A24: verifica dei viadotti costruiti nel 1968-69. Limitazioni al traffico pesante su otto viadotti tra Lazio e Abruzzo

Parte una campagna di verifica tecnica dei primi viadotti costruiti tra il 1968 e il 1969 sulla A24. Contemporaneamente, proprio sui viadotti interessati, scattano alcune limitazioni per il traffico pesante.

Ci sarà il divieto assoluto di transito per i trasporti eccezionali, mentre per i TIR scatteranno il divieto di sorpasso e di sosta sulla corsia d’emergenza e, inoltre, il transito per i mezzi pesanti sarà consentito solo con un aumento della distanza di sicurezza.

Ieri la Concessionaria Strada dei Parchi ha comunicato la decisione al Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti con una nota del Direttore Generale dell’Esercizio, Igino Lai. Seguiranno le ordinanze che definiranno nel dettaglio le limitazioni per i TIR e i divieti per i Trasporti Eccezionali.

I controlli, le verifiche e le limitazioni interesseranno otto viadotti, tra i primi realizzati sull’A24, costruiti 49 anni fa nel tratto Laziale e in quello Aquilano dell’A24, strutture che negli ultimi tempi hanno subito scosse telluriche a ripetizione.

Le limitazioni del traffico pesante sono una misura precauzionale che consentirà, inoltre, alla Concessionaria SdP di effettuare controlli all’interno delle travi dei viadotti, ed in particolare quelle di prima generazione. Si tratta di strutture precompresse, sostenute da un sistema di cavi in acciaio, che hanno la funzione di mantenere in tensione tutta la struttura.

Proprio per ispezionare l’interno delle travi verranno praticati piccoli fori e introdotte sonde endoscopiche. L’analisi puntuale di tutti questi viadotti dovrà servire ai tecnici per valutare caso per caso la situazione. Guardando nel dettaglio le parti vitali dei viadotti, altrimenti invisibili dall’esterno.

“Come noto, la Concessionaria ha predisposto un progetto per la messa in sicurezza di urgenza dei viadotti contro eventi sismici di un certo rilievo che possano interessare le autostrade A24 ed A25” scrive Lai nella sua comunicazione al MIT. “Inoltre, SdP ha presentato il progetto preliminare degli interventi di adeguamento sismico previsti dalla Legge 228/2012. SdP sta anche svolgendo studi specifici per definire con maggior dettaglio le opere da eseguire”.

“In alcuni viadotti” sottolinea il Direttore dell’Esercizio “il nuovo Piano Finanziario da noi presentato prevede la demolizione con sostituzione completa dell’impalcato”.

“Per alcune situazioni” aggiunge Lai “si è già provveduto ad affidare gli interventi di ripristino, che avranno inizio nella prima decade del mese di maggio. Vi sono inoltre vari casi in cui è visibile il deterioramento delle armature di precompressione ma non è possibile, con la semplice ispezione visiva, valutare in quali termini percentuali si possa considerare compromessa la capacità portante delle strutture. Questa circostanza è particolarmente critica nel caso degli impalcati precompressi a cavi posttesi, dove è più sensibile l’azione dei cloruri antigelo, per cui il deterioramento può avere una rapida evoluzione senza apparenti segnali nelle superfici a vista”.

Ma su un ulteriore elemento il dirigente di SdP pone particolare attenzione: “Il progressivo deterioramento delle armature potrebbe infatti condurre ad improvvise rotture degli elementi, con conseguenti meccanismi di collasso, come quelli che si sono verificati negli ultimi mesi in Italia, su opere che apparentemente non destavano motivo di preoccupazione”.

Da qui la decisione della Concessionaria che “per fugare ogni dubbio circa lo stato di conservazione delle opere più a rischio, sempre a partire dalla prima decade del prossimo mese, procederà ad effettuare indagini endoscopiche e prove non distruttive che consentiranno di valutare l’effettiva capacità resistente di queste opere, in condizioni sia statiche che sismiche”.

Per quanto riguarda la A24, i viadotti critici sono i seguenti:

▪ il viadotto Della Noce (circa km 27), il viadotto Cannuccette (circa km 28) e il viadotto Santo Stefano (circa km 29), nei pressi di Castel Madama.
▪ il viadotto Pietrasecca (circa km 60) nel Comune di Carsoli.
▪ il viadotto Pié di Pago III (circa km 70) e il viadotto Fiume Salto (circa km 71), nei pressi di Torano, poco prima del bivio con la A25 per chi viene da Ro-ma.
▪ il viadotto Valle Orsara (circa km 85) e il viadotto Fornaca (circa km 92) tra i Comuni di Lucoli e de L’Aquila.

Sono in corso ulteriori verifiche sulla A25 dove non sono state riscontrate particolari anomalie, questo anche in relazione alla diversa tipologia degli impalcati.
Mentre stamane, a seguito delle segnalazioni dei Vigili del Fuoco de L’Aquila, tecnici incaricati dalla Concessionaria hanno ispezionato il viadotto San Giacomo, per distacchi superficiali di parti in cemento causati dalle scosse di terremoto che si sono registrate nella notte nell’area del cratere aquilano. Tuttavia, il viadotto in questione non presenta problemi di tenuta al momento.
Seguiranno aggiornamenti sull’esito delle indagini e delle verifiche nonché sulle ordinanze che saranno emesse.

 

Fonte: stradadeiparchi.it

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