E IO PAGO….. NON SOLTANTO IL SACCHETTO DELL’ORTOFRUTTA

Il 2018 ha subito fatto vedere di che pasta è fatto, forte, prorompente, ambiguo, caro, anzi carissimo. Sui social, in tv, in strada non si parla altro che del sacchetto dell’ortofrutta che ci viene obbligatoriamente imposto a 2 centesimi di euro, in alcuni supermercati anche a 3. Purtroppo la beffa è ben piu’ grande, perchè vado a fare la spesa, come tutti i comuni mortali e mi accorgo che….. reparto macelleria, prendo un petto di pollo al banco, confezionato con carta e sacchetto BIO. Vado al reparto pescheria, prendo del pesce, confezione carta e sacchetto BIO, non mi faccio mancare naturalmente un po di verdura o frutta, altro sacchetto BIO. Alla cassa il pensiero diventa realtà, reparto macelleria sacchetto BIO 4 centesimi, reparto pescheria sacchetto BIO 2 centesimi, reparto ortofrutta sacchetti BIO 2 centesimi, dove la metto la spesa. Mi puo’ gentilmente dare una busta, grazie? 14 centesimi…. La domanda nasce spontanea? Loro vogliono obbligarci e io che faccio ….pago. Al reparto macelleria chiedo al banco che la carne la voglio confezionata con la confezione da banco, polistirolo e nylon, e non la pago, in pescheria chiedo la stessa cosa, altrimenti il pesce lo lascio li, e la frutta? etichetto tutta la frutta e verdura singolarmente, sarà contenta la cassiera. Oltre all’enigma buste e autostrada, che altro dobbiamo scoprire in questa CACCIA AL “POVERO”.

 

( Cicchetti Ivan )

 

 

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