Antonella Di Nino, un sindaco in prima linea contro gli incendi


 

Giovane, bionda, classe 1976, di professione sindaco. Sogni particolari: Pratola bellissima.

Un sogno che è diventato l’input che ha unito cuori e braccia di civili e volontari che, insieme ai Vigili del Fuoco, agli uomini della Protezione Civile e negli ultimi giorni anche all’Esercito,  hanno lavorato senza sosta e con una forza di volontà eccezionale, contro il tempo e contro i nuovi focolai attivati in sequenza secondo una miserabile logica criminale.

E mentre negli uffici tra inerzia e ritardi burocratici infiammavano le polemiche, Antonella Di Nino, ex vice presidente della Provincia dell’Aquila al suo primo mandato come sindaco, è scesa in prima linea per seguire di persona le operazioni di spegnimento degli incendi coordinate dal D.O.S. e per difendere la sua terra con il prezioso supporto della sua gente.  

Uomini esperti, o semplicemente persone comuni arrivate da Pratola Peligna, da Sulmona ma anche dai numerosi comuni adiacenti e  munite di zappe, vanghe, pale, rudimentali “flagelli”, scorte di acqua e di sabbia, per creare linee frangifiamme e bonificare le aeree già spente, terreno fertile per i nuovi innesti criminali.

Sono arrivati tardi i tre Canadair, l’elicottero Erikson e per ultimo un CL 415 noleggiato dai francesi, ma la forza di volontà della gente, quella no, non è mai mancata.

E lei, in prima fila, sempre forte e gentile nella definizione dei suoi conterranei, una “Wonder Woman” per il resto del mondo. Oltre la politica.

Quel condottiero che non si è arreso neppure un istante e che in questi terribili 13 giorni di fuoco ha chiesto aiuto con ogni mezzo, ha informato via social, ha cercato soluzioni, ha lanciato appelli, ha incoraggiato i suoi concittadini con quel suo “Forza! Possiamo ancora farcela!” ripetuto ad oltranza, mentre una delle risorse più belle d’Abruzzo bruciava tra le fiamme, incenerendo quei magici luoghi che ogni anno attirano centinaia di visitatori che, sempre più spesso, proprio in quei luoghi spostano la loro residenza.

Ed oggi, sorprendentemente, il rifugio sul Colle delle Vacche è ancora lì, intatto. Contro ogni previsione.

Comunque vada a finire, Antonella Di Nino ha vinto. Ha vinto la sua caparbietà, la sua coerenza, l’amore per la sua terra. E ha vinto la donna. Quella che scrive che “un sindaco non può piangere” ma che, stamattina, davanti alla “casa del cielo” salva per miracolo, non ha saputo trattenere le lacrime.

di Alina Di Mattia

 

 

 

       

Il sindaco durante l’emergenza incendi

 

                        

Colle delle Vacche prima e dopo l’incendio

 

             

In questa foto si può notare come i cipressi non sono bruciati durante l’incendio

 

                            

Il sindaco Antonella Di Nino

 

 

 

 

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