“Il contrasto alla povertà e la cura delle persone non autosufficienti hanno rappresentato due sfide vinte dal governo a guida Pd, ma c’è ancora molto da fare e nei prossimi cinque anni completeremo la riforma sociale”. Con queste parole il segretario regionale Pd Abruzzo Marco Rapino annuncia i punti di programma del Partito Democratico inerenti “la cura delle persone”.
“Le cose fatte sono importanti – continua Rapino -: la legge sul Dopo di noi, il riconoscimento e il sostegno a chi si prende cura di un familiare malato o disabile e la previsione di un Piano nazionale per la non autosufficienza. Basi solide su cui costruire una riorganizzazione più ampia del sistema welfare. Il nostro primo obiettivo è aumentare l’indennità in base ai bisogni effettivi delle persone, dando libertà di scelta tra un assegno di cura e un budget di cura (quest’ultimo più corposo). L’indennità aumenterà per tutti e arriverà a raddoppiare per i casi più gravi.
Ma dato che sappiamo bene che prendersi cura delle persone con disabilità non vuol dire
solo aumentare il sostegno economico, ma anche investire sulla loro autonomia, proponiamo una politica specifica sui giovani, in grado di consentire un impiego di qualità che ne accresca l’indipendenza economica, investendo in tutti i nuovi strumenti tecnologici e informatici che possono consentire il potenziamento della partecipazione scolastica delle persone con disabilità e la valorizzazione del loro potenziale.
Altro obiettivo imprescindibile è il raddoppio del fondo destinato al reddito d’inclusione sociale, una misura di contrasto alla povertà che ci ha riportato al passo dell’Europa, ma che vogliamo possa raggiungere tutte le persone che vivono in condizione di povertà assoluta.
E ancora, vogliamo sostenere il terzo settore, cinque milioni di volontari che rappresentano un importante fattore di coesione sociale. Per loro ci impegniamo a introdurre:
- politiche di riduzione del carico fiscale per le nuove assunzioni e per le stabilizzazioni,
attraverso l’estensione del trattamento previsto per i rapporti di collaborazione con
associazioni sportive dilettantistiche, anche a tutti gli enti del Terzo settore regolarmente iscritti nel registro unico nazionale;
- la co-programmazione tra le istituzioni pubbliche e il privato sociale;
- un mese di Servizio civile obbligatorio in sinergia tra scuola e Terzo settore, a fianco
della piena attuazione del Servizio civile universale.
Ma la vera rivoluzione dovrà passare attraverso il diritto alla salute.
Rispetto alla stagione dei tagli, con il governo Renzi prima e con quello Gentiloni poi si è tornati a investire in sanità: il Fondo sanitario è passato dai 109 miliardi del 2013 ai 113,4 di oggi. Ma non ci fermeremo qui. Vogliamo puntare sul rafforzamento della prevenzione e della cosiddetta “medicina di iniziativa”, attraverso il potenziamento e la riorganizzazione della medicina territoriale; realizzare un Piano nazionale per la gestione delle liste di attesa e digitalizzare la sanità”.