Santa Maria della Vittoria, costruita nel 1274 a Scurcola Marsicana in provincia de L’Aquila, è stata l’ultima delle cinque abbaziecistercensi in Abruzzo, dopo l’ abbazia di Santa Maria di Casanova, l’abbazia di Santa Maria Abbazia di Santa Maria Arabona, il Monastero di Santo Spirito d’Ocre, e l’abbazia dei Santi Vito e Salvo.
La costruzione dell’abbazia di S. Maria della Vittoria si fa risalire alla Battaglia di Tagliacozzo del 23 agosto del 1268 presso Scurcola Marsicana dove le truppe angioine di Carlo I d’Angiò sconfissero quelle sveve di Corradino di Svevia conquistando il possesso del Regno di Sicilia. In memoria di questa vittoria Carlo d’Angiò commissionò la costruzione della chiesa, intitolandola a S. Maria della Vittoria, e di un monastero cistercense come filiazione dell’abbazia di Louroux a Vernantes, nel ducato d’Angiò, regione di provenienza dei soldati impegnati nella campagna militare in Italia. La costruzione ebbe inizio nel 1274 e nel 1277 ospitò i primi monaci cistercensi. La chiesa venne consacrata il 12 maggio del 1278, per essere definitivamente ultimata solo nel 1282. Il potere dell’abbazia fu notevole sin dall’inizio, potendo contare su una vasta dotazione di terre.
Con l’avvento degli Aragonesi nel XV secolo, i cistercensi abbandonarono l’abbazia, che passò ai benedettini. L’abazia fu pesantemente danneggiata dal terremoto del 1456 per essere progressivamente abbandonata nel XVI secolo a seguito di altre calamità naturali e lotte di potere tra le famiglie locali.
Nel 1525 nella parte alta del paese fu costruita una nuova chiesa dedicata a S.Maria della Vittoria, che accolse parte delle opere d’arte della precedente abbazia, come la statua lignea di Madonna con Bambino detta Madonna della Vittoria, opera francese della fine del XIII secolo che si pensa fosse stata donata da Carlo d’Angiò alla vecchia abbazia.
Dell’abbazia non rimangono che pochi ruderi, ma è possibile risalire alla sua struttura attraverso l’analisi delle rovine fatta agli inizi del XX secolo. La pianta originaria della chiesa era a croce latina, con un transetto poco sporgente ed un’abside piatta con cappelle quadrate sui lati. Il corpo longitudinale era a tre navate con pilastri rettangolari che la dividevano in sei campate.
Due portali dell’antica abbazia sono stati riutilizzati presso altre due chiese di Scurcola Marsicana, uno al lato della nuova chiesa cinquecentesca di Santa Maria della Vittoria e l’altro per la facciata della chiesa di Sant’Antonio.
( Cicchetti Ivan )