Di fianco all’inferno di Bussi, “la discarica più grande d’Europa”, c’è un altro sito contaminato che sta venendo a galla adesso dopo anni di silenzi. E’ quello della Montecatini, azienda che per anni ha prodotto acido solforico per i concimi. Il sito è altamente contaminato, le falde acquifere compromesse. Anni ed anni di sversamenti nei terreni hanno inquinato l’intero Abruzzo: pesci, acque, terreni, piante, saranno infettati per centinaia di anni.
L’8 settembre del 2008 – riporta Il Centro – Fausto Croce, docente dell’Università d’Annunzio, incaricato all’epoca dal pm, Giuseppe Bellelli, consegna alla procura di Pescara un dossier di 104 pagine. «Il sottosuolo dell’intera area sottoposta a sequestro giudiziario facente parte dell’ex sito industriale Montecatini, è pesantemente contaminato da composti contenenti arsenico, piombo, mercurio, berillio, rame, vanadio, zinco e selenio, con valori che superano anche centinaia di volte i limiti di legge»
Il sostituto procuratore, Salvatore Campochiaro, sta indagando su dieci anni di scaricabarile. Il pubblico ministero ipotizza il reato di “omessa bonifica” che prevede fino a quattro anni di carcere.