TARI “Gonfiata”, il Comune di Avezzano è ok ma la truffa è dietro l’angolo.
Il Centro Giuridico del Cittadino si è rivolto al dott. Panico Massimiliano, dirigente del Settore II – Ragioneria generale, finanze, C.E.D., il quale tempestivamente ha risposto che il comune di Avezzano sta applicando la Tariffa sui rifiuti correttamente.
Ma il Centro “invita i cittadini a recarsi presso il proprio Comune per verificare l’applicazione corretta della TARI, ancora meglio è se i Comuni fanno comunicati sulla corretta applicazione della tariffa sui rifiuti e tranquillizzano i concittadini.” In caso di errata applicazione, è possibile rivolgersi al Centro ed attivare la procedura per richiedere eventuale rimborso (il servizio è gratuito).
In generale i cittadini possono fare richiesta di rimborso al proprio Comune, o all’ente affidatario della riscossione, per gli importi versati negli ultimi 5 anni .
Si è scoperto infatti – spiegano dal Centro Giuridico – che diverse amministrazioni locali hanno fatto pagare la tassa sui rifiuti calcolandola sia in relazione all’abitazione sia alle pertinenze, con una maggiorazione che, in alcuni casi, è arrivata fino al +72%.
“I conti li ha fatti il Sole 24 Ore: la Tari “gonfiata” arriva a costare, a una famiglia di quattro persone, oltre 280 euro in più. E la Tari, la tariffa dei rifiuti, si “gonfia” quando la quota variabile della tariffa viene fatta pagare più volte calcolandola non una sola volta per tutta l’abitazione, ma replicandola per cantine e garage. Di cosa si tratta? La questione è scaturita da un Question Time cui ha risposto il sottosegretario all’Economia Pier Carlo Baretta, il quale ha spiegato come nella Tares, e quindi nella Tari che l’ha sostituita, “la parte variabile della tariffa va computata una sola volta, considerando l’intera superficie dell’utenza composta sia dalla parte abitativa che dalle pertinenze situate nello stesso Comune”.”