Il presidente della commissione agricoltura Lorenzo Berardinetti ha inviato una lettera al ministro delle politiche agricole e Forestali, Maurizio Martina, per chiedere un incontro al fine di “affrontare, in un esame approfondito, urgente e non più rinviabile ogni azione utile, anche straordinaria, al fine sostenere e rilanciare l’intero settore agricolo-zootecnico abruzzese. “La richiesta – dichiara Berardinetti – è frutto di numerosi incontri con imprenditori agricoli colpiti da ripetuti eventi calamitosi che, nonostante tutto, eroicamente, continuano il loro prezioso lavoro in zone difficili, come le aree interne e montane dell’Abruzzo, contribuendo in maniera significativa al Pil e all’occupazione regionale. Ho ritenuto di fondamentale importanza chiedere l’apertura di una seria riflessione che possa essere utile alla predisposizione di misure in grado di salvaguardare il nostro patrimonio agricolo e zootecnico che, per il terzo anno consecutivo, ha registrato rilevanti danni, diretti e indiretti, causati da una straordinaria ondata di gelo tardivo che si è aggiunta alle scosse sismiche e alle abbondanti nevicate. L’agricoltura svolge un ruolo centrale per la nostra economia, tutti gli indicatori evidenziano il valore aggiunto che apporta alla crescita e, dunque, sono necessari strumenti, anche normativi, che ne sostengano il progresso, lo sviluppo e l’innovazione”.
Secondo Berardinetti, l’attuale struttura del Decreto Legislativo 102/2004, che disciplina gli interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole colpite da calamità, presenta diverse criticità. “Negli anni, la maggior parte della produzione agricola (poi progressivamente allargata alle strutture ed alla zootecnia) è stata dichiarata assicurata-assicurabile su quasi tutto il territorio nazionale” – continua Berardinetti – “purtroppo, l’incentivo agli agricoltori per assicurarsi con un intervento sul costo della polizza, non ha raggiunto i risultati sperati. Tale mancato obiettivo ha determinato che, ad oggi, vaste aree dell’Italia non abbiano produzioni assicurate e ciò ha portato come conseguenza un danno alle produzioni, quindi al reddito, e l’impossibilità di intervenire con risarcimenti agli agricoltori. Gli ormai frequenti cambiamenti climatici segnati da eventi estremi (nevicate abbondanti, forti piogge, periodi di prolungata siccità, pesanti grandinate, gelate tardive) colpiscono sempre più le nostre produzioni, i nostri territori e, in particolare, le zone interne. Occorre quindi ripensare la normativa, anche a livello europeo bisogna pertanto: intervenire sull’attuale legislazione Comunitaria, come proposto nella modifica “omnibus”, attualmente all’esame del Parlamento europeo, per rivalutare la soglia di franchigia, sia per quanto riguarda il sostegno alle polizze agevolate, sia per quanto riguarda la soglia di danno complessivo, al fine di rendere concretamente possibile l’accesso agli interventi compensativi ex-post. Rivalutare il sistema nazionale di calcolo di rischio per la determinazione del prezzo delle polizze, in quanto, il loro alto costo è uno dei principali motivi della scarsa adesione al sistema assicurativo. Questo problema è stato recentemente aggravato dalle modalità di adesione stabilite dalla Agenzia per le innovazioni in agricoltura (AGEA). In quest’ottica, è indispensabile ripensare anche l’articolazione e l’intero sistema di funzionamento dell’Agenzia stessa in chiave territoriale, ipotizzando l’attivazione di sportelli specifici per le Regioni.
Altra cosa che voglio discutere con il ministro, sempre al fine di rendere più accessibili i rimorsi, è inserire una specifica norma che consenta di poter valutare, ai fini del computo del danno, anche una sola delle distinte produzioni, che rappresenti una determinata congrua percentuale della produzione lorda vendibile dell’area colpita e delle aziende in essa ricadenti. Eliminare il doppio passaggio, oggi previsto, tra adesione al sistema assicurativo e richiesta di finanziamento. Modernizzare il sistema dei Consorzi fidi anche legandoli a piani operativi settoriali previsti dalle norme dell’organizzazione del mercato comune (ortofrutta, vino, olio). Estrapolare, infine, gli interventi di natura creditizia e assicurativa dall’obbligo di assicurazione. Consentire, quindi, gli interventi ex-post alle imprese anche se non hanno stipulato polizze, attivando una specifica richiesta di deroga alla Ue in un regime “de minimis”. Ho voluto intraprendere questa iniziativa – conclude Berardinetti – per dare risposte concrete volte a rilanciare le aziende colpite, restituendo fiducia all’intero mondo agricolo abruzzese”.
Redazione ilfaro24.it