E’ stata probabilmente l’applicazione della legge n 199/2016 che detta “disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura” la famigerata legge di contrasto al “Caporalato in agricoltura” che ha portato all’arresto di alcuni imprenditori edili che sono stati ritenuti responsabili “di Estorsione, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nell’ambito della ricostruzione post-terremoto dell’Aquila”.
Confagricoltura ha sempre chiarito ai commentatori disattenti che “la legge non si applica solo in agricoltura, ma a tutti, perché, nella parte in cui modifica il codice penale, riguarda tutti i datori di lavoro, di ogni settore produttivo” afferma Stefano Fabrizi Direttore di Confagricoltura L’Aquila.
Il problema quindi è perché, almeno nella nostra provincia, si continua a parlare a sproposito di Caporatato e Agromafie? perché si organizzano convegni con le più alte sponsorizzazioni politiche parlando di questa legge esclusivamente sull’applicazione in agricoltura, continuando in modo irresponsabile a diffamare gli imprenditori agricoli del Fucino?
Siamo certi che fra non molto anche qualche privato cittadino che sfrutta badanti o collaboratori domestici, oppure qualche cuoco o ristorante che sfruttano studenti e camerieri saranno ficcati in galera con questa legge.
Forse solo allora si capirà che la legge è uguale per tutti e che possono finire in galera anche responsabili di agenzie interinali, come successo in Puglia solo qualche settimana fa, e faccendieri vari che con espedienti e informazioni lacunose o addirittura sbagliate traggono in inganno datori di lavoro agricoli in buona fede coinvolgendoli nel delitto di caporalato.
Confagricoltura L’Aquila suggerisce agli imprenditori agricoli di fare molta attenzione a quelle agenzie e procacciatori di affari che suggeriscono scappatoie ed escamotage sul lavoro. La legge ora c’è e, come visto, viene applicata, in tutti i settori produttivi.
Spiace solo che venga legata al solo settore agricolo.