Da Città di Castello a Pitralunga
Dopo un sonno ristoratore a Città di Castello, ci prepariamo per un nuovo entusiasmante cammino. La seconda giornata del nostro viaggio prevede un itinerario notevolmente impegnativo: si tratta di percorrere circa 30 km totalmente immersi nella natura, camminando per circa 9 o 10 ore, a seconda del passo che si è in grado di tenere. Abbiamo appreso che alcuni preferiscono dividere l’itinerario in due tappe distinte, fermandosi a riposare in ostello a metà tragitto. Noi abbiamo voluto metterci alla prova non solo spiritualmente ma anche fisicamente, scegliendo di camminare a passo sostenuto puntando a Pietralunga come meta finale da raggiungere in serata. Siamo ancora al secondo giorno di camminata e ci sentiamo riposati e carichi di energia! Dopo un’abbondante colazione e dopo aver riunito le nostre cose siamo partiti intorno alle 8.30, salutando Città di Castello. Ci siamo incamminati alla volta di Pieve de’ Saddi, il punto focale del percorso odierno. Si tratta di un’antica chiesa situata su un’enorme distesa verde cui si accede percorrendo una stradina bianca. Il nome deriva dalla contrazione dell’originare Pieve dei Santi, e secondo la leggenda proprio qui avvenne il martirio di San Crescentino, chiamato anche San Crescenzano. Egli era un soldato romano che, nel IV secolo, fu decapitato a causa della sua fede cristiana, sotto la reggenza dell’imperatore Diocleziano. Qui approfittiamo per una pausa ristoratrice; l’enorme prato verde si rivela il luogo perfetto per distendersi al sole e rigenerare i muscoli delle gambe, non prima di aver consumato un ottimo pranzo al sacco. Ricordiamo che il supporto e la maggior parte dei suggerimenti ci sono stati indicati da San Francesco’s Way.
Dopo questa sosta ci accingiamo a visitare in modo più approfondito la chiesa, sfruttando al meglio le informazioni fornite dalla nostra guida per avere un’idea più precisa di uno dei luoghi importanti sul cammino di San Francesco. La datazione della chiesa si aggira intorno alla seconda metà dell’XI secolo, e questo lo si capisce dalla sua forma in stile romanico. Anticamente su questi luoghi sorgeva un tempio pagano, ciò a dimostrazione del fatto che Pieve de’ Saddi è sempre stato considerato un luogo di culto e di raccoglimento. La struttura interna è a tre navate, mentre il piano al di sotto dell’edificio ospita la cripta; esternamente sorge un campanile a vela. Questa chiesa fu costruita proprio con l’intento di conservarvi le spoglie mortali di san Crescenzano, che sono state a lungo custodite nella cripta e ad oggi si trovano a Urbino. Secondo la leggenda, il santo ebbe la meglio durante la lotta con un drago, e proprio nell’atto della sua uccisione viene raffigurato in un bassorilievo in pietra calcarea, risalente all’VIII secolo. L’immagine è situata sul lato sinistro della chiesa, mentre all’interno del Museo Diocesano di Città di Castello è custodita una costola del drago che terrorizzò la città, molto probabilmente si tratta di una zanna appartenente a un mammut.
Terminata la visita riprendiamo il nostro cammino alla volta di Pietralunga, non prima di esserci dissetati alla fonte situata poco lontano dalla chiesa appena visitata. Si tratta della sorgente della Fonte del Drago, dalla quale sgorga un’acqua sulfurea dalle mille proprietà benefiche e collegata alla leggenda della lotta fra il santo e il drago minaccioso. Ne approfittiamo tutti quanti per riempire le nostre borracce: mancano ancora circa 12 km da percorrere, meglio essere previdenti.
Pietralunga è una tappa fondamentale per chi si cimenta nel percorrere le vie di San Francesco: si narra che il santo usasse fermarsi a pregare e riflettere insieme ad altri frati in una chiesa poco lontana: il Santuario della Madonna dei Rimedi, luogo che vanta diverse apparizioni della Madonna. La città prende il suo nome da Pratalonga, a causa dei vasti prati verdi che la circondavano, territorio adatto a nutrire il bestiame.
Giunti vicini al centro città ci ritroviamo immediatamente immersi in un ambiente medievale: il borgo è circondato da mura fortificate e si raccoglie intorno alla Rocca Longobarda risalente agli anni intorno al 700/800 circa. Pietralunga fu distrutta quasi interamente dai barbari che invasero l’Umbria, all’assalto resistette solamente un torrione. Il borgo fu prontamente ricostruito nel VII secolo. Il secolo successivo vide la costruzione della Pieve di Santa Maria, una chiesa a una sola navata, dallo stile rigoroso e pulito, ancora oggi utilizzata come parrocchia di Pietralunga. Dopo una visita alla chiesa e un giro per le vie del centro storico, ci avviamo, stanchi ma soddisfatti, verso l’ostello scelto per il pernottamento di oggi. La giornata è stata abbastanza impegnativa, ma domani partiremo alla volta di Gubbio, pertanto decidiamo di andare a letto molto presto, dopo un’allegra cena in compagnia.
Seguitemi per sapere come ce la siamo cavata nel nostro terzo giorno di cammino!