Sono passati dodici giorni da quando Gianluca Giordani ha iniziato la preparazione a Luco dei Marsi, dove ha trovato un’Angizia Luco in forte ritardo nella costruzione della rosa. Una sfida ancora più stimolante per l’ex tecnico del Pucetta che si trova dunque a costruire da zero una squadra che nasce tra lo scetticismo generale dei tifosi luchesi nei confronti soprattutto della nuova società. Abbiamo parlato con il neo tecnico, Gianluca Giordani per tastare il polso della situazione.
Mister, iniziamo da Menegussi. Qual è la situazione?
“Lo stiamo seguendo, ci piace, ma ancora non abbiamo chiuso. Siamo ancora in trattativa.”
Come procede la preparazione?“
Siamo partiti lunedì 6 agosto. A disposizione avevo pochi effettivi, più alcuni ragazzi della juniores. Per cui abbiamo iniziato in 10/12 elementi. E’ un dato di fatto che purtroppo siamo in forte ritardo.”
Quanto hanno inciso le conferme di Venditti e Margagliotti sulla sua volontà di sposare questo progetto?
“La permanenza di Venditti e quella di Maragagliotti le ho volute fortemente io, perché sono due giocatori che, sia dal punto di vista qualitativo che carismatico, possono dare molto di più. A tal proposito ringrazio il presidente Favoriti che si sta mostrando molto disponibile nel soddisfare le mie richieste.”
Quali nomi annovera attualmente la rosa dell’Angizia Luco?
“Ci sono Biancone, Ciaprini, Ciocci, Venditti e Margagliotti, più la probabile permanenza di Cinquegrana. Stiamo inoltre lavorando con Antonio Ranieri e Osvaldo Morelli. Siamo in trattativa con entrambi e, nel frattempo, si stanno allenando con noi. Dobbiamo prendere un attaccante centrale e un attaccante esterno. Per il centravanti come detto, potrebbe essere Menegussi, mentre gli esterni dovrebbero arrivare da Roma. In più stiamo cercando di prendere qualche fuoriquota dall’Avezzano.”
Qual è l’obiettivo stagionale?
“Obiettivo? Non sono ancora nella posizione di poter dare un obiettivo. La rosa è totalmente un” work in progress”. Io vorrei vincere il campionato, ma ora per quelli che siamo non è un obiettivo realista. Quella di quest’anno per l’Angizia è una situazione anomala. Quando sono arrivato c’erano davvero pochi giocatori, e mi sono preso la responsabilità di accettare la panchina luchese in ritardo, rispetto alle altre squadre e in una situazione complicata con tutte le difficoltà nel reperire giocatori liberi per allestire la rosa, nonostante l’importanza della piazza. Tuttavia credo molto nel progetto e nel nuovo presidente Omar Favoriti. E’ una persona affidabile e seria e si affaccia per la prima volta nel mondo calcio, ma ha una visione quasi rivoluzionaria per i progetti dell’Angizia Luco.”
Cosa pensa dello scetticismo iniziale dei tifosi luchesi che ha accolto il presidente Favoriti?
“Prima di conoscere il presidente, lo capivo. Ma una volta conosciuto Favoriti e preso atto delle ambizioni presidenziali, posso dire che i tifosi possono stare certi della bontà del progetto.”
Mister, lei dopo l’addio al Pucetta ha rischiato di restare senza squadra, invece è arrivata la chiamata del Luco. Ne è stato felice?
“Prima di tutto voglio precisare che sono molto contento di stare qui a Luco. Posso dire, senza false modestie, che le proposte non mi sono mai mancate. Poi è giunta la proposta dell’Angizia Luco e quando chiama Luco, io non posso dire di no, soprattutto nei momenti di difficoltà. Ma la cosa comunque non mi spaventa. La mia storia lo insegna, non ho mai avuto una situazione tranquilla, come quando sono stato chiamato al Pucetta. Oppure quando accettai la panchina dell’allora Jaguar Angizia Luco, dopo che si era autoretrocessa. Nessuno voleva quella panchina e nessun giocatore voleva venire a Luco. Io ci andai e vincemmo il campionato. Ci trovo gusto ad accettare situazioni difficili. Sono sfide che ovviamente non posso vincere da solo. La società mi deve dare una mano e i tifosi devono starci vicini. Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte in modo tale da riuscire a fare un buon campionato.”