Ha adescato due ragazzine di 14enni su facebook, offrendole anche dei soldi. Ma per i giudici del tribunale di Torino il gesto merita l’assoluzione. Lui, 23enne, ha inviato lo stesso messaggio a due diverse ragazzine, sconosciute, ma di cui aveva potuto ammirare le qualità fisiche tramite le foto su facebook. «Verresti con me in cambio di un lavoro come barista pagato 70 euro al giorno?» E mentre una, seccamente, risponde «schifoso, vedi come ti taglio le gambe», l’altra, forse non avendo inteso bene il senso del messaggio, dice «in cambio io cosa dovrei fare?».
Ed è stata l’esitazione di una delle due ad indurre il giudice a sostenere che “il fatto non sussiste”. Nonostante la risposta del ragazzo “se non vuoi lavorare ti do 150 euro se vieni a letto con me»”.
«L’approccio rimase tale, senza che fosse avviata una trattativa tra i due interlocutori», scrive il giudice Rossella La Gatta. Che continua: «A tali considerazioni si aggiunga quella relativa alle modalità impersonali dell’approccio, realizzato attraverso il social network Facebook e non, ad esempio, mediante una conversazione telefonica». Secondo il tribunale il messaggio è poi «generico» e «ambiguo», tanto che mentre una ragazza «intese subito l’antifona, l’altra lo interpretò come una reale proposta di lavoro». Insomma, non sarebbe mai potuto accadere nulla. Nulla di serio, almeno. È quello che hanno sempre sostenuto gli avvocati difensori Laura Civitillo e Vincenzo Coluccio, che avevano fatto notare come si fosse trattato solo di uno «scherzo», chiedendo che il giovane venisse condannato, al massimo, per molestie. Invece è arrivata l’assoluzione, nonostante il pm Patrizia Gambardella avesse chiesto una condanna a un anno e sei mesi.