TERAMO – Nessuna irregolarità nel piano integrato d’intervento in contrada Rivacciolo, oggi via Francesco Fedele a Colleparco, la lottizzazione di cinque palazzine portata avanti dalle imprese Falone Costruzioni ER Srl e San Marco Costruzioni Srl lungo quella che una volta veniva chiamata “via delle fratte”. A due anni di distanza dal servizio giornalistico d’inchiesta della trasmissione “Polis” dal titolo “QUANTI GIOCHI”, andato in onda su Vera TV il 20 maggio del 2015, lo scorso 10 aprile il Gip presso Tribunale di Teramo ha archiviato le indagini aperte dalla Procura di Teramo, a seguito della consegna negli uffici giudiziari di un cd-rom con la registrazione della trasmissione televisiva e l’acquisizione dei verbali di tre Commissioni Garanzia e Controllo convocate dalle opposizioni dell’amministrazione comunale di Teramo.
Il giudice per le indagini preliminari Roberto Veneziano ha infatti accolto la richiesta d’archiviazione avanzata dal sostituto procuratore della Repubblica di Teramo Greta Aloisi, che non ha ritenuto di dover esercitare l’azione penale nei confronti degli imprenditori Raffaele Falone di Teramo, Giuseppe Petruccelli e Giuseppe Villani di San Marco in Lamis e dell’architetto Stefano Mariotti, ex dirigente dell’Ufficio urbanistica del Comune di Teramo.
Sulla base dell’inchiesta giornalistica condotta da quattro ex giornalisti de “La Città” passati a Vera TV e delle ricostruzioni contenute nel servizio televisivo, i tre costruttori e il dirigente comunale erano stati iscritti nel registro degli indagati per le ipotesi di reato di inadempimento dei contratti nelle pubbliche forniture, frode nelle pubbliche forniture, falso ideologico ed abuso d’ufficio.
Tra i rilievi argomentati dal servizio televisivo di Vera TV, tre sono state le ipotesi investigative avanzate dalla Procura di Teramo in due anni d’indagine:
– I costruttori avrebbero certificato la fine dei lavori del piano d’intervento integrato e il Comune avrebbe rilasciato l’agibilità per le palazzine sulla base di un falso. Circostanza falsa: nella lottizzazione mancano 10 metri di marciapiede e il tappetino d’asfalto. È una prassi di cantiere e c’è tempo fino al 2018 per sistemare la zona.
– I costruttori avrebbero modificato la convenzione all’oscuro dei clienti, prevedendo percorsi pedonali attrezzati e due parchi giochi in luogo del campo polivalente. Circostanza falsa: tutti i clienti hanno dato mandato alle imprese, sulla base della convenzione modificata dalla Giunta comunale di Teramo. In particolare tutti i clienti Falone Costruzioni ER Srl anche nell’atto pubblico d’acquisto delle abitazioni.
– Il costruttore Falone avrebbe realizzato il parco giochi del Tribunale in difformità rispetto al progetto, lucrando sui materiali. Circostanza falsa: il parco è migliore rispetto al progetto e la Falone Costruzioni ne è stata solo stazione appaltante, cioè ha messo solo i soldi. Il costruttore del parco giochi è la Ottovolante.
Dopo il sequestro degli atti in Comune da parte del Corpo Forestale di Stato, una consulenza tecnica affidata a un esperto di urbanistica, gli interrogatori di dirigenti e funzionari comunali e del direttore dei lavori del parco giochi, la Procura di Teramo ha ritenuto insussistenti le ipotesi di reato dedotte dall’inchiesta giornalistica di Vera TV.
Nessun abuso d’ufficio di pubblici ufficiali in favore dei privati. Nessuna truffa ai danni degli inquilini per la “misteriosa” scomparsa di un campetto polivalente. Nessuna frode ai danni del Comune di Teramo per la realizzazione di un parco giochi. Nessun falso ideologico nelle certificazioni. Nessun reato e nessun danno per la collettività. Ancora: nessun favore al privato imprenditore Raffaele Falone.
La situazione descritta nei 52 minuti di servizio giornalistico di Vera TV si è rivelata inveritiera.
È chiaro che sulla scorta di quanto avvenuto negli ultimi due anni e di quanto ingiustamente subito, l’imprenditore ed editore Raffaele Falone e la società Falone Costruzioni E.R. S.r.l. hanno già dato mandato ai legali per rivalersi in ogni sede, penale e civile, nei confronti dei quattro giornalisti autori del servizio televisivo e nei confronti dell’emittente televisiva Vera Tv e del sito internet www.certastampa.it