L’ultimo aggiornamento di Terna sulla domanda di elettricità in Italia rivela un calo rispetto ai volumi dello scorso anno, che è particolarmente sensibile nelle regioni centrali e nel nostro Abruzzo. Intanto, aumentano i costi dell’energia, ma per fortuna anche gli strumenti per le famiglie per risparmiare.
Non è un momento particolarmente felice per il mercato dell’elettricità in Italia, e anche nella nostra regione si sentono forti gli effetti di questi colpi nazionali: le ultime notizie arrivano da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, che come di consueto ha stilato l’aggiornamento sulla domanda di elettricità nel Paese, e dall’osservatorio sui costi delle forniture da parte dell’Autorità per l’energia.
I costi delle bollette in Abruzzo
Partendo proprio da quest’ultimo punto, bisogna ricordare che il 2018 si è aperto all’insegna degli incrementi in bolletta per luce e gas: l’Autorità per l’energia (che dal primo gennaio è “diventata” ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha infatti stimato che le famiglie tipo hanno visto aumentare del 5,3 per cento i costi delle forniture elettriche, mentre per quelle per il gas sono salite del 5 per cento. Più nello specifico, questo andamento dovrebbe portare i residenti nella regione Abruzzo a spendere più dei 624 euro di media annua per la bolletta elettrica pagati nel 2017 (contro i 622 euro del dato medio nazionale), tornando pressappoco ai livelli del 2016, quando le bollette della luce costavano 640 euro.
Si risparmia anche comprando prodotti a basso consumo
Su questo fronte, però, c’è da segnalare anche una possibile “soluzione” offerta dalla tecnologia: negli ultimi tempi infatti sono sempre più diffusi i prodotti a ridotto impatto e a basso consumo, che rappresentano un mezzo pratico e funzionale per limitare la lievitazione dei costi in bolletta. Per di più, oggi articoli come lampade a led, elettrodomestici intelligenti e impianti vari possono essere acquistati anche attraverso il Web, grazie ai servizi offerti da operatori come PuntoLuce, uno degli shop di materiale elettrico di alta qualità più forniti d’Italia.
L’energia in Abruzzo
Proprio l’Abruzzo è una delle regioni italiane che consuma meno energia: se il dato medio regionale si allinea praticamente a quello medio nazionale (3.209 KWh contro 3.199), in base alle simulazioni l’utilizzo degli elettrodomestici portano un consumo minimo di 1.393 KWh (quasi 9 punti percentuali in meno rispetto al minimo italiano di 1.518 KWh) e un consumo massimo di 3.328 KWh (9,38 per cento rispetto al massimo italiano di 3.640 KWh).
In calo anche la domanda di elettricità
Se questo è il quadro per così dire “privato”, anche sul fronte più generale la situazione dell’energia presenta un quadro complesso: come accennato, è stato da poco diffuso l’ultimo report mensile sul sistema elettrico, con dati aggiornati al 31 gennaio 2018, che mettono in luce una flessione piuttosto consistente della domanda. Nello specifico, il dato nazionale complessivo è di 27,5 miliardi di kWh, vale a dire 2,8 punti percentuali in meno di quanto fatto registrare nello stesso mese dell’anno scorso.
Il confronto tra gennaio 2017 e 2018
A livello territoriale, la nostra regione è una di quelle che ha fatto registrare il calo più consistente, strettamente legato al quadro del meteo e ai fattori “esogeni”: come si ricorderà, il mese di gennaio 2017 è stato segnato da un’ondata di gelo tanto intensa quanto tragica, mentre invece la media di quest’anno è stata superiore di circa 4 gradi. Oltre alla temperatura, la performance della domanda ha risentito anche degli effetti del calendario, perché il gennaio 2018 ha avuto un giorno lavorativo in più rispetto all’anno scorso (per la precisione, 22 contro 21).
La situazione in Italia
Guardando alle altre zone dell’Italia, al Nord la variazione tendenziale è stata più contenuta, con un calo inferiore al punto percentuale (0,8 per cento); nelle altre regioni del Centro la diminuzione è stata del 4,2 per cento in totale, mentre l’area che ha visto la decrescita maggiore è stato il Sud, con il meno 6 per cento. In termini congiunturali, secondo Terna il valore destagionalizzato della domanda elettrica di gennaio 2018 ha fatto registrare una variazione negativa anche rispetto al mese precedente (2 punti percentuali persi), mentre il profilo del trend si mantiene su un andamento stazionario.