“La lentezza dell’amministrazione del centro destra espone l’Abruzzo al rischio di subire enormi danni economici. L’ultimo caso riguarda direttamente sia il settore turistico che quello produttivo della nostra regione. Abbiamo scoperto infatti che non è stato ancora predisposto il bando di gara relativo al milione e mezzo di euro, stanziato nel mese di agosto, per selezionare compagnie aree nazionali e internazionali da far atterrare all’Aeroporto d’Abruzzo. Una mancanza grave, che se non tamponata in tempi stretti porterà le aziende a scegliere altri aeroporti per il nostro scalo, portando altrove i loro piani industriali”.
Lo afferma il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi, che prosegue: “Ho presentato un’interpellanza al riguardo per avere risposte da Marsilio e dalla sua Giunta, che non perde occasione per fare propaganda su infrastrutture e promozione del ‘Brand Abruzzo’, salvo poi diventare totalmente inefficiente alla prova dei fatti. Oltre al danno turistico a cui andremmo incontro se la struttura regionale non si attivasse per tempo, rischieremmo di danneggiare ulteriormente il polo dell’automotive in Val di Sangro. Il collegamento Pescara-Torino, strategico vista la presenza della sede di FCA oltre a quella di molti studenti abruzzesi iscritti al Politecnico, è stato interrotto nel febbraio scorso, provocando gravi difficoltà logistiche all’economia locale. Questa sarebbe l’occasione perfetta per ripristinare un servizio necessario, ma evidentemente il centro destra ha idee e priorità diverse”.
“Dovevano essere quelli con tutte le risposte a portata di mano, ma si stanno rivelando più bravi a creare nuovi problemi piuttosto che a risolverli. Questa regione non ha bisogno di ulteriore inerzia e superficialità. Far atterrare a Pescara quanti più gli aerei possibile, aumentando il numero di tratte coperte, significa esportare le nostre bellezze nel resto del mondo e dare ossigeno al tessuto economico abruzzese. Per questo pretendo spiegazioni sul perché la Giunta si stia comportando in maniera opposta, dimostrando di non avere sotto controllo il lavoro del Dipartimento adibito alla predisposizione del bando e disincentivando ogni possibilità di crescita per l’Abruzzo”.