Del Grosso che stanno seguendo il decreto attualmente in discussione alla Camera.

 

“Questa decisione del governo è dovuta certamente al fatto che i saldi del 2017 non bastano e, dunque,  il governo ha bisogno di mettere questo decreto sul prossimo Def 2018-2020. In sostanza, questa decisione dimostra che la legge di Bilancio 2017, targata Renzi, è stata fatta talmente male che non solo l’Europa ci chiede di risanare gli errori in essa contenuti, ma che non ci sono più soldi. Le risorse adesso non ci sono, però i 20 miliardi debito pubblico per le banche erano riusciti a trovarli eccome. A proposito di Europa, la flessibilità sul terremoto, chiesta a Bruxelles in legge di Stabilità, che fine ha fatto?

Tra l’altro il governo ha tolto completamente alcune parti del Decreto terremoto sulle quali stavamo lavorando da giorni, sostituendole completamente. Anche questo fatto conferma la mancanza di rispetto verso le Camere e che su questo drammatico tema da parte dell’esecutivo non c‘è la volontà di collaborare” concludono i deputati.

 

 

 

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