Alessandro Mauti racconta alla redazione di MarsicaSportiva.it i motivi del passaggio dal Capistrello al Terracina e si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Il forte centrocampista, all’occorrenza adattabile anche ad altri ruoli, ha lasciato la compagine granata dopo un inizio di stagione scoppiettante e noi lo abbiamo contattato per capire cosa lo ha spinto a prendere questa decisione.
Alessandro, arriviamo subito al dunque: sembrava che a Capistrello ti trovassi bene: eri un vero leader dello spogliatoio ed in mezzo al campo. Cosa è successo per farti cambiare casacca e scegliere il Terracina? E’ stata una scelta della società, scelta tua oppure di entrambe le parti?
La scelta di andare via da Capistrello, anche se comunque mi sentivo parte integrante del progetto, è dovuta a degli atteggiamenti poco chiari da parte di alcuni dirigenti che tendevano a voler forzare troppo la mano nei confronti di giocatori che nello spogliatoio potevano permettersi di dire qualche parolina in più. Parole di carica, suggerimenti e perché no anche consigli verso i ragazzi più giovani, ma questi atteggiamenti a quanto pare venivano interpretati come sbagliati e controproducenti da parte di alcuni “personaggi”. Secondo me invece anche nelle categorie più alte, nello spogliatoio ci sono dei ruoli: chi deve parlare un po’ di più è chi deve ascoltare. Quindi queste cose non andavano bene ad alcune persone e di conseguenza ci sono stati degli atteggiamenti che a me non sono piaciuti, così ho preferito cambiare aria. Questo già un mese prima dall’inizio della finestra di mercato.
Voglio sottolineare che al momento dello svincolo con la società, avevamo preso già un accordo “di massima” verbale per andare via senza problemi, visto che la mia volontà ormai era quella di andare e la società mi aveva assecondato. Al momento dello svincolo invece mi è stato chiesto che doveva essere “quantificato il danno”che avevo procurato alla società…quindi la trattativa si é prolungata di qualche tempo, finché non ho dovuto prendere la situazione in pugno ed affrontare la situazione alla “Mauti maniera” e quindi sono riuscito a risolverla. Nei confronti della società ci sono rimasto malissimo di questo comportamento, ma a volte a ragionare da persone civili ci si rimette mentre con un po’ di grinta le cose si risolvono.
Ho scelto il Terracina visto che il loro interessamento fin da agosto era forte, ma io ho mantenuto la parola con il Capistrello fino poi ai fatti di dicembre. Il nuovo mister è anche un amico, che due anni fa giocava insieme a me, giovane dinamico e molto preparato. Terracina é una piazza importante, molto ambiziosa, piazza calda e bella grintosa come piace a me, quindi sono stimolato con nuovi obiettivi, magari cercare di vincere il campionato e salire di categoria. Tornando a Capistrello, voglio sottolineare lo spogliatoio, il gruppo, tutti bravi ragazzi e grandi calciatori ma soprattutto voglio ringraziare il lavoro che ha fatto con me mister Torti, un cammino fatto insieme per ben 6 anni: quello che so fare come centrocampista lo devo a lui, mi ha preso che ero un ibrido e mi ha trasformato nel centrocampista roccioso e tattico che sono adesso, in grado di ricoprire più ruoli. Lo ringrazio con tutto me stesso per l’impegno e per aver creduto in me.
Un in bocca al lupo ad Alessandro Mauti dalla redazione di MarsicaSportiva.it
Lamberto Pascucci
Fonte MarsicaSportiva.it